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Per un pugno di notizie…sempre le stesse

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Se ad Arezzo e provincia non manca una cosa, questa è l’abbondanza di testate giornalistiche; a spanne, forse dimenticandone qualcuna, abbiamo: Qui News, Sr71, Arezzoweb, Arezzonotizie, Informarezzo, Arezzo24, Arezzoora, Casentino2000, Saturno Notizie, Valdarno24, ValdarnoPost, Valdichiana Oggi, Corriere di Arezzo, La Nazione, Teletruria, Arezzo Tv, TV1, Tevere Tv, Linea 1 Tv, senza contare i blog non ufficiali.

Tante, troppe forse, troppe sicuramente per le notizie che riguardano la nostra zona, e che proposte in tutti questi media, alla fine sono sempre quelle.

Peccato che, salvo rari casi, è un mero copia e incolla dei comunicati, delle veline, e spesso dei redazionali a pagamento, talvolta “mascherati” da notizia ma che è solo una vendita di spazio.

L’approfondimento vero, l’inchiesta che da fastidio, la notizia che scuote il torpore del potente, al 90% non c’è e non ci sarà mai.

Molte testate giornalistiche sono di “proprietà” di grossi enti, di associazioni commerciali e industriali, oppure il proprietario (“editore”?) è un politico, un imprenditore, insomma, è uno della “casta”, come amano dire i complottisti.

Davvero un lettore si aspetta che con questi presupposti tali testate vadano a scavare nel torbido, o infastidire i “colleghi economici” ?
Non accadrà mai.

L’Ortica fa il contrario: non guarda in faccia a nessuno, scava laddove gli altri ricoprono di terra, ficca il naso dove gli altri compiacciono e leccano il culo.

Con l’avvento di Facebook poi, la schiera di politici che si autoincensano, le categorie elitarie che pretendono di governare le sorti della città, i furbetti e i disonesti che si ripuliscono la reputazione, si stanno moltiplicando a dismisura.

Proviamo pena sopratutto per quei “giornalisti” che spesso per due spiccioli si vendono a chi viene imposto dall’editore, e i casi sono evidenti.

La vera informazione che fa il “cane da guardia” contro i padroni e non ricicla le veline di “regime” la produce solo l’Ortica, andando contro tutti indistintamente.

E ne siamo fieri, noi non siamo schiavi di nessuno, né oggi, né mai.
Amen.

4 Commenti

  1. Che tristezza questa autoincensazione previo denigrare le testate locali. Perchè L’Ortica non è una testata: più che notizie, scrivete le vostre opinioni e commenti ai fatti, nonchè le vostre osservazioni sulla realtà locale (da qui l’accusa che spesso vi viene mossa di essere incredibilmente faziosi): queste NON sono notizie, sono più interventi da un blog curato da alcuni cittadini, alcuni con passato politico, tutti col dentino avvelenato verso l’attuale amministrazione, nostalgici della città che fu.
    Il paragone con le testate giornalistiche propriamente dette, paragone da cui uscite autoproclamandovi cavalieri senza macchia nè paura, è totalmente improprio. Ma, a proposito di cavalieri, “la superbia partì a cavallo e tornò a piedi”.
    Senza contare che fare ironia sugli altri, ma drasticamente incapaci di autocritica e quindi vera autoironia, vi prendete dannatamente sul serio, come in questo maldestro tentativo di auto-apologia.
    “Chi si loda si imbroda” si usava dire.

  2. L’ortica è una testata giornalistica registrata ufficialmente più precisamente:

    Registro stampa Tribun. Arezzo N°6 del 28/5/2015 – R.O.C. n. 26524 – Direttore Responsabile Gino Perticai

    Da lettore dico che spesso hanno preso di mira la destra, ma egualmente la sinistra, non sempre sono d’accordo con ciò che scrivono, ma lo fanno bene e sopratutto non sono “legati” a nessuno.

    Più che una lode, mi sembra che loro dicano ciò che fanno, ovvero dare una controinformazione, e in questo sono i migliori.

    Se le piace leggere le notizie copia incolla, forse dovrebbe andare su altri siti “allineati”.

    Saluti

  3. Il fatto che una testata che diffonde notizie con uscita periodica sia registrata presso il tribunale di competenza è la conditio sine qua non perché esca ed i contenuti non possano venire riprodotti: “L’ Ufficio iscrizione periodici cura il registro nel quale devono essere trascritte tutte le pubblicazioni periodiche. Sono considerate stampe tutte le riproduzioni ( caratterizzate dalla periodicita’ ) realizzate su supporto cartaceo o informatico, destinate alla pubblicazione, alla diffusione di informazioni con ogni mezzo (anche elettronico), o attraverso la radiodiffusione sonora o televisiva, con l’esclusione dei prodotti discografici e cinematografici. Nessun periodico puo’ essere pubblicato se non viene registrato.Devono essere iscritte nell’apposito registro tenuto dai tribunali civili anche le testate telematiche che hanno le stesse caratteristiche di quelle scritte o radiotelevisive e, quindi, che hanno una periodicita’ regolare, un logo identificativo e che diffondono presso il pubblico informazioni legate all’attualita’.

    Che questo periodico sia registrato non lo rende automaticamente giornalistico nei contenuti, né rende giornalista chi vi scrive, come invece accade in testate citate in questo “articolo”(che non dice nulla se non “siamo i migliori, siamo quelli liberi”).
    Ora, se anche Lortica è registrata come tale per i motivi suddetti, chi vi scrive è forse giornalista iscritto all’albo? È corretto a livello etico e professionale mettere nello stesso calderone testate giornalistiche propriamente dette (che siano o meno politicamente orientate non è adesso il quesito), in cui scrivono giornalisti, con una testata in cui, accanto a poche notizie date giornalmente (copia-incolla?) vi sono quasi esclusivamente commenti ai fatti?

    La controinformazione consiste nel dare notizie meno conosciute ed oscurate rispetto a quelle maggiormente diffuse, notizie documentate, fatti, non letture proprie e commenti personali sulle notizie ufficiali: questo è commentare, diffondere il proprio pensiero, non fare contro informazione.
    A meno che la contro informazione non sia riportare fatterelli con modalità stile “chiacchiera al bar” e “lamentazioni tra vicini”, ovviamente sempre partendo dalla propria visione che con il “presunto articolo”(in una testata giornalistica ci sono degli articoli, qui al massimo vedo più simili o agli editoriali o alle segnalazioni di lettori e comuni cittadini) storpia anche il fatterello (vedi un recente articolo su una maestra che aveva fatto una foto a scuola in cui è stato gridato l’allerta alla privacy dei bambini, che erano però tutti fotografati di schiena).

    Sostenere che destra e sinistra siano parimenti bacchettate è pura invenzione. Del resto ogni “bacchettata” è relativa alla convinzione politica di ogni persona che qua scrive, convinzione che per qualcuno un tempo fu tentativo di prassi. E a destra qua non c’è nessuno.

    Lortica riporta notizie (poche) e opinioni (troppe). Non fa controinformazione.
    Poi può o meno piacere ciò che fa, ma certo non vanno contro tutti indistintamente ne possono arrogarsi il merito di andare contro “il regime”. Per lo meno non più di quanto lo facciano gli avventori di un bar nel loro chiacchiericcio. Ed infatti non danno fastidio a nessuno, non sono mai sorti “casi” attorno a “scoop”, insomma… né più né meno di una pagina che fa caciara nei social, di cui ha pari peso.
    Solo che (ed è questa la cosa fastidiosa), ha davvero il vizio di cantarsela e suonarsela da sola, gonfiare il petto e fingere di avere più importanza di ciò che ha, e farsi grande rimpicciolendo gli altri, buttando tutti in un improprio e onnicomprensivo calderone.

    Prima che mi dispensi il banale consiglio di leggere altre testate, caro Julius: leggo diverse testate, sia quelle definibili come giornalistiche che quello che sono corollario. Leggo soprattutto ciò che va contro le mie credenze per avere un’altra visione da confrontare con la mia (ha mai sentito parlare del bias cognitivo di conferma? Ecco, ciò che faccio serve proprio per evitarlo). Ma so considerare il valore di ciò che viene scritto, pregi e difetti in entrambi i casi. Ad esempio ci sono alcuni interventi qua fatti molto interessanti, altri assai divertenti, ma alcuni (tipo questo) totalmente inutili, altri puramente faziosi. Ed è chiaro come la differenza spesso la fa chi scrive, pur stando comunque tutti sulla stessa linea generale.

    E, infine, andrebbe rivalutato il ruolo del semplice copia-incolla dalle agenzie di stampa: ha il pregio dell’asetticità, la qual cosa mette alla prova la propria coscienza critica e capacità di ragionare e farsi una propria idea, senza venir influenzati dalla lettura che ne dà in seguito chi ci butta giù uno scritto e in quello scritto ce la butta proprio tutta. Cosa che già avviene nella scelta di riportare una notizia rispetto ad un’altra, poi amplificata dal modo in cui questa notizia viene riportata. Figuriamoci poi quando non c’è neanche una notizia alla base.

  4. Vorrei avere l’abilità di scrittura e di parola di Precisia… ed esser riuscito ad esprimer prima di lui i concetti che ha palesato, e che approvo appieno. Voglio insistere io sul triste accusare di copia-incolla alcune testate, portando avanti un semplice esempio: il telegiornale di Rai 1 e quello di Canale 5 così come di altri canali a visibilità nazionale, nei loro orari canonici danno tutti sostanzialmente le stesse notizie se pur con parole diverse; orbene, sono pertanto da denigrare asserendo che fanno copia-incolla? Se Tizio va da Caio e nel tragitto incontra Sempronio, ha diritto forse di comunicarlo solo la prima testata che lo ha appreso? Tutto il resto lo ha espresso Precisia… di cui non conosco il pensiero politico, e poco me ne cale, ma è sicuramente una mente aperta, senza obnubilazioni di nessua sorta, cristallina. Ce ne fossero di menti così!

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.
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