
I nuovi casi: 9 nella provincia di Arezzo, i guariti sono 12 e anche oggi il loro numero supera quello dei nuovi positivi.Video
I contagiati ad Arezzo sono due, un cinquantenne ed un bimbo di due anni.
Quattro a Bucine, (di cui 2 di anni 89 e 79 in RSA ) un 38enne e un 47enne.
Un contagiato a Capolona, di 33 anni, uno a Montevarchi di 43 anni e un 82enne a San Giovanni Valdarno .

Le mascherine “made in Toscana” sono state testate dal Dipartimento di chimica dell’Università di Firenze con strumentazione scientifica, attraverso due test di fondamentale importanza. Nel documento (Test su mascherine Università di Firenze) che dà conto dei due test, firmato dalla dottoressa Silvia Becagli, si chiarisce la differenza tra aerosol (insieme delle particelle liquide o solide disperse in aria) e aria (miscela di gas fra cui l’ossigeno, necessario per la respirazione e quindi per la vita). “Compito della mascherina – si spiega nel documento – è trattenere le particelle lasciando passare l’aria”.
Questi i due test eseguiti dal Dipartimento di chimica:
1 – Test di efficienza di filtrazione, che è una misura della percentuale di particelle trattenute dal tessuto della mascherina. Più elevata è tale percentuale, maggiore sarà l’efficienza della filtrazione (misurata in entrambi i versi) e maggiore sarà la protezione sia per chi la indossa che per chi sta nelle vicinanze.
2- Contropressione del tessuto, cioè resistenza al passaggio dell’aria.
Se questa risulta essere troppo elevata, l’aria fa fatica a passare attraverso il tessuto e chi indossa la mascherina ha una sensazione di soffocamento. Se la mascherina non fa tenuta al volto, con l’atto respiratorio l’aria seguirà percorsi alternativi senza passare attraverso il tessuto e non risulterà filtrata.
“Una buona percentuale di filtrazione – spiega la dottoressa Becagli – si ha già dal 95% in su.
Le mascherine testate hanno dimostrato tutte percentuali tra 97 e 100%”.
“Il virus SARS-CoV2 ha una dimensione nell’ordine dei nanometri – aggiunge Becagli – Un’importante via di trasmissione per tale virus è la via aerea, per associazione al particolato. Il ruolo delle mascherine è quello di contrastare la trasmissione del virus, filtrando il particolato aereo, allo stesso tempo la mascherina deve consentire la respirazione dell’individuo e quindi ilpassaggio dell’aria.
Risulta evidente anche ai meno esperti che se si soffia tramite unamascherina l’aria deve passare”.
Alla luce di quanto detto dalla dottoressa Becagli, e scritto nel documento dell’Università di Firenze, risulta quindi evidente che la “prova dell’accendino”, addotta da chi vuole dimostrare l’inefficienza delle mascherine toscane, non ha alcuna valenza dal punto di vista tecnico e scientifico.
Si ricorda infine che il decreto legge, che proprio in virtù dell’emergenza ha consentito l’uso di mascherine filtranti in deroga a quelle con marchio CE, è il Cura Italia, che ha introdotto anche la procedura autorizzativa da parte di Iss per dpi (es. mascherine) o Inail per dm (es. camici) da farsi anche ex-post per chi era già partito con la produzione.

Un grande applauso e una forte commozione hanno accompagnato l’uscita dell’ospite dall’isolamento
Buone notizie per la Casa di Riposo “V. Fossombroni”: l’unico ospite dell’istituto aretino affetto da Covid-19 è risultato negativo agli ultimi due tamponi effettuati. Il primo tampone a cui il sessantaseienne era stato sottoposto lo scorso 8 aprile aveva sancito la sua positività al Coronavirus, ma mercoledì 15 e lunedì 20 aprile sono stati eseguiti altri due test che hanno dato esito negativo e che ne hanno così permesso l’uscita dall’isolamento.
L’anziano risultava asintomatico ed è sempre rimasto in buona salute, ma al momento della comparsa del virus era stato immediatamente posto in quarantena nel proprio appartamento all’interno della casa di riposo, preventivamente sanificato e dedicato all’emergenza.
Al momento, dunque, nessuno degli ospiti presenti all’interno della casa di riposo risulta positivo al Covid-19. «Un grande applauso e una forte commozione – commenta Stefano Rossi, direttore della Casa di Riposo “V. Fossombroni”, – hanno accompagnato l’uscita del nostro ospite dall’isolamento e il ritorno della serenità all’interno dell’istituto.
Ora sarà fondamentale mantenere la stessa attenzione e concentrazione che ha caratterizzato il nostro lavoro fin dal primo momento della diffusione del virus, continuando ad attuare tutte le misure igienico-sanitarie necessarie per prevenirne e contrastarne la diffusione tra ospiti e operatori».
L’uomo è stato dimesso dall’ospedale della Gruccia, è stato portato oggi dai carabinieri di San Giovanni nel carcere fiorentino di Sollicciano.
Domani si svolgerà l’autopsia sul corpo della piccola, sgozzata con coltellaccio tipico della cucina bengalese
Sua moglie, che era a fare la spesa nel momento in cui il marito ha aggredito i figli, è rimasta sempre accanto al figlio dodicenne che è ancora ricoverato nell’ospedale del Valdarno, per un trauma cranico riportato a causa dei colpi sferrati dal padre.