Lega Salvini premier, Federico Rossi: “Arezzo necessita di una Cittadella della Salute” “Sulla scia dall’atto proposto dal consigliere regionale e vice-presidente dell’assemblea Marco Casucci, presenterò una mozione in Consiglio Comunale in merito alla costituzione di una Cittadella della Salute nell’area del Pionta.
A tal proposito, ci auguriamo che su questa iniziativa vi sia sempre più convergenza politica, per il bene dei cittadini.Continua a leggere
Nei pressi dell’ospedale cittadino si trovano, come noto, alcuni terreni ed edifici abbandonati di proprietà della Asl che costituiscono un motivo di degrado e pericolo. Testimonianza evidente di questo grave stato di incuria è rappresentata dalla situazione della palazzina ex Calcit.
La zona del Pionta potrebbe, pertanto, configurarsi come adatta a ospitare un ampio e articolato centro socio-sanitario in grado di rispondere prontamente a vecchie e nuove sfide sanitarie, implementando l’offerta dei servizi.
È urgente agire in maniera efficace e risolutiva per superare le problematiche attuali, partendo dall’unità di cure palliative del San Donato.
I pazienti oncologici o con altre gravi malattie necessitano di risposte adeguate e rapide riguardo la loro assistenza e accoglienza.
La Lega quindi sollecita la necessità di individuare degli immobili che possano dare vita a una vera e propria Cittadella della Salute nella zona suddetta. La nostra richiesta all’amministrazione comunale sarà quella di attivarsi affinché sia avviata la progettazione propedeutica alla successiva realizzazione.
La creazione di quanto espressamente richiesto, deve quindi rappresentare un impegno per il sistema politico-istituzionale e le risorse messe a disposizione dai bandi regionali ed europei dovranno essere utilizzate per raggiungere questo fondamentale obiettivo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessandro Casi, assessore ai lavori pubblici: “non è più rinviabile quanto sostenuto dai gruppi consiliari, in Regione e in Comune, per il Pionta, a oggi ridotto a un brutto biglietto da visita. Come assessorato, siamo ovviamente pronti a sostenere questa iniziativa di riqualificazione dell’intera zona”.
Lucia Tanti: “scuole, rette azzerate e costi del trasporto scolastico annullati Dal Comune una nuova ‘moratoria Covid’.
Ora però si metta il turbo alle vaccinazioni”.
“Arezzo è pronta alla fase 4: spazi scolastici e non scolastici aperti come a maggio scorso. Serve però un piano sicurezza: ospedale da campo e vaccinazioni di massa”.Continua a leggere
“Se non si danno servizi non si possono certo chiedere rette.
Confermo quindi che la scelta dell’amministrazione, anche in questa seconda, odiosa e necessaria sospensione della didattica in presenza, è la moratoria totale di ogni costo a carico delle famiglie.
Ciò è doveroso, non scontato in via generale, ma la nostra posizione è sempre stata questa e non cambierà adesso.
Quindi: zero oneri per le famiglie per il tempo in cui non hanno potuto fruire dei servizi.
Le scuole vanno riaperte il più rapidamente possibile ma soprattutto non vanno richiuse. Per fare questo servono vaccinazioni e risposte sanitarie straordinarie evitando la saturazione degli ospedali.
Il resto sono solo parole poco utili a tutti in un tempo di emergenza sanitaria mondiale.
Le scuole sono chiuse in quasi tutta Italia, va certo pretesa una riapertura, la più rapida possibile, ma che sia in sicurezza.
Ecco perché serve vaccinare e francamente sulle vaccinazioni, fino a oggi, abbiamo dato prove grottesche: in Gran Bretagna si vaccinano 27 cittadini al secondo e la Toscana è penultima in Italia non toccando il 5% di chi ha compiuto 80 anni.
Ci rendiamo conto che il tema è questo oppure vogliamo ancora confondere le odiose conseguenze, le scuole chiuse, con le odiose cause, la lentezza nelle somministrazioni?
Il Comune, appena sarà possibile, metterà tutti gli spazi scolastici, le oltre 300 aule e gli esterni, a disposizione anche oltre l’orario canonico. I parchi cittadini saranno aperti per i ragazzi, le famiglie, le associazioni, i docenti: per lezioni all’aperto, per momenti ricreativi, per dare contesti sicuri alla socialità.
L’assessore Alessandro Casi sta lavorando a pieno ritmo per rendere ogni aula e ogni luogo pubblico supersicuro e le scuole potranno essere fruibili per tutto il periodo estivo: dunque Arezzo è pronta a trasformarsi in una città ‘aperta’, ma non è disponibile a esserlo se non sarà, parimenti, protetta e sicura.
E per ottenere queste ultime due condizioni, ribadisco che dobbiamo avere il coraggio di guadare in faccia i veri problemi: l’intollerabile lentezza nelle vaccinazioni e le carenti risposte nell’organizzazione sanitaria che non sono sufficienti in ‘tempo di guerra’.
Il virus ancora galoppa forte ad Arezzo, in Toscana e in Italia: di nessuno è colpa, ma
le soluzioni sono chiare e dobbiamo concentrarci su quelle.
Adesso è il momento della cura, non dei rimedi spot e a ‘tempo’, e la cura per la scuola non è ‘provare a riaprire’ ma ‘riaprire per sempre’.
Prima di tutto somministrando vaccini agli aretini, preferibilmente a chi ne ha davvero diritto e bisogno. I vip possono aspettare”.
Marco Donati e Valentina Sileno (Scelgo Arezzo)“Ex Cadorna: progetto superato. Le risorse potevano essere destinate ad altro
Quartieri della cintura urbana e frazioni ancora una volta dimenticati. Legittimi i dubbi espressi da categorie economiche e ordini professionali”.
“Purtroppo è accaduto quanto Scelgo Arezzo aveva anticipato a gennaio.Continua a leggere
Non c’è stato confronto tra la giunta Ghinelli e la città sul bando ministeriale ‘Qualità dell’abitare’ che ha messo a disposizione ben 832 milioni di euro per la riqualificazione di specifiche aree urbane.
Il bando poteva rappresentare la risposta alle necessità di quartieri come Saione, San Donato, Pescaiola o di alcune frazioni.
Invece si è proceduto con un progetto datato, che prende a riferimento la ex Cadorna, quindi né una periferia né una frazione, e che neppure risponde alle nuove esigenze del centro storico, legate soprattutto alla ripartenza post-Covid.
Leggiamo i commenti preoccupati di cittadini e associazioni che lamentano quattro cose: nessun concorso di idee o un pre-bando, nessuna concertazione con ordini e categorie, progetto poco attinente al bando stesso e che dunque mette a rischio l’ottenimento delle risorse, dubbi sulla qualità.
A questo punto ci poniamo alcune domande. Passata la campagna elettorale la giunta Ghinelli si è già dimenticata delle promesse fatte ai quartieri e alle frazioni?
Dopo sei anni di amministrazione non ci sono progetti che consentano di partecipare al bando suddetto?
Possibile che la giunta non si apra a strumenti di partecipazione per ricevere contributi qualificati?
L’assessorato alle frazioni è già un lontano ricordo?
Con la speranza che chi amministra la città si accorga che in questa fase occorre un impegno maggiore”.
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