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lunedì, Aprile 28, 2025
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Quando l’erba del sindaco è più verde di quella del vescovo, ma la mascherina della Nisini è la più glamour

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Ad Arezzo l’erba cresce e non solo al Pionta, dove se ne fa un commercio sempre vivace, nonostante, o forse proprio per la quarantena.

No, l’erba la vediamo spuntare in ogni dove in città, tra gli scalini del Duomo, tra gli anfratti delle stradine del centro, sempre più rigogliosa, sempre più verde.
Non parliamo poi, dei parchi, dove tra poco vedremo gli animali della foresta.

Certo, questo dà un senso di sciatteria, di una città lasciata a se stessa, più che un bisogno di “erba”.
È vero che il turismo è fermo ma anche gli aretini vorrebbero vedere un luogo curato e pulito.
Meno prediche, dice qualcuno (riferendosi al sindaco) e più attenzione e cura alla città.

Anche in questo caso i preti sembrano essere più veloci, poiché abbiamo visto don Alvaro dirigere i lavori di pulizia delle erbacce e lui stesso dare una mano concreta.

Ora ci piacerebbe vedere anche il primo cittadino, che lasciato per un momento una diretta chiamata “conferenza stampa” dove nemmeno più i giornalisti fanno le domande, ed arrivata ad oltre cinquanta comparsate (oramai in diretta concorrenza con Beautiful), che anche lui prendesse l’esempio da don Alvaro e liberasse le vie del centro dalle erbacce.

Ma oggi in città circolava anche la senatrice Nisini, reduce dalle fatiche parlamentari. Pensavamo fosse venuta per appianare la tensione che l’assessora Tanti ha creato con Siena (come l’Ortica ha ben documentato), visto che la senatrice ha un ruolo di partito importante anche nella città del Palio.

Ma come ci ha confermato lei stessa era ad Arezzo per incontrare, in solitaria, cittadini ed associazioni.

Non sappiamo se l’incontro con il consigliere Breda Bardelli sia stato casuale ma noi abbiamo potuto solo constatare l’eleganza glamour della sua mascherina mentre quella del Breda lo rendeva un ultras (del calcio o della politica, fate voi).

 

 

4 Commenti

  1. Che tristezza, vedere Arezzo in queste condizioni è ormai diverso tempo che lo vado dicendo, una città sciatta, dove tutto appare provvisorio, sporca, abbandonata e in balia delle lobby di voti che reclamano blocchi di nuove strade strade per mercati incuranti di ciò che portano e lasciano alla porta di abitazioni . Il mercato è come il coronavirus, tiene in libertà vigilata gli abitanti di un quartiere per 52 sabati all’anno da oltre 30 anni e pretende ancora di più. Terremo tutto nella dovuta considerazione e sensibilità anche degli ambulanti.

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.
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