Il Comune di Arezzo, il Sindaco pro-pauco-tempore Ghinelli ed i maggiori esponenti politici della maggioranza di centro(?)destra, di solito molto attivi sui canali social, ieri 25 Aprile hanno lasciato silenti i siti istituzionali ed i profili personali, evitando di spendere qualche parola per ricordare – non diciamo per celebrare, perché sarebbe stato chiedere troppo – il 76esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista.
Ad onor del vero c’è stato chi una parola l’ha spesa sul suo profilo istituzionale FB: l’Assessora Tanti e Sindaca in pectore – bontà sua – si è lasciata andare ad un entusiastico, quanto laconico, W l’Italia, quasi che ieri, anziché il 25 Aprile, fosse stato il 2 Giugno, Festa della Repubblica.
D’altra parte non c’è più da stupirsi dei silenzi e delle opacità di questa Amministrazione Comunale, a cominciare da quelli del Primo Cittadino, per il quale, ormai, la festa nazionale e’ il 4 Luglio, giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti, suo Paese di prossima adozione.
E neppure ci stupiscono più i comportamenti arroganti ed i deliri di onnipotenza di alcuni Consiglieri Comunali della maggioranza di Palazzo Cavallo: per loro la festa nazionale cade il 27 Ottobre di ogni anno e si può essere certi che nel 2022 non si dimenticheranno di celebrare il Centenario.
“Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi conoscendola la chiama bugia è un delinquente” (Bertolt Brecht)
E il 28 (ottobre) molti che venivano dal Nord, disperando un po’, berciarono: 《O Roma… o Orte!》.