22enne arrestato dalla polizia, aveva un chilo di cocaina purissima Gli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sansepolcro hanno tratto in arresto un cittadino albanese, S.R. di anni 22, residente nella città biturgense per produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Continua a leggere
Nella giornata di giovedì scorso, i poliziotti del Commissariato vedono una persona che, per i movimenti e i comportamenti desta immediatamente la loro attenzione; così dopo alcuni appostamenti e verifiche effettuate tramite contatti con la sala operativa, decidono di intervenire fermandolo.
Notando un evidente disagio e uno strano nervosismo agenti procedono alla perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’uomo e nel corso della stessatrovano strumenti di fattura artigianale, tra cui: una pressa idraulica, stampi, sostanze e prodotti chimici utilizzati per il taglio della cocaina.
Tutto quindi lascia intendere che il posto fosse utilizzato come un laboratorio per il taglio ed il confezionamento di sostanze stupefacenti.
Persuasi a quel punto che l’attività di ricerca devesse essere approfondita e massimamente estesa, gli stessi investigatori notano in altra parte del locale perquisito uno stampo in metallo, di fattura artigianale.
Capovolto lo strumento, salta fuori una confezione pressata di colore bianco che non suscitava dubbi: si trattava di 1 Kg di cocaina pronta per essere confezionata.
Ben nascosta in altri nascondigli, altra stessa droga, già suddivisa in dosi, viene trovata all’interno dell’abitazione.
Sul mercato al dettaglio la droga avrebbe fruttato un incasso di oltre 100.000 euro.
L’operazione, che ha visto coinvolto anche personale della Polizia Scientifica di Arezzo, ha evidenziato il livello delinquenziale dell’arrestato, facendo emergere una strutturata illecita attività ben organizzata nella città di Sansepolcro.
Si tratta di un sequestro e di una operazione di carattere eccezionale per la cittadina biturgense in quanto costituisce in assoluto il più rilevante quantitativo di droga mai scoperto nel cuore della città pierfrancescana, e per di più ritrovato all’interno di un vero e proprio laboratorio dello stupefacente.
Mezzi pesanti: controlli e sanzioni
Ancora un’operazione congiunta tra agenti e ufficiali della Polizia Municipale e della Polizia Stradale di Arezzo, a garanzia del rispetto delle norme del codice della strada da parte dei veicoli pesanti.
Due le strade interessate, a grande densità di traffico: il raccordo autostradale Arezzo-Battifolle, nei pressi della Carbonaia, e della S.R. 71 Umbro-Casentinese nei pressi del bivio per Sitorni.Continua a leggere
Sono stati controllati 28 autocarri di cui 20 con targa italiana, 7 con targa appartenente a paese UE e 1 con targa di paese extra-unione europea.
Non sono mancate le sanzioni.
Le violazioni riscontrate hanno riguardato il mancato rispetto della normativa sul trasporto internazionale, la sporgenza del carico, il mancato rispetto dei tempi di guida, il superamento dei limiti di velocità, il superamento dei limiti di massa, la manomissione del cronotachigrafo.
Sansepolcro: dopo l’asporto “tossico” del ristorante orientale, tre denunce e attività sospesa Quasi 50 persone sono state colpite da una sospetta tossinfezione dopo avere consumato del cibo d’asporto prelevato in un ristorante di cucina orientale nel comune di Sansepolcro.
I Carabinieri del Comando compagnia Biturgense hanno svolto le indagini coadiuvati dal dipartimento di prevenzione di sicurezza alimentare della A.S.L. competente.Continua a leggere
I pasti incriminati sarebbero tutti riferibili a cibi a base di pesce consumati nella giornata di sabato 13 febbraio, è ancora in fase di definizione quale sia effettivamente l’alimento che avrebbe causato i malori.
Le indagini sono partite grazie alla collaborazione con le Istituzioni competenti in materia di sanità pubblica e hanno portato a deferire in stato di libertà per lesioni personali aggravate tre cittadini di nazionalità Cinese ma residenti in Italia, tra Toscana, Umbria e Lombardia, soci tra loro e gestori del ristorante sotto accusa.
Il primo accesso presso la struttura è avvenuto nelle ore immediatamente successive ai fatti, per effettuare il blocco sanitario e degli alimenti e degli ingredienti di difficile tracciabilità, nonché al fine di campionare le pietanze potenzialmente nocive.
I Carabinieri hanno proceduto inoltre a collezionare i numerosi certificati medici delle vittime recatesi presso i nosocomi di Sansepolcro, Città di Castello e Arezzo con sintomi da intossicazione.
A decine poi si sono recati presso il Comando Compagnia Carabinieri intenzionati a sporgere querela per il danno subito.
L’attività si è conclusa stamattina, quando i militari unitamente ai tecnici A.S.L. hanno apposto i sigilli al ristorante sospendendo temporaneamente l’attività.
Rifiuta di indossare la mascherina e scoppia la rissa, denunciati in tre
I fatti a metà ottobre in un disco-bar di Terranuova, il parapiglia è proseguito al palazzetto dello sport di Montevarchi.
Dopo giorni di indagini i Carabinieri hanno individuato e denunciato tre pregiudicati di origini albanesi, di età ricompresa tra i 25 e i 30 anni. Continua a leggere
Nessuno aveva denunciato l’accaduto, né il titolare del locale, né i partecipanti alla rissa, men che meno gli altri avventori del bar.
Ai carabinieri però non era sfuggita una strana concatenazione di circostanze.
Prima, era stata segnalata una “lite”, in un disco-bar di Terranuova Bracciolini, già sotto osservazione dei Carabinieri per le frequentazioni non particolarmente referenziate.
Giunti sul posto, però, la Gazzella dell’Arma aveva potuto solo constatare che i soggetti coinvolti nella lite, di origini albanesi, se ne erano già andati.
Dopo poco meno di un’ora, era giunta una seconda telefonata, stavolta da parte di un operatore del 118, che segnalava una richiesta di soccorso per un incidente stradale con feriti nei pressi del palazzetto dello sport di Montevarchi, anche in questo caso, all’arrivo dei Carabinieri, sul posto non c’era più nessuno.
I militari della Stazione di Montevarchi hanno cercato di approfondire quanto successo, verificando se quella notte in ospedale si fosse recato qualcuno con lesioni, ed è saltata fuori una richiesta di soccorso, non andata a buon fine.
Alla lunga, alcuni testimoni hanno ammesso che quella notte, nel bar, c’era stata una vera e propria rissa tra persone di nazionalità albanese, scoppiata per futili motivi, molto probabilmente perché uno si era rifiutato di indossare la mascherina quando aveva fatto ingresso nel bar.
Acquisite le immagini di svariati circuiti di videosorveglianza comunali e privati, che hanno consentito di identificare le autovetture utilizzate dai partecipanti alla rissa per dileguarsi prima dell’arrivo dei Carabinieri.
Il gruppo, quella notte, si spostò a Montevarchi, nei pressi del palazzetto dello sport, dove la rissa proseguì.
A quel punto, un amico dell’uomo che aveva avuto la peggio, chiamò il 118, parlando genericamente di una richiesta di soccorso per un investimento.
Poi, però, evidentemente l’uomo decise di non farsi trovare, avendo capito che, oltre all’ambulanza, sarebbero giunti sul posto anche i Carabinieri.
Il passo conclusivo è stato il riconoscimento fotografico degli uomini che erano a bordo di quelle auto come i partecipanti alla rissa.
I tre sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo.
LE NOTIZIE “fuori dal mondo”
Scopre il tradimento del marito dai selfie della camera d’albergo
Dopo un paio di selfie allo specchio inviati da una camera d’albergo, l’utente statunitense di TikTok @shesough ha condiviso le foto inviategli da suo marito scattate nel bagno della camera.
Poi ha ha chiesto agli utenti se sono riusciti ad individuare quello che ha notato lei.
Negli scatti apparentemente innocenti la signora cornuta ha visto che il marito non indossa la fede.
Inoltre, in bella mostra, vicino al lavandino, c’è una piastra per capelli, un pettine e perfino una borsa per il trucco.
Il marito a breve sarà single.
Il Cotoneaster: la “super pianta” che assorbe il 20% in più di inquinamento sulle strade trafficate
È una soluzione all’inquinamento del traffico?
Si è scoperto che la pianta del Cotoneaster assorbe più inquinamento rispetto ad altri arbusti simili.[rerad more]
Il Cotoneaster, una pianta da siepe comune e secondo la Royal Horticultural Society, con le sue foglie cespugliose e pelose e la fitta chioma, è più efficace del 20% nell’assorbire le particelle dei fumi del traffico intenso rispetto a piante come il biancospino e il cedro rosso occidentale.
Anche se non ha fatto la differenza nelle strade più tranquille.
Lo studio fa parte del lavoro dell’organizzazione benefica per alleviare i problemi ambientali come l’inquinamento atmosferico, le inondazioni e le ondate di calore, aumentando i benefici del giardino e degli spazi verdi.
La ricercatrice capo Dr.ssa Tijana Blanusa ha detto: “Sappiamo che in soli sette giorni una siepe fitta di un metro di lunghezza ben gestita assorbirà la stessa quantità di inquinamento che un’auto emette su un viaggio di 800 chilometri”.
Il professor Alistair Griffiths, direttore della scienza e delle collezioni di RHS, ha dichiarato: “Identifichiamo continuamente nuove ‘superpiante’ con qualità uniche che, se combinate con altra vegetazione, forniscono maggiori benefici fornendo allo stesso tempo habitat tanto necessari per la fauna selvatica.
“Abbiamo scoperto, ad esempio, che la copertura murale edera eccelle nel raffreddamento degli edifici e biancospino e ligustro aiutano ad alleviare le intense piogge estive e ridurre le inondazioni localizzate. [/read]