Se a Roma Ciampi diventa “Azelio”, neppure ad Arezzo si scrive Azeglio.
E se RomaCapitale, amministrata dalla sindaca Raggi, ieri ha fatto parlare di sé per una gaffe “toponomastica” – da far scompisciarsi dalle risa Totò e da far rabbrividire Fantozzi – Arezzo, amministrata dal sindaco Ghinelli, la sta passando liscia da mesi, nonostante un’altrettanta castroneria da far trasalire Tafazzi e il tafazzismo.
Procediamo per ordine, andando dalla fantozzata romana, all’autolesionista cantonata aretina sul nome dell’economista e amatissimo ex presidente della Repubblica, scomparso nel 2016, che visitò Arezzo nel 2004.
Roma: l’inaugurazione di largo Carlo Azeglio Ciampi ha avuto un epilogo grottesco, alla presenza della massime autorità istituzionali del Campidoglio e del Quirinale.
Sollevato il drappo, la targa toponomastica avrebbe mostrato l’errore ortografico sul nome dell’ex capo dello Stato, ribattezzato nel travertino senza la g.
Perciò, la targa è rimasta occultata sotto il telo e Mattarella se n’è andato via, senza inaugurare la nuova intitolazione della strada. ‘Na roba da film di Totò.
‘Na figuraccia alla Fantozzi.
Arezzo: l’Informagiovani del Comune pubblica on line, nel marzo scorso, il bando della Scuola Normale di Pisa per l’assegnazione del Premio di laurea dedicato alla figura dell’ex Presidente già normalista da studente e nel testo, copiato e incollato, il nome di battesimo di Ciampi è scritto correttamente con la g ma non altrettanto nel titolo digitato direttamente da Informagiovani Arezzo.
Titolo dal quale i giovani letterati, filologi e storici, insomma i candidati aretini ai 7mila euro del premio, apprendono che la laurea dovrà essere su Azelio e non su Azeglio.
‘Na roba alla Tafazzi, autolesionismo allo stato puro.
Eppure, il nome di Ciampi senza la g sta ancora lì, nel sito dell’Informagiovani del Comune di Arezzo.
Ma che vuoi che sia: anche lo storico portale del Quirinale lo scrive con l’ortografia sbagliata.