Virus, il bollettino: + 19 nuovi casi nella provincia di Arezzo, 5 nel comune
Periodo di riferimento: dalle ore 14 del 10 Gennaio 2021 alle ore 14 del 11 Gennaio 2021Il numero di nuovi casi positivi è di 19 nella provincia di Arezzo e per i quali sono stati effettuati 269 tamponi.
Le persone positive in carico sono 890. Continua a leggere
Si registrano 21 guarigioni e nessun decesso.
Nuovi casi per Comune della provincia di Arezzo
Comune
Nuovi casi
Arezzo
5
Bibbiena
2
Bucine
1
Castiglion Fiorentino
4
Cortona
2
Laterina Pergine Valdarno
3
Montevarchi
2
Ricoveri
Posti letto occupati
Degenza Covid San Donato Arezzo
65
TI San Donato Arezzo
20
Ulteriori informazioni
Numero di tamponi effettuati
Provincia di Arezzo
269
Persone Positive in carico
Provincia di Arezzo
890
Di cui a domicilio
Provincia di Arezzo
654
Numero di persone contatti stretti in quarantena
Provincia di Arezzo
1490
Guariti
Provincia di Arezzo
21
Codice giallo per ghiaccio
Codice giallo per ghiaccio, valido dalla mezzanotte fino alle ore 10 di domani, martedì 12 gennaio, su quasi tutta la regione: le uniche aree escluse sono la costa centro-meridionale e l’Arcipelago.
Lo ha emesso la Sala operativa unificata permanente della Protezione civile regionale.Continua a leggere
Dalla sera di oggi, lunedì, e fino alla mattina di domani, martedì, temperature sotto zero su gran parte della regione.
Possibile presenza di ghiaccio in particolare nelle zone interessate dalle nevicate nei giorni scorsi e nei tratti stradali più umidi e meno esposti al sole durante il giorno.
Sempre per oggi fino al pomeriggio residue deboli nevicate o fenomeni di nevischio su Casentino e alta Val Tiberina (zone di confine con Emilia-Romagna e Marche).
Dettagli e consigli sui comportamenti da adottare si trovano all’interno della sezione “Allerta meteo” del sito della Regione Toscana, all’indirizzo www.regione.toscana.it/allertameteo.
Uno studio di Cardiologia Arezzo tra le scoperte scientifiche più importanti del 2020 Ha identificato un nuovo marcatore diagnostico nella Sindrome di Brugada.
E’ stato incluso nella lista dei lavori più significativi pubblicati nel 2020 dalla più importante rivista cardiologica del mondo.Continua a leggere
La cardiologia del San Donato di Arezzo ai vertici mondiali.
Un suo studio, pubblicato nell’agosto scorso sulla più importante rivista cardiologica internazionale e cioè l’ European Heart Journal, è stato incluso nella lista dei lavori scientificamente più rilevanti dell’anno in campo aritmologico.
Lo studio è frutto di una collaborazione con il gruppo di ricerca canadese guidato dal professor Robert Hamilton dell’Università di Toronto.
“Questo lavoro rappresenta una prosecuzione delle nostre precedenti ricerche sul ruolo della infiammazione nei meccanismi che determinano la comparsa di aritmie mortali nella sindrome di Brugada – spiega Maurizio Pieroni, responsabile dell’ambulatorio cardiomiopatie e malattie cardiache rare dell’Ospedale San Donato.
Analizzando il sangue e le biopsie cardiache eseguite presso il nostro centro, in collaborazione con i colleghi canadesi e di altri centri in Svizzera e negli Stati Uniti, abbiamo identificato la presenza di autoanticorpi (cioè anticorpi rivolti contro i tessuti del paziente stesso) che aggrediscono proteine delle cellule cardiache.
Tali autoanticorpi sono presenti solo nei pazienti affetti dalla sindrome di Brugada e potrebbero essere tra i responsabili della infiammazione cardiaca già riscontrata in precedenti studi del nostro gruppo”.
Aggiunge Pasquale Notarstefano, responsabile della Aritmologia del San Donato e co-autore dello studio: “la diagnosi di sindrome di Brugada si basa su criteri diagnostici clinici ed elettrocardiografici che in alcuni casi però non consentono una diagnosi certa.
Se i nostri dati verranno confermati su un numero più ampio di pazienti, la ricerca di questi autoanticorpi, eseguibile con un semplice esame del sangue dei pazienti, potrebbe rappresentare un rapido ed importante test diagnostico in aggiunta ai criteri usati attualmente”.
Pieroni evidenzia le potenzialità dei risultati raggiunti: “oltre ad un possibile ruolo nella diagnosi, questa scoperta potrebbe avere, in un futuro non troppo lontano, importanti ripercussioni anche terapeutiche attraverso l’utilizzo di farmaci che possono bloccare la produzione di questi autoanticorpi in aggiunta alle terapie convenzionali in alcuni casi di soggetti affetti dalla sindrome”.
Leonardo Bolognese, Direttore del Dipartimento Cardioneurovascolare della Asl Tse, conferma la qualità del lavoro che viene svolto: “come dimostrato da questo prestigioso riconoscimento da parte della più importante rivista cardiologica mondiale, il nostro gruppo è all’avanguardia nello studio delle aritmie e delle malattie cardiache rare.
Le nostre ricerche scientifiche partono sempre dalla clinica e mirano a risolvere problemi che i cardiologi di tutto il mondo affrontano nella diagnosi e nella cura delle malattie, comprese quelle più rare e meno conosciute.
La nostra collaborazione, con i colleghi canadesi e con altri centri di ricerca nel mondo, sta proseguendo anche in questi mesi difficili per migliorare sempre di più le cure che possiamo offrire ai pazienti aretini e di altre città italiane che sempre più frequentemente si rivolgono al nostro centro per problematiche di tipo aritmico o perché affetti da malattie cardiache rare”.
Il plauso del vicesindaco
Lucia Tanti: “entro l’estate, Covid permettendo, la terza edizione degli stati generali della sanità aretina”
Apprendiamo infatti la notizia che un suo studio, pubblicato in estate nella più importante rivista cardiologica del mondo, è stato incluso nella lista dei lavori scientificamente più rilevanti dell’anno.
L’ambito della ricerca è quello delle aritmie, i collaboratori della cardiologia aretina, medici canadesi che fanno capo al professor Robert Hamilton dell’università di Toronto, dimostrano la capacità di Arezzo di fare sistema con centri rinomati e all’avanguardia.
Trova conferma dunque il fatto che il personale sanitario di cui dispone l’ospedale cittadino non è secondo a nessuno.
Questa presa d’atto deve tuttavia accompagnarsi a un forte investimento a vantaggio della struttura sanitaria e dell’intero comparto, dalla riqualificazione dell’area del Pionta mettendo a sistema le palazzine a oggi in condizioni fatiscenti all’attivazione dell’Istituito di ricovero e cura a carattere scientifico che rilanci e metta al centro l’oncologia.
Anche di questi temi parleremo entro l’estate, Covid permettendo, durante la terza edizione degli stati generali della sanità aretina.
In un’edizione stavolta più “di popolo” e meno professionale e accademica.
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