I costi: 30 centesimi ad aretino e il campione potenziale è di 8.500 tra bambini e bambine
Ghinelli e Tanti: “ci riferiamo al modello di Regione Emilia Romagna e al progetto sostenuto nei Comuni del lodigiano.
Le prenotazioni già online nel sito del Comune.
Arezzo, come l’Emilia Romagna, il Veneto, le Marche, la Lombardi, in particolare i Comuni del lodigiano, dà il via allo screening diffuso e lo attiva per tutti i bambini e le bambine da 3 a 14 anni.
Si tratta di una campagna senza precedenti sostenuta economicamente dal Comune di Arezzo e rivolta, per ora, ai solo bambini, ma all’interno di un progetto più ampio che vede il Comune di Arezzo disponibile ad avviare un’azione di prevenzione e approfondimento epidemiologico rivolto a tutti i 100mila aretini.
Dal 30 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19, il personale di Croce Rossa effettuerà il test in base a precise prenotazioni che i genitori potranno fare digitando su https://www.comune.arezzo.it/notizie/test-sierologici-fascia-deta-3-14-anni-come-prenotare o cliccando il quadro di riferimento in evidenza nell’homepage del sito del Comune di Arezzo.
Ogni giorno si potranno effettuare circa 400 test.
I protagonisti di questa “fase uno” oltre al Comune di Arezzo e Croce Rossa Italiana sezione di Arezzo, che processerà i test, sono: la Toscana ASL Sud Est che sostiene operativamente l’iniziativa e che ha messo a disposizione dei riferimenti in caso di risultato positivo del sierologico, il Provveditorato agli studi, l’Associazione dei Nasi Rossi, i medici del sorriso che siamo abituati a incontrare nel reparto di pediatria del San Donato, e la ditta Lascaux che ha messo a disposizione gratuitamente il portale per la prenotazione delle famiglie.
Il test, ovviamente, è su base volontaria.
Si tratta di un test assolutamente non invasivo che si svolgerà in pochissimi minuti attraverso un semplice “pungidito”.
Successivamente i genitori riceveranno via mail l’esito.
Se il test sarà negativo, non ci saranno altri passaggi da fare; se invece risulterà positivo, oltre alla famiglia, verrà avvisato il pediatra di riferimento che potrà attivare la procedura di verifica attraverso il test molecolare che è l’unico al momento che può acclarare in via definitiva la positività al Covid 19.
Il test sierologico serve a rilevare se la persona testata è entrata in contatto con il virus e ciò ha due scopi fondamentali: segnalare, appunto, l’avvenuto contatto e quindi il potenziale rischio di essere positivi asintomatici, cosa che verrà acclarata solo dal tampone nasofaringeo, ma anche valutare l’andamento della pandemia nel campione testato al fine di avere informazioni utili anche dal punto di vista epidemiologico.
Per favore comunicate (ancora) all’ufficio stampa del comune che questo “Il test sierologico serve a rilevare se la persona testata è entrata in contatto con il virus e ciò ha due scopi fondamentali: segnalare, appunto, l’avvenuto contatto e quindi il potenziale rischio di essere positivi asintomatici” il test sierologico NON lo fa. Si sta dando da fare Pistoi per spiegarlo, ci sono i video di Burioni, lo avete scritto anche voi: i test sierologici NON HANNO VALORE DIAGNOSTICO.
Per fare questo, per avere valore DIGNOSTICO ATTUALE occorrono i tamponi, rapidi prima, da approfondire coi molecolari poi.
La scienza non è un’opinione, ne’ questione politica.
Almeno evitassero di dare notizie false per giustificare passi fatti con etimologica ignoranza. Vergogna nella vergogna. Fanno davvero incazzare: si arrampicano sugli specchi pur di non ammettere un errore e diffondono ignoranza e confusione. Schifo totale.
1)Iniziare con un ipotetico costo a persona, basso per il singolo, ma alto nell’insieme, ha finalità puramente ideologica.
2)Avvalorare la propria iniziativa con un riassunto di altre zone che hanno fatto cosa simile è abbastanza simile alla fallacia logica dell’argumentum ad judicium. Con in più il ribadire che i soldi sono del comune (cioè nostri).
3)Uno screening di massa è una cosa diversa da un’indagine epidemiologica
4)Un’indagine epidemiologica ha fini euristici e di studio e per questa occorre uno specifico protocollo.
5)Con i test sierologici si ha UN’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA.
6)Uno screening di massa volto ad evidenziare i positivi asintomatici si ha con i TAMPONI RAPIDI non con i test sierologici come invece millantato dal comunicato stampa.
7)Considerato che gli anticorpi si formano da circa il 15 giorno di attivazione del virus, un infetto asintomatico ha tutto il tempo di infettare. Altrettanto probabilmente il tampone di conferma che seguirà al sierologico positivo tornerà indietro negativo (tranne in rari casi di lunga permanenza del virus). Risultato: tamponi di conferma inutili che ruberanno tempo e risorse. Quarantene in attesa di questi tamponi praticamente inutili ma che porteranno disagi.
8)Un valore preventivo si ha solo con un TEST DIAGNOSTICO. Il test sierologico NON HA VALORE DIAGNOSTICO: non fornisce una diagnosi su una attuale positività al virus, ma solo di averlo contratto in passato. La prevenzione ha a che fare con il futuro a partire dalla situazione presente, non dall’indagare quella passata.
9)L’iniziativa è comunale. Il comune ci ha speso i soldi (nostri). Croce Rossa (che è un corpo militare e fa capo all’Esercito) è esecutrice, come ASL lo diventerà in seguito in caso di approfondimento del sierologico (poco se non affatto utile dal punto di vista preventivo). Questi sono ruoli esecutivi ben diversi da quello decisionale.
10)Ottima la scelta di convogliare tutti in un unico luogo (benchè previa prenotazione). Davvero. Estremamente azzeccata in tempo di pandemia.
11)Se il successivo screening di massa proseguirà con le medesime modalità (test sierologici da effettuare previa prenotazione in un unico luogo, a seguito dei quali approfondire eventualmente con tamponi molecolari) prevedo rosei eventi. E prevedo anche che quei 30 centesimi a cittadino diventeranno un po’ di più. Il tutto per un qualcosa che non ha alcun valore diagnostico e dunque nessun valore preventivo. Ma continua ad essere colpevolmente spacciato come tale.
12) I cittadini che aderiscono-aderiranno a tale iniziativa è bene sappiano che stanno partecipando ad una INDAGINE EPIDEMIOLOGICA (non si sa se autorizzata regolarmente in ogni suo passaggio o meno) promossa da un comune, NON STANNO PARTECIPANDO AD UNO SCREENING DI MASSA AVENTE FINALITA’ PREVENTIVA.