Il sindaco sceriffo e la mascherina anche al gabinetto

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In fondo, fino ad ora, non era andato male il sindaco durante i suoi show televisivi della sera.

In tanti hanno apprezzato quella sua bonaria aria da buon padre di famiglia che spesso striglia i figlioli a comportarsi bene.
Anche quella assidua presenza (forse troppa) che dava l’impressione di campagna elettorale, veniva messa in secondo piano per la cura che dimostrava alla città.

Ma, mantenere il giusto equilibrio spesso non è facile.
L’ultimo fine settimana probabilmente gli ha fatto perdere l’orientamento ed ecco spuntare il sindaco sceriffo, che incurante di ogni logica scientifica e di buon senso, emette una ordinanza più restrittiva di quella regionale obbligando da domani 28 maggio tutti i cittadini ad indossare “sempre”, sia all’aperto che naturalmente al chiuso, sia soli che male accompagnati,

LA MASCHERINA.

Chi ci segue sa che chi scrive ha sempre evidenziato l’utilità delle mascherine, se usate nel modo e nel momento giusto come prescrive l’ordinanza regionale.

Nel mio profilo facebook ho anche polemizzato con le parole di un consigliere comunale (di maggioranza) che aveva avuto la castroneria di dire che lui si era fatto due mesi di “prigione”  per quattro vecchi e bacucchi ( no anziani, vecchi e bacucchi) perché  lui “ggiovane” (giovane una sega) non rischiava niente e quindi i “bicchieri selvaggi” del sabato sera non andavano disturbati troppo.

Avevo anche postato un link che ritengo di buon senso:

“Indosso una maschera in pubblico e sto a due metri di distanza da te. Voglio che tu sappia che ti rispetto e che potrei essere asintomatico e passarti il virus.
No, non “vivo nella paura” del virus, voglio solo far parte della soluzione e non del problema. Non mi sento come se il “governo mi controllasse”, Mi sento come se fossi un adulto che contribuisce alla società. Il mondo non gira intorno a me.
Se potessimo vivere tutti con la considerazione degli altri, tutto questo mondo sarebbe un posto migliore. Indossare una maschera e stare a due metri di distanza non mi rende debole, spaventato, stupido o persino “controllato”, mi rende premuroso e rispettoso. Immagina per un momento che qualcuno vicino e caro si possa ammalare..

Non so se indossare una maschera mi protegga davvero o protegga le persone intorno a me, comunque so, che non indossare una maschera potrebbe essere più rischioso.

Questo è cortesia e rispetto.”

Ora l’ordinanza del sindaco sceriffo rischia di mandare all’aria tutto un equilibrio tra il buon senso e l’applicazione delle norme.

Usare la mascherina ed il distanziamento sociale è un dovere di ogni cittadino, obbligarla anche quando si è da soli e all’aria aperta non ha un senso logico né scientifico.

Signor sindaco, continui a fare il buon padre di famiglia e riposi la stella da sceriffo.

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