Carabinieri identificano e denunciano un ladro e l’ennesimo truffatore online
Il primo episodio, relativo ad un furto aggravato, si è svolto qualche giorno fa, in piazza della Repubblica.
Al termine di una dimostrazione all’aperto di arti marziali, uno dei partecipanti si è accorto che, dal proprio borsone, era sparito il portafoglio, contenente i documenti d’identità ed alcune decine di Euro.
Dopo averlo invano cercato dappertutto, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri, non escludendo che si potesse trattare di un semplice smarrimento, hanno avviato un’indagine lampo, incentrata sull’escussione delle testimonianze di chi aveva partecipato o assistito alla dimostrazione, e sull’analisi delle immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti sulla piazza e nelle vie limitrofe. Continua a leggere
La disamina delle immagini ha consentito di individuare il ladro, inquadrato da lontano, proprio nell’atto di sottrarre qualcosa dal borsone.
Sempre aiutandosi con la meticolosa analisi del materiale memorizzato sui supporti video, i Carabinieri hanno infine ottenuto un’inquadratura che ha consentito di identificare senza alcun dubbio, un uomo già conosciuto, gravato da svariati precedenti specifici per furto.
Alla luce del chiaro quadro indiziario, i Carabinieri di Montevarchi lo hanno quindi denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto aggravato.
Nel secondo episodio un truffatore ha contattato la vittima manifestando l’interesse per un annuncio pubblicato. Dopo una veloce contrattazione, l’uomo residente nel bresciano, con alle spalle svariati precedenti per analoghe frodi ha dichiarato la propria intenzione di acquistare il bene, confermando che avrebbe effettuato un pagamento con bonifico, e facendosi dare le coordinate bancarie.
A quel punto, ha inviato al venditore la contabile di bonifico, falsa, relativa ad un’operazione in realtà non effettuata , simulando di aver per errore erogato una cifra di molto superiore a quella pattuita, e chiedendo di riavere indietro la differenza, per svariate centinaia di Euro, cosa che la vittima, in perfetta buona fede, ha prontamente fatto, bonificando la somma al truffatore, ed accorgendosi del raggiro solo diversi giorni dopo, quando, sul proprio conto corrente, il bonifico del sedicente acquirente non è mai arrivato.
A quel punto, si è rivolta ai Carabinieri di Montevarchi. questi, dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, hanno ricostruito come l’indagato, dopo aver preso contatti con la vittima di turno, fosse riuscito a convincerla a bonificargli la somma pattuita, salvo poi scomparire nel nulla.
L’uomo – come detto, gravato da precedenti di polizia per analoghi delitti – è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per truffa aggravata.
Martina Rossi
Martina Rossi morì per sfuggire allo stupro, confermata la tentata violenza sessuale, le motivazioni della sentenza di condanna ai due giovani di Castiglion Fibocchi
“Gli elementi indiziari che il processo ha faticosamente acquisito” sono “tutti convergenti nell’affermare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Martina Rossi la mattina del 3 agosto 2011 precipitò della camera 609 dell’albergo Santa Ana di Palma di Maiorca nel disperato tentativo di sottrarsi a una aggressione a sfondo sessuale posta in essere in suo danno da entrambi gli imputati”.
Così le motivazioni della sentenza con cui la corte di appello di Firenze il 28 aprile ha condannato in un processo bis, a 3 anni di reclusione, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi per tentata violenza sessuale di gruppo.
Incidente stradale, codice rosso per giovane motociclista
Alle ore 14 nel comune di San Giovanni Valdarno in via Gruccia nei pressi del distributore Q8 un diciottenne residente nel comune di San Giovanni Valdarno ha perso il controllo della propria moto ed è caduto urtando il guard-rail.
Nel posto intervenuta automedica del Valdarno, ambulanza della Misericordia di Terranuova, Polizia Municipale di San Giovanni Valdarno ed Eliambulanza Pegaso 1 che ha trasportato il giovane in codice rosso a Careggi.
Evaso in fuga sull’A1: arrestato dalla Polizia Alle 4 di stamattina, in autostrada del sole, la Polizia Stradale di Arezzo ha arrestato un siciliano di 45 anni, ricercato da 24 ore su tutto il territorio nazionale, poiché evaso dalla sua casa di Carini (PA) dove si trovava agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori verso la moglie.Continua a leggere
Gli equipaggi della Sottosezione di Battifolle sono stati subito allertati a seguito della notizia di una Mercedes Classe A di colore nero, con targa italiana da ricercare, con a bordo un uomo evaso dagli arresti domiciliari in Sicilia e diretto verso il nord Italia, forse alla ricerca della moglie, perché, evidentemente, immaginava di sapere dove potesse essere.
I poliziotti sapevano che il fuggitivo era già riuscito a schivare un posto di blocco a Genova, dove era stato avvistato, facendo però perdere le sue tracce approfittando dell’intenso traffico cittadino.
Gli operatori della Stradale hanno immaginato come l’uomo, non avendo trovato la moglie, avesse deciso di ritornare sui suoi passi e rientrare a casa, magari sperando che nessuno, nel frattempo, si fosse accorto della sua assenza.
Hanno quindi effettuato una serrata vigilanza lungo l’autostrada sino a quando, durante la notte, hanno fermato l’auto proprio lungo la carreggiata sud dell’A1 all’altezza di Arezzo, mettendo fine alla sua fuga e viste le regole in tempo di pandemia gli è stata pure contestata la sanzione per aver violato il “coprifuoco”.
L’uomo è stato arrestato e condotto al carcere di Arezzo.
Finanzieri individuano 9 “furbetti”:
7 percepivano reddito di cittadinanza non dovuto, due non pagavano ticket sanitari I Finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno denunciato per quanto attiene il “Reddito di cittadinanza”, 7 persone che hanno irregolarmente ottenuto il contributo.
L’azione delle Fiamme Gialle, in stretta sinergia e con la collaborazione dell’INPS, ha dunque permesso di interrompere, in tutti i casi, l’ulteriore erogazione.Continua a leggere
Nello specifico, a fronte di oltre 38.000 euro già incamerati dai trasgressori, a partire dall’anno trascorso, è stato impedito il pagamento di una tranche di 28.000 euro non dovuti, evitando altro aggravio per l’Erario.
I sette sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria aretina, per aver indicato dati falsi nelle attestazioni in DSU e per non aver provveduto alle comunicazioni di variazione del reddito o del patrimonio ovvero di inizio di un’attività lavorativa: le casistiche variano dalle fittizie attestazioni di contratti di locazione già scaduti da anni, alle importanti vincite di scommesse su piattaforme virtuali non dichiarate (oltre la soglia di 6.000 euro prevista), alle eredità non censite.
Per quanto attiene alle indebite prestazioni ricevute dal S.S.N., 2 sono le persone che hanno irregolarmente attestato stati di bisogno non veritieri o patologie non corrispondenti alla propria situazione sanitaria.
Nel primo caso, i Finanzieri valdarnesi si sono trovati di fronte ad un soggetto che aveva omesso di certificare gli oltre 80.000 euro dichiarati, per beneficiare – gratuitamente – di prestazioni dalle strutture ospedaliere toscane; mentre, in un altro caso, l’irregolarità è stata perpetrata da un privato, che ha attestato fittiziamente il proprio stato di disoccupazione, pur avendo avviato un’attività d’impresa.
Le somme dovute, calcolate in 5.000 euro, sono già state recuperate in favore dell’ente erogatore e riallocate nei capitolati destinati alla spesa sanitaria degli altri aventi diritto.
L’attività svolta dalla Guardia di Finanza si inquadra tra le attività di polizia economico- finanziaria svolte dal Corpo, a contrasto degli indebiti accessi a prestazioni assistenziali, che generano iniquità, minano la coesione sociale e danneggiano i cittadini onesti e tutti coloro che hanno concretamente bisogno di assistenza.