Pick up con sei persone a bordo finisce in un dirupo
Alle ore 7.45 nel comune di Badia Tedalda, un Pick up con sei persone a bordo è uscito di strada precipitando in un dirupo.
L’incidente è avvenuto in località Rofelle, lungo una strada di cantiere, che dalla statale porta a un cantiere.
I feriti sono sei lavoratori di una ditta che sta realizzando un metanodotto tra Toscana ed Emilia Romagna.Continua a leggere
Cinque erano dentro il mezzo e una fuori nel cassone del pick up.
Quattro persone sono molto gravi, tre delle quali sono all’ospedale senese delle Scotte ed una al San Donato di Arezzo.
Una persona, quella nel cassone del mezzo in codice giallo, a bordo dell’ambulanza è stata trasportata all’Ospedale della Valtiberina a Sansepolcro, e non ha avuto bisogno del ricovero.
A questo complesso intervento hanno partecipato 4 ambulanze (3 della USL TSE ed 1 del servizio Emilia Romagna), i VVFF, i Carabinieri di Badia Tedalda e due elicotteri (Drago dei VVFF e Pegaso).
Autista di un TIR “alticcio” si ferma in autostrada in corsia di sorpasso per dormire La Polizia Stradale di Arezzo, intorno alle 3 del mattino, è intervenuta in Autostrada del Sole dove era stato segnalato al NUE 112 un grosso mezzo pesante fermo in corsia di sorpasso, a fari spenti, al Km 359 della carreggiata sud. Continua a leggere
Vista l’estrema pericolosità della segnalazione ricevuta, intervenivano immediatamente due pattuglie della Sottosezione di Battifolle per bloccare il traffico diretto verso Roma al fine di scongiurare il verificarsi di gravi incidenti.
Gli operatori, giunti sul posto, con estrema sorpresa, verificavano che l’autista del mezzo, un grosso TIR con targa austriaca che stava trasportando una enorme gru, stava effettivamente dormendo dopo aver arrestato la marcia in corsia di sorpasso.
Il conducente infatti, un croato poco più che trentenne, veniva trovato sdraiato in cuccetta, dentro allo spazioso abitacolo del trattore stradale.
I poliziotti provvedevano immediatamente a liberare la strada dall’ingombrante veicolo riaprendo il traffico dopo averlo posizionato in sicurezza e sottoponendo il soggetto alla prova dell’etilometro.
L’esito dell’accertamento consentiva di riscontrare una positività pari a 1,33 g/l.
Pertanto allo straniero è stata immediatamente ritirata la patente di guida e sequestrato il mezzo per 3 mesi deferendolo, altresì, all’Autorità Giudiziaria.
Dal controllo sono emerse anche numerose violazioni amministrative riguardanti le modalità del trasporto che comporteranno sanzioni per un ammontare di 9000,00 € da versare direttamente e in tempo reale.
Cinquantenne romano denunciato per riciclaggio Il Comando Stazione Carabinieri di Sansepolcro ha denunciato un 50enne residente in provincia di Roma, con numerosi precedenti di polizia alle spalle per il reato di riciclaggio.
I militari hanno lo hanno identificato quale utilizzatore di una carta prepagata sulla quale nell’ultimo triennio sono stati accreditati, mediante 90 movimenti certificati, circa quindicimila euro, tutti provento di truffe online, messe a segno da alcuni suoi complici già denunciati sempre da parte dello stesso Comando nei mesi scorsi.Continua a leggere
La brillante attività è stata possibile grazie a uno sviluppo investigativo che ha seguito un filone di truffe e raggiri posti in essere su noti siti di e-commerce.
Seguendo il denaro e suoi diversi movimenti, i militari sono riusciti a individuare il conto corrente finale sul quale i soldi venivano accreditati e dal quale venivano prelevati dopo pochi minuti dalla ricezione.
Gli investigatori oltre ad avvalersi di indagini di natura tecnica, hanno eseguito anche indagini “tradizionali”, immortalando il malvivente mentre effettuava prelievi con la carta incriminata presso svariati istituti bancari, proprio per dimostrare che fossi lui l’effettivo utilizzatore della stessa. Il conto corrente e la carta prepagata sono stati posti sotto a sequestro.
Novità per il controllo degli ungulati, Saccardi: “Risposta alle sofferenze del lavoro agricolo”
Intervento entro 24 ore della Polizia provinciale per gli abbattimenti; intervento diretto e immediato dei proprietari e conduttori dei fondi, ma solo se dotati di porto d’armi sotto il coordinamento della Polizia Provinciale; catture tramite trappole o recinti gestiti direttamente da agricoltori e ATC, gli Ambiti territoriali di caccia. Sono alcune delle novità approvate dalla Giunta regionale che riguardano gli interventi di controllo ai sensi dell’articolo 37 (Lr.3 del 12 gennaio 1994) per proteggere l’agricoltura dai danni da ungulati, introdotte, su proposta dall’assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, con la modifica della delibera 310 del 2016.Continua a leggere
“Gli agricoltori toscani – afferma Saccardi – stanno pagando un prezzo altissimo per la crisi causata dalla pandemia e in questa situazione l’impatto di branchi sempre più numerosi di cinghiali sulle colture ha assunto dimensioni insostenibili.
E’ doveroso dare una risposta concreta ed equilibrata al mondo del lavoro agricolo, che con coraggio e passione portano avanti le proprie attività: non è possibile vedere distrutto il frutto del lavoro, siano vigneti, campi seminati a cereali o frutteti.
Adesso – prosegue – insieme alle indispensabili azioni di prevenzione, proprietari e conduttori di fondi agricoli hanno a disposizione nuovi e più efficaci strumenti nell’ambito delle attività di controllo per proteggere le proprie colture dagli attacchi degli ungulati”.
Attraverso un sistema semplice, e con il coordinamento immediato della Polizia provinciale, gli agricoltori dotati di porto d’armi, in forma singola, potranno dunque direttamente intervenire, all’interno della propria azienda, per abbattere gli ungulati che minacciano le colture.
Così come potranno direttamente sistemare gabbie o recinti per effettuare catture. Altra importante novità, che riguarda la maggior parte degli agricoltori, è la riduzione da 36 a 24 ore del tempo massimo di intervento in controllo per le Polizie provinciali, così da rendere più efficace questa attività e dare maggiore protezione all’agricoltura.
Con questa modifica della, la Regione Toscana si adegua al dettato normativo della legge 157 del 1992 che prevede la possibilità di avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi, in possesso di porto d’armi, nelle attività di controllo.
La norma resterà valida per due anni alla fine dei quali sarà fatto il punto per valutare l’andamento e in base ai risultati, confermare o ricalibrare il contenuto.
Nel corso del 2020, sempre a causa del covid-19, l’attività venatoria ordinaria ha visto una battuta d’arresto.
Dai primi dati in possesso della Regione, il numero di ungulati è in aumento e il rischio di seri danni all’agricoltura è ogni giorno più alto. Nel 2020 sono stati abbattuti, in Toscana, circa 14mila cinghiali in meno rispetto al 2019 e oltre 20mila in meno rispetto al 2018. L’attività di controllo nel 2020 ha riguardato meno del 13 per cento dei capi abbattuti.