Domenica prossima la fiera antiquaria ritornerà nella sua sede naturale di Piazza Grande e del centro storico.
È un segnale importante della ripresa di una normalità che seppur nel rispetto di tutte le regole delle normative anti-covid, indica la voglia di Arezzo di ripartire.
Certo i problemi sono tanti e la voglia da sola non basta. Occorrono provvedimenti seri, iniziative di lunga durata, un coinvolgimento maggiore degli operatori del settore.
E forse basterebbe qualche personaggio che come Ivan Bruschi, avesse il coraggio di osare l’impensabile.
Lo diciamo, visto che siamo in campagna elettorale, alla miriade di liste civiche, civichine, di retro-appoggio, che si preparano ad affrontare le elezioni amministrative: occorrono persone che sappiano sognare se vogliamo far volare questa città.
Tutto il resto è noia.
Intanto l’Ortica vi propone qualche scatto in bianco e nero di una fiera che non c’è più, accompagnata dalle foto che il nostro fotografo, porco impenitente, ha fatto a tutti i cartelli osé della fiera sperando che non diventi un casino.