Preparazione: 25 anni e, poi, fuori
Pelate le reazioni su Brusca e tagliate in tante parti la ridda di commenti, con l’accorgimento di separare e buttare via quelli acerbi sulla legge sui collaboratori di giustizia e sui benefici per i pentiti; fate lo stesso con quelli bacati di giustizialismo – per i quali ha da stare rinchiuso in cella, con la chiave gettata via, tanto l’innocente raggiunto da avviso di garanzia tanto uno dei boss più crudeli della criminalità organizzata – ed usate esclusivamente le reazioni indignate dei parenti delle vittime e i commenti critici degli increduli sulla verità lungi da esserci in materia di mafia.
Lasciate raffreddare la rabbia, ma non c’è bisogno di condividere o di accettare la scarcerazione e il ritorno in libertà di un pentito che sciolse nell’acido un bambino e commise la strage di Capaci, costata la vita a Falcone e altre vite; semmai, c’è da riflettere se non sia sedano rapa dall’aspetto indigesto questa legge dello Stato che premia anche un pentito pluriomicida e stragista.
Il boccone è amarissimo a piacere, soprattutto oggi, giorno della festa della Repubblica.
Ma bisogna volere bene all’Italia anche se l’Italia sembra non voglia il proprio bene.