La commedia degli equivoci

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Uno strano episodio, che è abbastanza complesso, vede protagonisti in questi giorni, diversi attori, tra cui la ASL Sud Est Toscana.
Cerchiamo di ricostruire la vicenda, con i dettagli.

Una delle due addette all’ufficio stampa,  dell’ASL, della sede di Arezzo, finisce il mandato già in essere da qualche anno con il precedente direttore, Enrico Desideri e quindi l’azienda non le rinnovava il contratto.
La stessa, con dedizione, trova un incarico presso un altro ente pubblico, apprestandosi a tornare al lavoro con la nuova realtà.

L’ufficio stampa dell’ASL, provvede con l’altra addetta alla comunicazione interna, ed istituzionale, in modo particolare nel coordinamento delle informazioni ai sindaci, rimasta l’unica in carica, a sobbarcarsi tutto il lavoro.
Ma succede che, da subito,  con l’emergenza coronavirus l’azienda sanitaria si rende  conto che una sola persona non riesce a gestire la mole immensa di lavoro.

In fretta e furia, l’ASL chiede alla precedente incaricata  di tornare a lavorare per loro, e lei accetta, a patto che il lavoro potesse conciliarsi con l’orario di lavoro dell’altro ente.
Alla  ASL va bene e la reintegra.
La portavoce  così si rimette al lavoro per produrre i dati e le tabelle per fornirle sia al direttore D’Urso, che ai  giornalisti e ad altri organi d’informazione.

Ma passa poco tempo e la persona appena reintegrata viene licenziata, adducendo motivazioni generiche.

Nel frattempo la ASL, dati i buoni rapporti con le cooperative aretine, infatti  lo scorso 27 marzo, la Cooperativa Koinè ha messo a disposizione il piano terra della sua Rsa di Pescaiola per consentire il trasferimento dell’Hospice, del San Donato, si accorda con la Cooperativa Beta2, che si mette al lavoro con due nuovi incaricati, coadiuvati dall’addetta alla comunicazione interna.

Tutto l’equivoco nasce dal fatto che l’ASL NON comunica ai giornalisti che c’è stato un cambio e si ritrovano ad interagire sulla chat riservata a loro, credendo di trovare la persona con cui si sono confrontati per anni, visto che la direzione sanitaria NON avvisa la stampa che ora ci sono due nuove figure al suo posto.

Una storia assurda, in cui la figura barbina la fa la direzione dell’ASL, che manca di rispetto ai giornalisti e ai soggetti interessati alla comunicazione, che parlano a Tizio senza sapere che al suo posto c’è Caio.
Alla rimostranza di alcuni giornalisti, l’azienda sembra prendersela comoda, rispondendo con calma  ai messaggi, tempo dopo averli letti.

Fatto sta che, da questa vicenda emerge come sulla comunicazione e la trasparenza, l’ASL Sud Est Toscana pecchi molto, con qualche faccenda che rimane parecchio farraginosa.
Una commedia degli equivoci, che ha messo in imbarazzo tante persone, che si spera venga chiarita al meglio.

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