
Ad annunciarlo il sindaco Silvia Chiassai Martini, che, a nome della comunità, ha espresso le condoglianze alla famiglia.
Salgono a 10 i deceduti nel comune di Montevarchi dei quali 8 dalla Rsa.
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L’uomo è ancora convinto che la bimba sia ancora a casa, ed è completamente fuori dalla realtà, non si rende conto di essere arrestato e piantonato in ospedale neanche di aver ucciso la figlia. L’avvocato difensore è stato costretto a chiedere il rinvio dell’interrogatorio, che è stato concesso dal Gip.
Dalla testimonianza resa dall’altro figlo dodicenne esce fuori che il padre omicida stava guardando la Tv quando ha avuto il raptus, ha afferrato il suo coltello etnico, a forma di roncola e si è avventato sulla figlia Natia.
Il fratellino ha cercato di difendere la sorella, ma è stato colpito anche lui di striscio, ed è fuggito di casa chiedere aiuto ai
vicini.La Procura ha chiesto un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio e tentato omicidio.

Il progetto, che prevede l’attivazione del numero unico regionale 800 117 744, riguarda esclusivamente il servizio di spesa e consegna a domicilio dei beni di prima necessità (alimenti, igiene personale e della casa, farmaci) alle persone anziane che, in seguito alle attuali misure restrittive dovute al Coronavirus, non possono uscire dalla propria abitazione e che, a causa delle precarie condizioni di salute e di autonomia, non possono provvedere autonomamente alla spesa e non possono contare su aiuti familiari.
Il progetto si estende, inoltre, alle persone con grave disabilità e con patologie croniche ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita.
Il servizio, operativo da lunedì prossimo 27 aprile, sarà effettuato per tutta la durata del periodo emergenziale Covid-19.
I destinatari del servizio sono, dunque, le persone conosciute dai servizi territoriali o coloro di cui si raccoglie una nuova segnalazione del bisogno, non potendo uscire dalla propria abitazione come raccomandato dalle misture restrittive del Governo per contrastare la diffusione del virus, ossia persone anziane (con età superiore ai 70 anni) e persone che non possono provvedere autonomamente, né disporre di una rete familiare nel raggio di circa 10 chilometri, a causa delle loro precarie condizioni di salute e di autonomia o perché vivono da sole.
Il servizio è dedicato ai cittadini che non sono sottoposti a regime di isolamento fiduciario o in quarantena, ed è attuato attraverso le reti costruite dai Comuni e dalle associazioni di volontariato (si veda il sito di Anci Toscana), come da delibera della Giunta regionale dell’11 marzo scorso, la numero 322.
Il nuovo numero verde: in aggiunta ai numeri già attivi sui territori, viene istituito, inoltre, un nuovo numero verde regionale 800 117 744, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15, nell’ambito della gestione degli interventi connessi all’emergenza Covid-19, a supporto appunto dei cittadini con oltre 70 anni in condizione di fragilità.
Fanno parte della rete di sostegno messa in atto l’associazione Esculapio (gestore dell’attività di call center); Anpas, Comitato regionale della Toscana; la Federazione regionale delle Misericordie della Toscana; Croce Rossa Italiana, Comitato regionale toscano; Anci Toscana e Comuni.
Questa rete è integrata da altre associazioni di volontariato partner, che non fanno riferimento alle organizzazioni regionali sopra citate, ma che sono già attive sui territori in collaborazione con le amministrazioni comunali o che manifestino l’interesse ad aderire.
Il protocollo definisce, infine, le modalità di attivazione del servizio, di rimborso spese e di rendicontazione, i requisiti dei volontari e del personale, le coperture assicurative, la protezione dei dati personali e il rispetto delle norme in materia di sicurezza.

Sono 2.030 le persone trovate non in regola dalle forze dell’ordine, 31 gli esercizi commerciali.
Dal 15 maggio partiranno i trenta giorni entro i quali si può conciliare, con lo sconto del 30 per cento.
Dall’11 marzo sono state 46 mila le persone controllate dalle pattuglie nell’Aretino.
Nella giornata di mercoledì, sono stati 45 i trasgressori, ai quali si aggiungono i tre multati ieri dalla Polizia Municipale, comunicati dal sindaco in videoconferenza stampa, nella stessa ha ribadito la chiusura del mercato del sabato ad Arezzo anche per i banchi di generi alimentari prevista per il 25 aprile e dei mercati rionali di Saione e Sant’Agostino per il primo maggio, medesima misura per tutte le attività commerciali, comprese quelle tramite distribuzione automatizzate.
Nelle due festività del 25 aprile e del primo maggio, ad Arezzo saranno aperte solo farmacie, parafarmacie e rivendite di giornali.
Consentita, la sola vendita a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità ed esclusivamente mediante prenotazione online o tenlefonica e non presso l’esercizio commerciale.