La realtà sui treni regionali

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La pandemia ha obbligato le aziende di trasporti a cambiare le condizioni del servizio offerto ai passeggeri, con misure per evitare assembramenti ed occasioni di contagio: dal distanziamento dei posti, fino al modo di entrare e uscire dai mezzi.

Al momento non c’è un modo attivo su tutti i treni, che consenta di prenotare un posto preciso a bordo, né posti sui quali sia  vietato sedersi per mantenere la distanza fisica tra i passeggeri.

Alcuni  treni sono pieni di persone in piedi che si respirano addosso e i droplets della saliva sono trasportati dal sistema di aria condizionata.

Molti pendolari sono tornati al lavoro e i turisti, stanno scegliendo il treno per weekend e ferie in Italia, per evitare le lunghe code nelle autostrade.

Per migliorare le condizioni di viaggio dei passeggeri, è allo studio un sistema sperimentale di prenotazioni per evitare il sovraffollamento sui treni regionali.
La procedura dei treni regionali, funziona con un sistema di biglietti “aperti” ad hoc per i pendolari che arrivano ed escono dal lavoro a un orario variabile, che possono prendere il treno più comodo se tardano, o se sono in anticipo, impedendo però di prevedere quante persone saliranno su un certo treno.

Il numero dei passeggeri a bordo di un treno regionale non è regolato  dipende solo da quante persone comprano un biglietto, i biglietti  non si esauriscono, dato che si può viaggiare anche in piedi, non ci sono prenotazioni né  orari e su quante persone un vagone sia in grado di contenere.

Trenitalia ha introdotto nella propria app una funzione che avvisa quanto un certo treno regionale è pieno, anche se al momento non pare funzionare al meglio.
A Trenitalia dicono che saranno pronti a settembre, quando il sistema di prenotazione sarà assestato, poi messo alla prova alla riapertura di scuole e uffici.

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