Coronavirus: oggi un decesso, un ospite della Rsa di Montevarchi e tre nuovi casi
I dati sul contagio Covid-19 di oggi registrano tre nuovi casi, tutti nel valdarno, un 34enne a Montevarchi, 2 San Giovanni Valdarno, un 37enne ed un cinquantenne. (Tutti a domicilio)
Oggi si registra un morto nella provincia di Arezzo, deceduto oggi alle 9,45, un 78enne di Montevarchi ospite nell’Rsa.
L’uomo era ricoverato al San Donato di Arezzo dal 13 aprile, è il quindicesimo morto della residenza per anziani valdarnese.
Viene anche segnalato un caso di ripositivizzazione presso la Rsa di Pratovecchio.
Ordigno bellico ritrovato a Rassina, sospesa la tratta ferroviaria tra Subbiano e Bibbiena
Nella serata odierna è prevista una riunione in Prefettura in cui saranno prese le decisioni sui tempi dell’intervento di bonifica dalle quali dipenderanno anche le modalità di svolgimento del servizio ferroviario
Dalla tarda mattinata di oggi, lunedì 4 maggio, la tratta ferroviaria gestita dal Gruppo Lfi Spa “Arezzo – Pratovecchio – Stia” è interrotta a partire dalla stazione di Subbiano Continua a leggere
in seguito al rinvenimento, in prossimità della stazione di Rassina, di un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale che è avvenuto durante l’effettuazione di lavori di scavo e manutenzione.
La tratta tra Subbiano e Bibbiena è garantita con servizio sostitutivo svolto con autobus.
“Ci scusiamo con la nostra utenza per il disagio – spiega il Presidente del Gruppo Lfi Spa, Maurizio Seri – che dipende da cause di forza maggiore.
Siamo in stretto contatto con tutti soggetti coinvolti, quali il Comune di Castel Focognano, la Prefettura di Arezzo e le forze dell’ordine per le valutazioni del caso sulle modalità che saranno assunte dagli Enti competenti.
Di conseguenza rimoduleremo il nostro servizio ferroviario”.
Al San Donato per altre patologie, prima positive e poi negative al Covid, è il secondo caso
Nel giro di 24 ore un caso simile a quello accaduto ieri in Valdarno, tamponi positivi che ad un successivo controllo risultano negativi.
La segnalazione della Asl:
“Erano ricoverate all’ospedale di Arezzo per altre cause ma, ad un primo esame con tecnica Diasorin, sono risultate positive al Covid. Al secondo esame è invece emersa la loro negatività.Continua a leggere
Le due pazienti restano quindi in ospedale per il trattamento della patologia all’origine del ricovero ma dovranno comunque rimanere nelle attuali condizioni di stretto isolamento per 14 giorni.
Ai loro contatti è già stata concessa l’autorizzazione a lasciare, ovviamente nei limiti delle ordinanze, le loro abitazioni. La Direzione Sanitaria ha attivato sull’accaduto una indagine interna”.
Si schianta contro il guardrail: illesa, ma ubriaca
Nel fine settimana la polizia municipale è stata chiamata per un intervento tra via Leonardo da Vinci e via Fratelli Rosselli, dove è segnalata un’auto andata fuoristrada.
Gli agenti arrivati sul posto trovano un’utilitaria, condotta da un’aretina di 32 anni, che dopo aver sbandato ha finito la sua marcia contro, un guardrail senza conseguenze per la conducente.Continua a leggere
Durante i rilievi i vigili si rendono conto che la donna manifesta, oltre all’alito pesante anche un equilibrio instabile e difficoltà a esprimersi, chiari sintomi riconducibili all’assunzione di sostanze alcoliche.
La pattuglia sottopone la donna all’ accertamento con l’etilometro e il tasso alcolemico risulta quasi tre volte superiore al limite consentito.
La patente le viene immediatamente ritirata per l’inoltro alla prefettura e il veicolo rimosso con il carro attrezzi.
La donna, tra le altre cose, non è stata in grado di giustificare lo spostamento dalla sua residenza e la presenza con l’auto in via Leonardo da Vinci, alle ore 23, violando così le limitazioni legate all’emergenza epidemiologica.
D’Urso a Ghinelli: “Tutti i dati Covid sono nel portale Regione. “Minacce superflue”
“Se ha bisogno di altre informazioni, faccia richiesta motivata senza minacciare l’intervento della Pm.
Se ci saranno le condizioni di legge e senza violare la privacy dei cittadini, gli verranno forniti”Continua a leggere
Continuano gli scambi epistolari tra il Sindaco Ghinelli e il Direttore generale D’Urso. “Rispondo volentieri all’ultima lettera ricevuta anche se – mi dispiace dirlo – non approvo né il tono né il contenuto della nota.
Il sottoscritto, ogni dirigente e ogni operatore della Asl Toscana sud est è pienamente rispettoso del ruolo e delle funzioni di ogni sindaco.
Affermare il contrario ed ipotizzare da parte di tutti noi atteggiamenti omissivi, va ben oltre la dialettica tra le parti e colpisce chi ogni giorno, negli ospedali, nei servizi e negli uffici lavora al massimo delle sue possibilità in quella che è universalmente riconosciuta come la prima linea contro il Covid 19”.
D’Urso, oltre al rispetto degli operatori della sanità, invoca anche quello della privacy dei cittadini: “così come formulata, la richiesta del Sindaco Ghinelli è fortemente lesiva del diritto alla privacy di chi effettua il test risultando negativo.
E questo è l’esito che si conferma nella maggior parte dei casi. È una lesione di un diritto fondamentale che non può essere tollerata”.
Fatta questa premessa, ecco il contenuto della lettera di D’Urso a Ghinelli:
Il primo argomento è quello delle presunte mancate risposte.
Il Direttore generale ricorda, nella sua lettera, “che la Regione Toscana ha risposto con specifica nota di riscontro” sia alle richieste del Sindaco di Arezzo e che degli altri Comuni. Il tema era stato successivamente affrontato il 24 aprile nel corso della riunione della Conferenza dei Sindaci con la presenza dell’Assessore Saccardi che aveva illustrato ai Presidenti delle Conferenze Zonali le modalità di acquisizione delle informazioni da parte dei Sindaci attraverso il Portale SISPC.
“A quella riunione – ricorda il Direttore generale – prese parte l’assessore Lucia Tanti che non rivolse alcuna ulteriore e nuova richiesta sull’argomento, dichiarando anzi l’apprezzamento per le modalità seguite dalla ASL TSE nella diffusione dei dati e soddisfazione per le risposte ricevute, la qualità ed il numero delle informazioni trasmesse”.
Il Direttore generale della Asl risponde poi, nel dettaglio, alle richieste formulate dal Sindaco Ghinelli ricordando che “il Presidente della Giunta regionale, con l’ordinanza del 14 aprile, ha stabilito che le comunicazioni ufficiali relativamente alla gestione dei singoli casi nominativi sono gestiti da parte delle Aziende Sanitarie esclusivamente attraverso l’utilizzazione del sistema denominato SISPC (Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva).
Che è alimentato dal Dipartimento di Prevenzione e vi accedono, a seguito di un accordo tra Regione Toscana, ANCI e Prefetti della Regione, per le esigenze della funzione rivestita nell’emergenza Covid 19, i Sindaci ed i Prefetti”.
Se la domanda è quella di avere il dato relativo ad ogni singolo cittadino (cognome, nome, luogo, data di nascita, residenza, etc.) classificato come “nuovo caso” o “soggetto guarito” o “contatto di caso”, queste informazioni ci sono già.
Basta che il Sindaco, non solo quello di Arezzo ma di ogni Comune toscano, si connetta al portale SISPC.
Nella sua lettera, D’Urso precisa a Ghinelli che questo accesso è consentito solo a Sindaci e Prefetti ma non ai Direttori generali Asl.
Nello stesso portale sono reperibili le informazioni relative ai tamponi.
Quindi medico richiedente, data di effettuazione e data di refertazione.
Questi dati sono disponibili solo al Dipartimento di Prevenzione e non sono invece visibili per Prefetti e Sindaci.
Per quali motivi? Li riassume D’Urso: “l’effettuazione del tampone naso faringeo è una tappa endoprocedimentale del processo clinico diagnostico (al pari del dosaggio della glicemia per i pazienti diabetici).
Il risultato può essere valutato esclusivamente da medici, in questo caso specialisti in igiene e medicina preventiva, che operano nel Dipartimento di Prevenzione, che, all’esito del processo di valutazione, escludono l’infezione da Covid 19 ovvero concludono per “nuovo caso”, “soggetto guarito” o “contatto di caso”.
L’informazione relativa al cittadino esente da infezione da Covid 19 non rileva sotto il profilo di sanità pubblica e quindi la sua trasmissione al Sindaco appare non necessaria per i soggetti attuatori rispetto alle funzioni assegnate nella gestione dell’emergenza Covid 19”.
Questo non vuol dire che Sindaci e Prefetti siano privati di informazioni necessario allo svolgimento delle loro attività istituzionale.
Quindi “l’informazione relativa a “nuovo caso” o a “soggetto guarito” o a “contatto di caso” è assicurata dalla Regione Toscana ai Sindaci, come ai Prefetti, attraverso il Portale SISPC”.
Il Direttore Generale Asl apre comunque uno spiraglio nel dialogo con il Sindaco.
“E’ evidente che la minaccia di inviare la Polizia Municipale in qualità di ufficiale giudiziario all’interno del San Donato è un’opzione non solo irrituale ma che assume il sapore di un’intimidazione nei confronti di tutti coloro che in queste settimane stanno lavorando in prima linea in sanità.
Se nonostante le spiegazioni fornite, il Sindaco di Arezzo ritenesse necessarie una serie di informazioni aggiuntive a quelle di cui già oggi dispone, può formulare la richiesta nelle forme di legge.
E infatti, l’Azienda non potrà evidentemente né consegnare dati che non ha l’obbligo di fornire né mettere a disposizione di terzi dati che non siano richiesti nei modi e nelle forme di legge e/o da da soggetti privi dei necessari poteri di acquisizione”.
Rubano materiale da un cantiere stradale, in tre nei guai
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bibbiena, nel fine settimana hanno denunciato tre giovani stranieri di età compresa tra i 39 e i 29 anni, residenti tra le province di Firenze e Pistoia, per furto aggravato in concorso di materiale da cantiere.Continua a leggere
I tre regolarmente assunti da una ditta che si occupa di svolgere lavori edili conto terzi, passando dal Comune di Pelago (FI), per raggiungere Bibbiena, si sono imbattuti in un cantiere stradale pubblico da dove hanno rubato del materiale impiegato per la transennatura e i lavori.
Visti da un’automobilista che ha segnalato l’accaduto, i tre appena arrivati in Casentino sono stati immediatamente rintracciati e bloccati dai Carabinieri.
Dopo averli sottoposti a perquisizione, i Carabinieri hanno ritrovato il materiale rubato poco prima (transenne e altro materiale da cantiere stradale) e pertanto per loro carico è scattata la denuncia per furto aggravato in concorso.
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