L’altra sera il sindaco Ghinelli, nella sua consueta conferenza facebook, era particolarmente accondiscendente, quasi condivisibile nelle sue esternazioni verso il presidente Conte che vorrebbe prorogare nel bisogno, la possibilità di gestire a livello emergenziale il problema covid.
Molto dure le frasi verso i complottisti che dicono che il virus non esiste (ma Salvini sarà contento?):
- Il virus non esiste? I 35mila morti meritano più rispetto.
Addirittura parole di stima anche verso il governatore Rossi che sta dimostrando attenzione verso i problemi sanitari del nostro territorio.
Ma a rendere così buono il sindaco erano i dati ISTAT che dicono che Arezzo presenta un incremento delle nascite del 5,87%, in controtendenza nazionale e regionale che sono in negativo.
Una occasione che, in periodo elettorale, non poteva farsi scappare ed infatti si immerge in una serie di affermazioni economico-sessuali che possiamo sintetizzare in:
Ad Arezzo si vive bene, si guadagna, si mangia e si tromba parecchio, perché gli aretini non hanno paura di niente, credono nel presente ed hanno fiducia nel futuro.
Mentre esternava si poteva vedere l’occhiolino testosteronico facendo capire che sotto la sua gestione c’è stato un cambiamento di atteggiamento… anche sessuale.
In fondo l’argomento buca (anche i preservativi?) e chissà se nella campagna elettorale non prenda vigore.
Speriamo solo che le motivazioni della crescita demografica ad Arezzo siano quelle illustrate dal sindaco e non la disperazione di chi non avendo più un bottone non può permettersi uscite serali e l’unica alternativa è giocare con la cicogna.
P.S. oggi, invece, gli screzi sono continuati con il suo vice-sindaco per l’annullamento della giostra di settembre, appoggiata dal Gamurrini mentre Ghinelli avrebbe voluto valutare meglio la possibilità di correrla.
O forse era solo un modo per colpire quello che oramai è diventato il suo buratto.
A proposito di Giostra settembrina. Si è letto del suo annullamento e questa decisione – secondo il Sindaco – sarebbe da imputare ai Quartieri, i quali (con una scelta di maturità, dico io) hanno detto di no a una Giostra senza corteo, senza cene, ecc. Solo che questa scelta, chissà quanto consapevolmente, ha privato il Sindaco della sua ultima possibilità di presentarsi al balcone in cappa magna per la consegna della “lancia d’oro”. Non mi sentirei di escludere che anche questo fatto sia tra i motivi per cui il Sindaco si è subito affrettato a puntare il dito contro i Quartieri; che, in questo, hanno pure trovato condivisione in alcune parole del Prefetto pubblicate sulla stampa.
Sono spesso contento della gestione attuale della nostra città ma stavolta non posso non notare due storture di non poco conto, che corroboro sostenendo che – come diceva un politico del passato recente – a pensar male si commette peccato, ma spesso ci si indovina. Vado al dunque: vorrei solo fare notare che forse, in tempi più lontani dagli appuntamenti elettorali, alcune fazioni politiche avrebbero voluto scindere a fare bene notare, nell’aumento delle nascite, quante sono di famiglie italiane e quante di famiglie non italiane. Ma stavolta non c’era bisogno di farlo notare, anzi, al contrario! E poi il disaccordo pieno e tagliente tra assessorato e Sindaco sulla giostra: i media locali, quelli non urticanti, non hanno però voluto sottolineare questo dettaglio di fatto importante.
Sceriffo inflessibile con i runner solitari, debolissimo con la movida, un giorno con Salvini il giorno dopo anche no, dice che il governo fa bene a prolungare lo stato di emergenza (capito lega? che candidatino che avete scelto?) e poi non vuole annullare il saracino.
Eh sì il gran cerimoniere alla fine tra matrimoni e saracini sospesi è parecchio spaesato, noi di più.