Il parcheggio Pietri, a parte consentire la sosta agli aretini e non solo, è il biglietto da visita da chi attraverso le scali mobili accede al Centro Storico.
I turisti purtroppo devono prendere subito atto del degrado dell’area, che si presenta spesso un tappeto di rifiuti, bottiglie, mascherine e spazzatura assortita.
I netturbini all’alba prendono servizio, e alcuni ci confermano che la responsabilità di questo scempio non è del bar, che si limita a somministrare, ma del “pubblico pagante”, che è incivile.
La pulizia dell’area verde non è a carico della SEI, ma del Comune, che evidentemente se ne occupa poco o nulla, o troppo tardi, le immagini si riferiscono alle ore 11,00 di questa mattina e non è la movida del weekend.
Nel frattempo, a Sant’Agostino, i bagordi degenerano anche peggio, con bidobni rovesciati, spazzatura, devastazione e degrado degno di una baraccopoli del Terzo Mondo.
Divertirsi va bene, ma non così, urgono provvedimenti seri, che l’Amministrazione forse non riesce a programmare con efficacia.
Per prendere i bracconieri le Guardie Forestali non si appostano la mattina tardi..
L’impotenza e l’immobilismo dell’amministrazione è colossale.
Non è colpa dei locali ma in passato li ho visti chiudere per molto meno, ancora una volta in foto c’è l’evidenza del consumo di bevande in vetro fuori dal locale e non è consentito.
Per avere un immediato miglioramento della situazione basterebbe imporre un orario di chiusura decente e il divieto assoluto di vendita alcolici dopo le 23.
Mancò il coraggio e pure i valori.
E’ la variante grappa.
Certo che permettere questi assembramenti, dopo i droni se questa è la prevenzione nell’eventualità di queste ca…. di varianti, stiamo freschi.
I gestori non saranno responsabili a norma di regolamento sulle attività di somministrazione, visto che il parcheggio non è una loro pertinenza, ma come senso civico per me sono alla pari dei loro avventori: se riescono a servire un fottio di persone è perché i loro clienti utilizzano uno spazio pubblico enorme che a loro non costa assolutamente nulla. Il minimo sarebbe che a fine serata i gestori quello spazio pubblico lo ripulissero. Che mettano una cauzione sui bicchieri di plastica: con i soldi di chi non riporta i bicchieri ci pagano qualcuno per andare a raccattarli in giro.
Il giochino di far ricadere sulla collettività costi e i disagi del divertimento offerto (a pagamento) dai locali ha stufato.
Un abbraccio particolare a tutti i residenti sacrificati dall’amministrazione sull’altare dell’economia del bicchiere.