Facciamo il gioco di cosa uscirebbe dalla bocca di Vincenzo De Luca contro i cafoni che il sindaco Ghinelli non dice contro i maleducati.
Caratterialmente De Luca è sui generis. Definirlo focoso è un eufemismo, tanta è la sua vis (che definire polemica sarebbe una metafora) nel dire le cose a brutto muso, pane al pane e vino al vino.
De Luca, come si sa, è stato sindaco, ed è governatore della Campania; un amministratore locale a sé stante, anche nella panoramica dei primi cittadini e presidenti di Regione espressi dal PD, il partito di De Luca.
Ma, tenuto conto di questa sua originalità, facciamo il gioco di come De Luca affronterebbe il discorso su certi guaglioni delle sue parti se si comportassero come certi citti dalle nostre parti!
L’esempio più recente ad Arezzo, in ordine di tempo, sono i citti maleducati e rissosi dell’ultimo fine settimana di movida, nel centro cittadino.
Se il lunedì dopo l’ennesima movida da Bronx, si fosse trovato al posto del sindaco della nostra città, Vincenzo De Luca si sarebbe espresso nei termini in cui si esprime, contro i cafoni, in questo video
Da sindaco ho lanciato la battaglia “Cafoni zero”.
E’ mio dovere combattere gli atti di cafoneria, di inciviltà nella nostra città. Certa gente ti strappa davvero gli schiaffi dalle mani! Basta una minoranza incivile, un numero anche esiguo di cafoni, per arrecare un danno incommensurabile a tutta la città. Pertanto, è giunto il momento di rafforzare la campagna “Cafoni Zero”, altrimenti la città si perde.
E ancora:
Mi permetterò di sollecitare la Prefettura, affinchè convochi una riunione del Comitato dell’Ordine Pubblico e Sicurezza. Non possiamo permetterci di perdere la città e, sotto i vari aspetti del degrado, la situazione non è soddisfacente, tantomeno accettabile.
Dopodichè, ho anche io contezza di quanto sia difficile avere un controllo quotidiano e sistematico del territorio: Ma, almeno, che si programmi una campagna della durata di almeno un mese, a contrasto della cafoneria. Oh, svegliarsi e organizzarsi!
E, continuando il nostro gioco, mettiamo a confronto il De Luca vs cafoni con il Ghinelli vs i citti maleducati, rammentando la differenza di appartenenza politica. In base agli stereotipi, il sindaco di Arezzo dovrebbe essere un sinonimo vivente di securitarismo mentre un amministratore di sinistra, come De Luca, dovrebbe essere incline all’ indulgenza e, invece, è il contrario.
Infatti, Ghinelli la prima cosa che dice è una giustificazione, di stampo sociologico, sugli effetti del post covid sulla cafoneria : “Il lockdown, un periodo durato troppo a lungo – commenta – ha comportato una forte compressione, patita in particolar modo dai giovani; la conseguenza di oggi è il lasciarsi andare ad ogni l’eccesso”, e aggiunge “la qual cosa è assolutamente inaccettabile”.
Meno male, almeno questo, dopo essersi impadronito del ragionamento tra i più contestati alla sinistra, ritenuta solitamente incline ad addossare alla società in generale (o a qualcosa in particolare, come una pandemia) la colpa di comportamenti sbagliati a livello sociale.
E dire che il sindaco in carica è lo stesso sindaco fattosi conoscere, ai tempi del primo mandato da primo cittadino, per essere andato a New York, dove si immortalò, insieme ad un drappello di agenti della Municipale, in una foto mitica, scattata nel sancta sanctorum del Police Department, in posa da “Tolleranza Zero”.
Cosa resta di quel 2016 nella Grande Mela?
La mela, resta.
Una mela non matura.
La mela è Arezzo, città non ancora matura – ha sentenziato Ghinelli stesso, negli scorsi giorni – per cui nisba maxi zona pedonale, a disposizione della movida, per via dei maleducati.
Ecco cosa ci azzecca Vincenzo De Luca.
Per lui, di sinistra, i cafoni appartengono ad una minoranza che danneggia tutta la città e va debellata.
Per Ghinelli, di centrodestra, i maleducati e i rissosi sono da capire, in quanto vittime del lockdown, e chi ci rimette è tutta la città immatura.
Non ne imbrocca una.
Compreso il ricorso alla Polizia Privata.
Ma che senso ha non consentire il ritorno della fiera nelle vie del centro e poi permettere gli assembramenti corredati di schiamazzi sporco e risse del fine settimana.
Con queste premesse ve lo immaginate cosa succederà con la fine del coprifuoco?