Truffe in Valdarno: la Polizia di Stato scopre truffe per oltre 100.000 euro. Due denunciati
Nella scorsa primavera, il responsabile di una nota azienda agricola del Valdarno aretino ha denunciato presso il Commissariato di P. S. di Montevarchi di avere subito una serie di furti all’interno della propria azienda aggiungendo che ignoti, sfruttando il nome e il timbro della sua azienda, avevano acquistato, materiale ferroso da un’azienda di Livorno senza corrispondere l’importo dovuto, oltre 40.000 euro.Continua a leggere
L’articolata attività di indagine immediatamente avviata dai poliziotti di Montevarchi consentiva di appurare che il materiale era stato acquistato e depositato nei pressi dal casello autostradale A1 Valdarno e che il committente, P. L. quarantacinquenne originario di Firenze, era un ex collaboratore dell’azienda agricola da poco licenziato ed anche l’unica persona ad avere accesso ai locali dell’azienda valdarnese.
Durante l’attività investigativa è emerso che altre aziende erano state danneggiate dell’attività truffaldina del soggetto.
Ad oggi il valore complessivo della merce sottratta si aggira ad oltre 100.000 euro e le numerose aziende coinvolte non appartengono soltanto al Valdarno aretino ma alcune hanno sede anche in provincia di Firenze.
Il copione era sempre lo stesso: l’uomo, ostentando una solidità economica tale da non far dubitare della propria solvibilità, contattava le ditte per l’acquisto dei materiali (utilizzando diversi numeri di cellulari ed apparecchi telefonici), corrispondeva un piccolo acconto in contanti promettendo di saldare il conto attraverso bonifici bancari riconducibili a conti correnti che poi risultavano sistematicamente inesistenti.
Il truffatore si rendeva poi totalmente irreperibile.
I materiali ordinati però non dovevano essere consegnati in ditta ma in posti diversi.
In alcuni casi, infatti, la richiesta era di consegnarli su uno spiazzo poco dopo l’uscita del casello autostradale A1 Valdarno (come nel caso della truffa che ha originato la complessa attività di indagine) in altri in una località fuori dalla vallata.
Quest’ultimoposto è stato individuato grazie alla attività di indagine condotta dagli operatori del Commissariato di P.S. di Montevarchi.
In un posto molto isolato, in provincia di Firenze, è stata riscontrata la presenza di un ingente quantitativo di materiale edile di vario tipo accatastato lungo una strada adiacente un casa colonica in fase di ristrutturazione in esclusivo utilizzo di S.G., trentacinquenne di origini fiorentine, non essendoci nessun’altra abitazione, ne appezzamento coltivabile o da allevamento nella zona.
Al termine delle indagini è stato appurato come i due uomini si conoscessero da tempo e che parte del materiale sottratto con l’inganno era destinato proprio a S.G.
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Montevarchi, coordinati dal Vice Questore Aggiunto Dott.ssa Alessia Zuccarello Marcolini, con il contributo operativo della Squadra Mobile e del Gabinetto di Polizia Scientifica di Arezzo e della Squadra Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e del VIII Reparto Volo di Firenze, hanno eseguito Decreti di Perquisizione locale e personale a carico dei due uomini.
La perquisizione eseguita nei confronti di S.G. ha portato al ritrovamento del materiale accatastato lungo la strada adiacente un casolare in ristrutturazione, ed è stato quindi restituito ai proprietari.
Il resto del materiale, al momento non ancora ricondotto ad altre denunce, è stato sottoposto a sequestro in attesa di rintracciare i legittimi proprietari.
Nello specifico sono rimasti in sospeso: n. 3 rotoli di tessuto non tessuto marca TERRAM 4,5 m per 26 cm di diametro; oltre 1000 mq di pietra serena (di diversa lunghezza) e 12 mq di perlinato in legno da 2 m per 10 cm per 2 cm.
I due uomini, con numerosi precedenti penali, sono stati quindi denunciati per truffa e ricettazione in concorso.
Associazione “Arezzo 2020 per cambiare a sinistra” : solo fumo sull’Area ex Caserme Cadorna, salviamo i murales Nei giorni scorsi l’Assessora all’Urbanistica Lucherini ha presentato una serie di interventi riguardanti l’area ex Cadorna, collegata al bando ministeriale PINqA sulla qualità dell’abitare, a cui il Comune di Arezzo ha deciso di partecipare con la riqualificazione di un immobile di edilizia popolare Ater di Tortaia e con il nuovo Centro per l’impiego in Piazza Fanfani.Continua a leggere
In primo luogo non riteniamo sia coerente con le finalità del bando presentare due interventi sommati per opportunità, in aree territoriali e con caratteristiche diverse tra loro, difficilmente armonizzabili in un disegno organico come richiesto.
In questo modus operandi si legge chiaramente la volontà di utilizzo strumentale del bando per finanziare un intervento a cui il Comune è tenuto per legge, ovvero quello di mettere a disposizione uno spazio per il Centro Provinciale dell’impiego, intervento previsto con la demolizione e ricostruzione totale della ex palazzina Comando della Cadorna.
Per gettare fumo su una potenziale, ma molto improbabile, riqualificazione e rigenerazione urbana dell’area Cadorna, l’Assessore presenta una tavola con la presunzione che questa assuma la dignità di un piano complessivo, come se si trattasse di qualcosa di concreto.
Ci chiediamo come è possibile presentare un progetto di recupero dell’area ex Cadorna come sommatoria di singoli interventi di opere pubbliche, senza un piano urbanistico attuativo organico di programmazione dell’ente.
Inoltre quasi tutti gli interventi previsti vengono indicati come “progettazione in corso”, anche se questo non risulta da nessun documento di programmazione.
Il parcheggio multipiano, il nuovo edificio lungo via Garibaldi sarebbero tutti progetti in corso, ma chi li sta progettando?
Riteniamo non sia questo il corretto modo di procedere di un assessore all’urbanistica. “Sarebbe piuttosto auspicabile un’idea di riqualificazione complessiva dell’area”, – afferma Luciano Vaccaro, coordinatore del gruppo urbanistica di Arezzo 2020 – “abbandonando idee stantie come quella di creare nuovi centri commerciali in un momento storico in cui il commercio al dettaglio è in fase regressiva.
Basta percorrere le strade cittadine per accorgersi di quanti fondi sono sfitti e vuoti, e di come la scelta di consentire solo aperture di categorie mirate abbia impoverito il tessuto commerciale ed abitativo del centro storico.
È necessario ripartire sia dagli spunti che vengono dalle elaborazioni del passato, ma soprattutto da un percorso di confronto con la città per un vero piano attuativo unitario, evitando di presentare tavole calate dall’alto come se tutto fosse definito.”
“Si apra un confronto con gli ordini professionali” – prosegue ancora Vaccaro – “i quali, come affermato sulla stampa dal Presidente dell’Ordine degli Architetti, sono stati tenuti all’oscuro di una progettazione di un’area così delicata; si dia spazio ai concorsi di idee, che possano ridare vita al dibattito culturale aretino soffocato e da troppo tempo assente; si lavori per intercettare fondi esterni, magari europei, con piani organici, realmente attuabili e partecipati.”
L’unico punto concreto consiste nel progetto per il nuovo Centro dell’impiego, in merito al quale è necessario sapere se sono state valutate tutte le soluzioni alternative per una sede adeguata, piuttosto che demolire un edificio e ricostruirlo per circa 4,5 milioni di euro (la caserma dei Vigili Urbani in Via F. Filzi docet).
“Chiediamo in ogni caso” – conclude Gianni Mutarelli, coordinatore del gruppo di lavoro ‘Cultura, turismo e sport’ di Arezzo 2020 – “che la parte di edifici su cui sono stati realizzati i murales di Eron e Moneyless, artisti di fama internazionale, venga salvata al fine di non disperdere opere d’arte che sono ormai identificative per Arezzo.
Queste opere sono un patrimonio culturale della città, per esse i cittadini hanno già espresso un forte senso di attaccamento nel 2017 organizzando un flash mob per impedire che venissero toccate.
Riteniamo quindi indispensabile valutare ogni possibile soluzione per preservarle ed evitare la loro distruzione.”
LE NOTIZIE “fuori dal mondo”
I matrimoni platonici sono il futuro Jay Guercio, 23 anni, di Long Island, New York, ha sposato la sua migliore amica Krystle, 28 anni, e insieme stanno crescendo il loro figlio adottivo adolescente.
In un TikTok ormai virale, Jay ha spiegato che lei e Krystle non sono romanticamente coinvolti, ma si sono sposati perché volevano avere una famiglia insieme.
Sebbene non siano fisicamente attratti l’uno dall’altro, si coccolano, si tengono per mano e attualmente condividono un letto perché è economico.Continua a leggere
Jay ha notato che entrambi hanno la libertà di cercare relazioni romantiche o fisiche con altre persone, ma sono felici del loro matrimonio.
Jay crede anche che il suo “matrimonio platonico” sia più “stabile” della maggior parte delle relazioni romantiche tradizionali, che insiste che abbiano sempre “una fine”.
“I matrimoni platonici sono il futuro”, ha detto in un video. «Lascia che ti dica perché. Uno: vedo la longevità e vedo quella longevità perché sono arrivata a capire che le relazioni sentimentali tipicamente hanno una fine.
Che lo vogliamo accettare o meno, è la verità.
Il tasso di divorzi è estremamente alto.
Penso che sia perché le persone entrano in relazioni romantiche a causa delle reazioni chimiche, a causa di quei sentimenti fisici, e non pensano necessariamente se la persona diventerà o meno un partner stabile.
‘Quando entri in una relazione platonica, di solito è per raggiungere obiettivi di vita simili, ad esempio essere genitori.
Penso che io e Krystle dureremo perché lavoriamo bene insieme come una squadra, come co-genitori.
“[Non sono] mai geloso o insicuro con lei e mi sento soddisfatto come non lo sono mai stato, se non di più di quando ho avuto una relazione romantica.”
Jay ha condiviso il video in risposta a un altro utente di TikTok che chiedeva a persone sposate di condividere un “ malinteso ” sulla loro relazione, ed è stato visto più di 5,1 milioni di volte.
Non ho il desiderio di baciarla.
Non sono fisicamente attratta da lei, voglio dormire con lei e lei prova lo stesso per me.
Jay e Krystle condividono una camera da letto e un letto, ma ha detto che è solo perché ha senso finanziario per loro in questo momento.
Alla fine vorrebbero avere stanze separate e avere il proprio spazio.
Skid Row di Filadelfia: video scioccante mostra la crisi dei senzatetto della città
Il video mostra un folto gruppo di tossicodipendenti nella sezione di Kensington di Filadelfia
Le riprese di mercoledì scorso sono state girate sotto la linea della metropolitana locale “El” la linea ferroviaria Market-Frankford.Continua a leggere
I tossicodipendenti sono raccolti intorno al fuoco appiccato al cestino della spazzatura, Quando la temperatura è scesa a quasi- 33 gradi.
Kensington Avenue è considerato il “più grande mercato della droga all’aperto sulla costa orientale”.
Nel 2019, la città ha rimosso quattro accampamenti nella regione frequentata da tossicodipendenti
Quell’anno, 1.150 Filadelfi hanno avuto un’overdose fatale, la maggior parte di quelle dovute agli oppioidi
Secondo gli ultimi dati della città, ci sono 5.700 Filadelfi che si ritiene soddisfino la definizione di “senzatetto”.
Di questi, 950 sarebbero “senza riparo”.
Per saperne di più: La crisi dei senzatetto di Philadelphia è aggravata dalla crisi degli oppioidi
L’odore di una macchina nuova potrebbe causare il cancro
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Environment International , ha scoperto che si potrebbero inalare quantità pericolose di particelle cancerogene.
Alcune di queste particelle sono responsabili del particolare odore dell’auto nuova.Continua a leggere
I materiali utilizzati per costruire gli interni delle auto: plastica, colle industriali, schiume e tessuti, sono impregnati di vari prodotti chimici.
Quando le parti entrano in contatto con l’aria, alcune di quelle particelle chimiche iniziano a fluttuare fuori dai materiali, riferisce ScienceAlert .
“Queste sostanze chimiche sono molto volatili, si spostano facilmente dalla plastica e dai tessuti all’aria che si respira”, ha detto a EurekAlert il coautore dello studio David Volz, professore di tossicologia ambientale presso l’Università della California Riverside .
Tra le particelle emesse dai materiali delle automobili ci sono il benzene e la formaldeide.
Entrambi sono composti cancerogeni, il che significa che possono causare il cancro.
Ma solo perché possono causare il cancro, non significa che lo faranno in ogni situazione.
Il fattore fondamentale è la durata dell’ esposizione: a piccole dosi e concentrazioni, per un breve tragitto, molto probabilmente ci sarà alcun problema.
I problemi iniziano a sorgere quando, ad esempio, sei bloccato nel traffico per ore e ore.
I calcoli degli scienziati mostrano che i livelli di benzene e formaldeide all’interno di un’auto possono superare la soglia di sicurezza dopo un tragitto di 20 minuti.
Naturalmente, più a lungo stai seduto in macchina, peggio diventa.
“Ovviamente, c’è una gamma di esposizione che dipende da quanto tempo sei in macchina e dalla quantità di composti che la tua auto emette”, ha detto l’autore principale Aalekhya Reddam, uno studente di dottorato presso l’Università della California Riverside .
Altri fattori associati a lunghi spostamenti potrebbero anche avere un impatto maggiore sul contrarre il cancro stando seduti in macchina.
È stato scoperto che l’obesità, il trascorrere lunghe ore inattivi e il sonno non sufficiente contribuiscono al cancro .
E che dire di quelli che guidano per lavoro, come i tassisti e i camionisti?
C’è una soluzione semplice, secondo Reddam: aprire un finestrino .
“Almeno con un po ‘di flusso d’aria, diluiresti la concentrazione di queste sostanze chimiche all’interno della tua auto” e se sei bloccato nel traffico dell’ora di punta, devi chiederti se aprirlo.
L’aria piena di gas di scarico potrebbe essere ancora più tossica di quella che c’è nella tua auto.
Nel frattempo, aprendolo potresti perdere un pò di quel dolce, dolce odore di macchina nuova, ma almeno rimani più sano.
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