86enne esce per una passeggiata e si perde, ritrovato dai Vigili del Fuoco
I vigili del fuoco del comando di Arezzo sono intervenuti intorno alle ore 13.30 a Indicatore, per la ricerca di una persona dispersa.
Un uomo di 86 anni si è allontanato da casa stamattina per fare una passeggiata e non vi ha fatto più rientro.
Le unità cinofile dei vigili del fuoco hanno trovato l’uomo all’interno di una baracca in un campo, un po’ disorientato ma in buone condizioni.
L’anziano è stato accompagnato dai sanitari del 118 per gli accertamenti del caso.
Sul posto anche personale TAS (Topografia Applicata al Soccorso) e l’elicottero Drago del nucleo VF di Arezzo.
Barista 52enne trovato morto in un capannone dove alloggiava
A Subbiano, è morto un barista di 52 anni, l’uomo è stato trovato in un capannone dismesso, dove dimorava da alcuni giorni, dopo che tutta la sua famiglia, moglie e tre figli, è risultata positiva al Covid.
Trovato con panetti di hashish, arrestato Ieri sera, intorno alle 21.15, durante l’ordinario servizio di controllo del territorio transitando in via Acuto ad Arezzo,una volante della polizia nota un’ auto in sosta con a bordo due persone sospette che vengono subito identificate per N.T., il giovane seduto sul lato guidatore e per A.K., e un altro giovane che occupa il lato passeggero, entrambi di nazionalità albanese e residenti in Arezzo. Continua a leggere
Eseguiti i primi controlli, gli agenti trovano sotto il sedile lato passeggero, un panetto di Hashish del peso di 60 grammi e denaro in piccoli tagli pari a 425 euro.
Gli accertamenti degli agenti, vengono dunque estesi al veicolo di A.K. e parcheggiato a breve distanza da quello fermato, dove trovano un manganello estensibile; per questo motivo l’A.K. viene denunciato in stato di libertà per porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, mentre nei confronti di N.T. viene fatta una perquisizione domiciliare giustificata dal possesso della sostanza stupefacente già trovata nella sua auto.
I poliziotti trovano nella cameretta del giovane, sotto il materasso del letto, tre panetti di Hashish per un peso complessivo di 320 grammi.
N.K. viene arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Oggi, L’A.G. ha convalidato l’arresto disponendo l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora con permanenza notturna e l’obbligo di presentazione alla PG.
Tentò il suicidio dopo avere accoltellato il padre, finisce in carcere
Carabinieri del Comando Compagnia di Sansepolcro hanno arrestato un quarantaseienne che scontava gli arresti domiciliari per tentato omicidio.Continua a leggere
Nei giorni scorsi i militari intervennero presso l’abitazione dell’uomo, dove viveva assieme ai propri familiari, denunciandolo all’autorità giudiziaria per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate dall’uso delle armi, aveva malmenato e accoltellato all’altezza della gola il padre.
Visti i gravi pregiudizi, i Carabinieri hanno richiesto all’A.G. di valutare l’aggravamento della misura restrittiva.
La prima sezione penale della Corte d’appello di Firenze ha quindi concordato con la proposta avanzata, disponendo nei riguardi dell’uomo l’immediata carcerazione.
Dopo essere stato prelevato e portato in caserma per gli atti di rito, l’uomo è stato tradotto presso il carcere di Sollicciano.[/read]
Il lupo torna ad aggredire in Valdichiana e attacca la Cinta Senese allo stato brado
Colpita l’Azienda Agricola Borgonovo che alleva suini di Cinta Senese.
Il lupo torna ad aggredire in Valdichiana, questa volta nel cortonese e non è una visita di cortesia ma l’ennesimo attacco ad una delle tante aziende agricole che quotidianamente sono costrette a fare i conti con quello che è diventato un problema reale dell’agricoltura di oggi.
“Questa notte l’ultimo attacco, il terzo negli ultimi due mesi – a parlare è Angelo Polezzi titolare dell’Azienda Agricola Borgonovo con sede nel comune di Cortona – il lupo ha agito al buio, a farne i conti i nostri animali”.Continua a leggere
Ormai da anni l’azienda concentra la sua attività nella produzione di prodotti autoctoni d’eccellenza, in particolare l’allevamento della Cinta Senese, antico maiale nero toscano allevato allo stato brado.
“Il nostro allevamento vedi i maiali liberi al pascolo, abbiamo particolarmente a cura il benessere animale e da sempre ci impegniamo in questa direzione, non è davvero più accettabile che ancora oggi siamo costretti a subire questi danni per il mancato controllo dei lupi, mai esistiti in una zona come la Valdichiana”.
Nelle campagne assistiamo quotidianamente a episodi di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate con stragi negli allevamenti che si sono moltiplicate ed intensificate negli ultimi anni.
“Vogliamo che le nostre aziende siano tutelate – commenta Lidia Castellucci Presidente di Coldiretti Arezzo – per questo continuiamo a batterci affinché le attività imprenditoriali degli allevatori possano svolgersi senza l’incubo delle predazioni e consentire alle imprese di lavorare e fare reddito.
In questo caso parliamo di una delle eccellenze del nostro territorio, Sigillo di Campagna Amica e testimonianza della biodiversità, la Cinta Senese che tutto il mondo conosce e apprezza.
E’ importante – prosegue Castellucci – che si colga la forza dell’attività di allevamento alla stato brado che consente agli animali di acquisire tutte le caratteristiche che li rendono così unici.
Questo problema riguarda ogni angolo della nostra provincia con situazioni particolarmente gravi in alcune aree a causa della proliferazione dei predatori – si avvia a concludere la Presidente – il numero di attacchi che sono in aumento, mettono a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese e specie animali, con danni irreversibili all’economia, all’ambiente ed alla tenuta idrogeologica dei territori.
Quello che gli agricoltori chiedono da tempo è che si ripristini un corretto rapporto tra queste specie predatorie ed i territori.
La tutela della biodiversità è da sempre sostenuta da Coldiretti ma devono essere protetti gli interessi e la sicurezza di chi vive e lavora per garantire cibo buono e giusto”.
Incendi, da sabato 20 fino al 31 marzo divieto assoluto di abbruciamenti Da domani, sabato 20 marzo, fino al 31 marzo la Regione istituisce il divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali su tutto il territorio regionale in considerazione dell’attuale rischio di sviluppo di incendi boschivi legato alle condizioni climatiche.
Nei prossimi giorni le previsioni meteo elaborate dal Consorzio LaMMA indicano infatti il perdurare di condizioni meteo climatiche caratterizzate da scarse precipitazioni pregresse e presenza di ventilazione proveniente dai quadranti settentrionali e con conseguente bassa umidità relativa dell’aria.Continua a leggere
Pertanto oltre al divieto di abbruciamento di residui vegetali (potature, sfalci, ecc) è vietata qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate.
Anche in questi casi vanno, comunque, osservate le prescrizioni del regolamento forestale.
La mancata osservanza delle norme di prevenzione comporta l’applicazione di pesanti sanzioni previste dalle disposizioni in materia.
Imprenditori agricoli e privati cittadini sono quindi invitati a tenere comportamenti prudenti nelle attività agricolo-forestali astenendosi da qualsiasi accensione di fuoco.
Si sottolinea l’importanza di segnalare tempestivamente eventuali focolai al numero verde della Sala operativa regionale 800.425.425 o al 115 dei Vigili del Fuoco.
Bocconi avvelenati: un intervento della Polizia Municipale L’assessore alla tutela degli animali Giovanna Carlettini: “pratica odiosa, pericolosa anche per le persone”
Sono intervenuti dopo una segnalazione pervenuta via mail alla Polizia Municipale.
Parliamo dei due agenti che compongono il nucleo operativo di tutela degli animali creato dal comandante Aldo Poponcini su sollecito dell’assessore Giovanna Carlettini.Continua a leggere
L’intervento degli operatori si è sostanziato in un attento sopralluogo indirizzato al rinvenimento di bocconi avvelenati e all’apposizione di tre cartelli recanti “Attenzione pericolo possibile presenza di esche avvelenate” nei pressi del fosso in località Libbia all’altezza dell’indicazione stradale per Busone.
“Ringrazio ancora una volta – dichiara l’assessore Giovanna Carlettini – la polizia municipale per il lavoro che sta svolgendo.
Continueremo a vigilare su ogni comportamento che costituisca violenza nei confronti degli animali e su pratiche particolarmente odiose come quella dei bocconi avvelenati. Quest’ultima peraltro, occorre ribadirlo, rappresenta un pericolo anche per le persone. Pensiamo solo all’eventualità che gli stessi siano raccolti da un bambino.
Invito i cittadini a non esitare a contattare il centralino della PM per le loro segnalazioni”.
Covid: la moglie si crea un “tesserino” con foto e didascalia per farsi riconoscere dal marito ricoverato
E imitando il cane vero portato ad un’altra paziente, ecco un cane di pelouche per lui.
“Non lo vedevo da 15 giorni.
Gli infermieri mi avevano vestita con tutte le protezioni possibili.
Mi sono avvicinata al letto: non mi ha riconosciuta.
Gli ho parlato: non ha riconosciuto nemmeno la mia voce”. Patrizia è rimasta ferma di fronte al letto del marito nella degenza Covid di Pneumologia.Continua a leggere
Lei era stata contagiata ma in forma lieve ed era rimasta in isolamento a casa.
Lui, Sergio, non era stato altrettanto fortunato e il 15 febbraio era entrato in ospedale. Ne è uscito ieri ed è adesso nelle cure intermedie di Agazzi.
Non sono due anziani: entrambi hanno 52 anni.
Patrizia è una maestra di religione in una scuola dell’infanzia, Sergio è un istruttore di scuola guida.
“Quando l’ho visto sul letto, ho avuto la conferma di quanto fragili e deboli si sia durante la malattia. Soprattutto se si tagliano tutti i fili con la famiglia e gli amici.
Se poi il contatto, quello visivo, avviene attraverso camici, visiera, doppia mascherina si rischia addirittura di non riconoscersi anche dopo 30 anni di matrimonio”.
Superato l’impatto, Patrizia ha avuto un’idea.
E’ tornata a casa, ha preso una sua foto e si è creata da sola una specie di grande tesserino di riconoscimento.
L’ha sistemato sul camice con una didascalia ben visibile: “dentro la tuta ci sono io”.
Ed è tornata al letto del marito.
“La prima cosa che ha fatto è stata quella di accarezzare la foto.
Era ancora un po’ incerto su chi ci fosse dietro la maschera e dentro la tuta ma nessun dubbio su chi fosse la donna della foto: era sua moglie, ero io.
Quando mi ha riconosciuta, siamo scoppiati a piangere: è stato veramente un ritrovarsi dopo un viaggio terribile che avevamo fatto in solitudine, uno lontano dall’altra”.
Parlando poi con lui, ha scoperto il suo angolo di visuale, quello dei pazienti nelle degenze Covid.
“Medici e infermieri sono angeli, non credo ci possano essere aggettivi per definire il loro lavoro.
Ma agli occhi di chi è disteso su un letto, con il viso coperto dalla maschera del respiratore sono come tanti soldatini anonimi.
Non sono riconoscibili da loro: non hanno né nome né viso.
Forse anche gli operatori potrebbero avere grandi foto sulle tute di protezione.
Non a caso penso abbiano condiviso con entusiasmo la mia idea di presentarmi con la foto al letto di mio marito proprio per agevolare il contatto con lui”.
Sergio è stato ricoverato nello stesso periodo della paziente alla quale è stato portato in reparto il suo cane Whiskey.
“Ho visto l’emozione e la gioia di quella anziana signora e come sia poi migliorata.
Noi non abbiamo un cane ma ho pensato che un qualcosa che ricordasse casa, avrebbe potuto fare bene a Sergio.
Così gli ho portato un cane di peluche, anche lui con un “tesserino” sul quale ho scritto “Se ha funzionato con la signora, te dovresti uscire facendo le capriole!
Proviamo?”.
Non gli avrà fatto bene quanto il cane vero alla signora, ma il suo umore è comunque migliorato”.
Adesso Sergio è nelle cure intermedie a tra poco tornerà a casa.
Consapevole che le cure dei medici salvano la vita ma che anche l’amore e la fantasia di una donna possono aiutare a guarire.
LE NOTIZIE “fuori dal mondo”
Il gabbiano taccheggiatore
Il subdolo gabbiano stava bighellonando fuori dal supermercato Co-op ad Aberdeen
Un operaio edile è uscito dal supermercato permettendo all’uccello di intrufolarsi all’interno.Continua a leggere
Un passante ha filmato il gabbiano mentre si aggirava fuori dal negozio ad Aberdeen in attesa che qualcuno attivasse la porta automatica.
Non appena il cliente lascia il negozio, il gabbiano s’intrufola dentro e sceglie una busta di patatine, non appena fu fuori, lascia cadere il pacchetto e inizia a beccare furiosamente il foglio per arrivare al contenuto.
Taiwan chiede alle persone di smettere di cambiare il loro nome in “Salmone” per ottenere sushi gratis La catena di sushi Sushiro ha annunciato una promozione: per chiunque si chiami legalmente ‘Salmone’, avrà il sushi gratuito a volontà.
Chiunque si presenti un documento di identità contenente i caratteri cinesi “Gui Yu” – che significa “salmone”, ottiene gratuitamente il sushi .
In una sola settimana 150 persone, in gran parte studenti, si sono affrettate a cambiare nome.Continua a leggere
Uno studente universitario di cognome “Ma” ha detto ai giornalisti locali di aver cambiato nome giovedì mattina e di aver già mangiato sushi del valore di quasi 200 euro.
Il suo nuovo nome è “Bao Cheng Gui Yu”, che tradotto approssimativamente significa “Salmone esplosivo di bell’aspetto”.
I funzionari taiwanesi ed il vice ministro degli interni Chen Tsung-yen, sono stati costretti a implorare i cittadini di smettere di cambiare il loro nome, di non fare perdere tempo in scartoffie inutili.
I media locali hanno soprannominato il fenomeno “caos da salmone” e hanno pubblicato interviste a persone che hanno approfittato della promozione.
Lo United Daily News ha riferito che un residente ha deciso di aggiungere un record di 36 nuovi personaggi al suo nome, la maggior parte dei quali a tema frutti di mare, inclusi “granchio” e “aragosta”.
Dimenticate mouse e tastiera! Facebook sta sviluppando un sensore da polso permetterà di digitare su qualsiasi superficie
Facebook sta lavorando a un sensore da polso indossabile collegato a occhiali per realtà aumentata che ti permetterebbero di digitare su qualsiasi superficie con un semplice tocco o uno schiocco delle dita.Continua a leggere
Il gigante dei social media ha affermato che il dispositivo sarà in grado di controllare i suoi occhiali a realtà aumentata (AR), attualmente in fase di sviluppo e che dovrebbero essere lanciati quest’anno.
Chi indossa il cinturino da polso sarebbe in grado di interagire con il mondo virtuale attraverso i movimenti delle dita, ha affermato l’azienda in un post sul blog sulla nuova tecnologia.
Il dispositivo indossabile con supporto AR sarà anche in grado di rilevare segnali nervosi per interpretare gesti e movimenti complessi delle mani, fornendo il pieno controllo dei display.
Gli esperti ritengono che gli “occhiali intelligenti” alla fine sostituiranno del tutto la funzionalità dei telefoni cellulari e questo sensore tattile da polso è un passo in quella direzione.
Un braccialetto sarebbe in grado di fungere da piattaforma per il calcolo e il supporto di tali funzioni, con gli occhiali che fungono semplicemente da display.
L’interfaccia è progettata in modo che quando si lavora in AR gli utenti non saranno costretti a scegliere tra interagire con i nostri dispositivi e il mondo reale.
Grazie all’elettromiografia (EMG), che utilizza sensori per tradurre i segnali nervosi del motore elettrico che viaggiano attraverso il polso fino alla mano in comandi digitali che è possibile utilizzare per controllare le funzioni di un dispositivo.
I segnali attraverso il polso sono così chiari che l’EMG può comprendere il movimento delle dita di appena un millimetro.
Ciò significa che l’input può essere senza sforzo.
Alla fine, potrebbe anche essere possibile percepire solo l’intenzione di muovere un dito.
Inizialmente, l’EMG fornirà solo uno o due bit di controllo, l’equivalente di toccare un pulsante, inclusi gesti come pizzicare e rilasciare il pollice e l’indice.
Ciò consente agli utenti di eseguire attività “indipendentemente da dove ti trovi o da cosa stai facendo, mentre cammini, parli o sei seduto con le mani lungo i fianchi, di fronte a te o in tasca”, ha detto Facebook in un post sul blog .
Per combattere il cambiamento climatico , potremmo “teletrasportarci” nelle case di altre persone e nei nostri luoghi di lavoro entro il 2030 utilizzando speciali occhiali intelligenti, ha previsto Mark Zuckerberg .
La visione definitiva, ha aggiunto, comporterebbe un paio di occhiali elettronici dall’aspetto normale in grado di presentare il contenuto sulle sue lenti insieme al mondo reale al di là.
Il primo paio di occhiali intelligenti dell’azienda di social media, realizzati in collaborazione con il produttore di occhiali di lusso Ray-Ban, uscirà entro la fine dell’anno.
Tuttavia, questi non avranno un display visivo, ma un sistema a controllo vocale collegato al tuo telefono cellulare.