Senza giungere a dire che le istituzioni locali debbano scrivere di partecipare al profondo dolore della Real Casa di Savoia per la morte di Sua Altezza Reale il Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta.
Senza arrivare a richiedere ai maggiori Enti del territorio di ricordare con commozione agli aretini, che hanno conosciuto la sua straordinaria umanità, la Sua devozione al Re Umberto II, ma anche alla Repubblica nata nel 47, l’amore per l’Italia che ha servito anche da Ufficiale della Marina Militare.
Senza avere l’aspettativa di una attestazione di cordoglio da parte delle principali amministrazioni pubbliche aretine, insomma una partecipazione per iscritto al lutto di Sua Altezza Reale la Principessa Silvia, i figli le LL.AA. RR i Principi Aimone, Bianca e Mafalda e i Principi Umberto, Amedeo ed Isabella.
Ma che muoia il Duca D’Aosta ma la Provincia di Arezzo e il Comune di Arezzo non facciamo menzione di questo lutto, nei rispettivi siti istituzionali; che l’amministrazione sovracomunale del territorio in cui è incluso anche Castiglion Fibocchi, località eletta a propria dimora terrena dal Principe Amedeo di Savoia aveva, che Arezzo che si vanta di essere il capoluogo della nostra provincia, non abbiamo scritto neanche una virgola istituzionale di dispiacere per la scomparsa di una personalità che nobilmente si comportava da persona comune, non sembra atteggiamento all’altezza di istituzioni locali della Repubblica italiana.
E non ci si venga a dire che complice il ponte del 2 giugno, i siti istituzionali non sono aggiornabili.
https://www.portacrucifera.it/news/l-araldo-rosso-verde/comunicati-e-rassegna-stampa/scomparso-il-duca-d-aosta.html