Ci mancava anche il caso del gatto che morde la proprietaria e poi muore, per tornare a far parlare di Arezzo.
Certo, il caso è singolare perché si è messo subito in moto la macchina della salute pubblica che ha scoperto che il gatto era infetto dal Lyssavirus, un virus del cazzo, ops del Caucaso, rinvenuto nel mondo una sola volta da un pipistrello che stazionava in quelle zone.
Poi non se ne era più saputo niente, non essendo mai stata confermata la capacità di quel virus di infettare altri animali e l’uomo.
Ma la notizia era ghiotta e sta occupando i titoli dei giornali ed i commenti degli aretini:
Se il gatto è morto vuol dire che la proprietaria era infetta?
Ma chi è morto il gatto o la proprietaria?
Forse si trattava dell’ultimo desiderio del gatto che non amava i croccantini che gli venivano dati.
Un caso così particolare non poteva lasciare indifferente il nostro sindaco sceriffo che, anche per dovere, ha subito emesso due ordinanze (o editti) che impongono il sequestro e l’isolamento degli altri animali di proprietà della signora ( un cane, un gatto ed i suoi tre cuccioli) e, nella seconda ordinanza, il divieto per i cani di non poter circolare fino al 27 agosto senza guinzaglio, anche se hanno la mascherina ( che per i cani dicesi museruola).
Sembra che alcuni cani stiano organizzando un flash -mob di protesta perché, dicono, la colpa semmai è dei loro nemici gatti, e loro non c’entrano niente con questo Lyssavirus che sembra criminalizzare i lassie.
Ma anche i gatti stanno scendendo in piazza contro questa discriminazione razziale.
Non ci sono evidenze scientifiche, si tratta solo di una manovra per far dimenticare il puzzo di gas che ammorba la città.
Ora ci saranno le solite persone, munite di binocolo, che durante il lockdown criminalizzavano i runner che correvano solitari e lanceranno i loro strali su poveri cani tranquilli che camminano accanto al padrone senza guinzaglio in qualche prato solitario.
Perché poi, la legge c’è già sul guinzaglio, e non si capisce la scadenza del 27 agosto di questa ordinanza.
L’importante è che l’idiozia imperante delle persone che cercano continuamente nemici da odiare, non prenda di mira questi animali che sembrano gli unici in grado di mantenerci un certo grado di umanità.
A meno che, come in politica, non sia tutta una manovra dei pipistrelli del Caucaso che stanno operando per restare gli unici animali adatti a questo tempo balordo.