L’altro giorno si disse la nostra sul disimpegno dell’Università di Siena presso la propria sede di Arezzo.
E il rettore dell’ateneo, un minuto dopo, ha scritto, a ruota, l’esatto opposto.
Senonchè, noi de L’Ortica s’è pazientato un paio di giorni , credendo che il Magnifico non avesse finito di scrivere.
Il Rettore, infatti, parla di …potenziare l’università senese in città e in provincia… assicura…il miglior supporto possibile alla crescente offerte didattica, sia sul fronte di lauree triennali, magistrali e dottorati di ricerca, sia del numero di studenti…descrive un bendidio attuale di corsi in professioni sanitarie e nelle aree economica, giuridica e geologica…si loda per gli investimenti in manutenzione del campus del Pionta…e promette altri 10 futuribili dipartimenti dell’Ateneo nelle sedi di Arezzo e provincia, in grado di gestire tutti i corsi di studio e i servizi agli studenti ad essi associati, inclusi quelli bibliotecari.
Tanta roba! Ma non si è dimenticato di qualcosa?
Di dire perché il Dipartimento di Scienze della Formazione, che ha sede unica ad Arezzo, chiude, si è scordato di spiegare.
Noi de L’Ortica s’è pazientato a vedere se il Rettore scriveva anche il perché ma non è pervenuto altro dall’Ateneo di Siena, per cui sorge spontanea la domanda: chiude per garantire maggiore supporto ai corsi di laurea?
E questo dovrebbe rassicurare Istituzioni e studenti?