Il Pd di Arezzo reclama le dimissioni e il segretario provinciale della Cgil la stigmatizza, osservando che una esponente delle istituzioni, avvocatessa e insegnante non può comportarsi da “leonessa da tastiera” ma, soprattutto, in poche ore sta ascendendo alla ribalta nazionale il caso Rossella Angiolini, la presidente delle Pari Opportunità della Provincia di Arezzo, autrice di un post in cui in riferimento al femminicidio di Saman, scrive, “Quelle zoccole di femministe di sinistra, dove sono??”.
Da Roma, la portavoce delle donne democratiche, Alessandra Nocciolini, si associa all’omologa aretina , Donatella Mattesini, e, in una nota, annuncia una lettera “alla Presidente della Provincia di Arezzo, con la quale viene chiesta la revoca dell’incarico di Rossella Angiolini da Presidente della Commissione Pari Opportunità”.
E dopo, il coordinatore provinciale del partito, anche la rappresentanza femminile PD definisce il post della avv. Angiolini, nota militante del centrodestra “parole di inaudita violenza, non solo scritte nel post, ma ribadite dalla stessa nelle risposte al post stesso , altrettanto violente, che sono rivolte alle “zoccole femministe di sinistra” come ci ha definito, ma che in realtà offendono tutte le donne e disegnano una deriva pericolosa in cui la libertà di pensiero lascia il posto all’arroganza, al buio dell’inciviltà e della becera strumentalizzazione politica. Per non parlare del livello degli oltre 240 commenti sottostanti, che usano lo stesso livello di violenza e sessismo”.
A seguire, le Donne Democratiche articolano, nella nota, le principali obiezioni mosse all’autrice del post, già candidata a sindaco del centrodestra nel 2006, e in particolare, si domandano “come può la Presidente di una Commissione provinciale per le pari opportunità svolgere tale ruolo essendo essa stessa protagonista di linguaggi e contenuti discriminatori e sessisti”. E la mettono in discussione anche come avvocatessa, scrivendo “Come può una legale che dovrebbe osservare dignità, decoro per salvaguardare l’immagine della professione forense, scrivere un post così? Come può una insegnante svolgere un ruolo educativo quando scrive frasi così violente? Come può una persona “usare” la tragedia di Saman per puri scopi politici? Una politica becera, violenta che uccide Saman una altra volta. Una politica che non si ferma neanche di fronte al dolore della morte di una ragazza che voleva scegliere la propria vita”.
Una caduta di stile?
No, secondo le Donne Democratiche “questo è il vero volto di una certa destra, non di tutta. E’ per questo che ci aspettiamo prese di distanza dalle parole di Angiolini e anche la remissione del suo incarico”.
Ad essere chiamata in causa è direttamente la Presidente della Provincia di Arezzo ma Silvia Chiassai, finora, non si è fatta sentire, ma dobbiamo considerare che il caso, nato da poche ore e, inizialmente, circoscritto a livello locale e al web, si è rapidamente evoluto su scala nazionale, con prese di posizione anche di importanti firme del giornalismo e dei blog.
Dirà la sua, in giornata, la Presidente della Provincia di Arezzo?
Interviene anche il sindacato Cgil. Il segretario provinciale della Camera del Lavoro Alessandro Mugnai, non ha dubbi : “Leggendo la Treccani si capisce come Rosella Angiolini non possa trovare giustificazioni alle sue offese rivolte a quelle che lei definisce “femministe di sinistra”. Rossella Angiolini ha scritta una brutta pagina della politica e della (non) cultura. Ovviamente è libera di farlo”.
Ma anche per Mugnai, della Cgil “una domanda è però legittima e la rivolgo, insieme ai Coordinamenti donne di Cgil e Spi, alla Presidente della Provincia, Silvia Chiassai che ha nominato, con criterio fiduciario, Rossella Angiolini Presidente della Commissione pari opportunità. Se condivide quanto detto da Angiolini, la tenga al suo posto e condivida con lei tutte le responsabilità. In caso contrario, le revochi il mandato. A lei la scelta”.
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E’ il vero pensiero da sempre di Rossella Angiolini che adesso viene allo scoperto. La destra odia tutto ciò che non sta dalla loro parte e prima o poi non si trattengono e sbottano con offese retrograde, le peggiori che si possono rivolgere alle donne da una donna avvocato e che con la politica non c’entrano nulla. La destra è odio profondo e accostare le femministe solo alla sinistra è anche un errore storico , perchè il movimento femminista è nato durante il Rinascimento, ha avuto varie declinazioni e percorsi tra le donne in Italia e nel mondo. Le dimissioni dalla presidenza della commissione pari opportunità appaiono il minimo perchè dovrebbe chiedere anche scusa alle donne di sinistra.