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domenica, Aprile 20, 2025
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La malamovida non finisce mai

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Il parcheggio Pietri, a parte consentire la sosta agli aretini e non solo, è il biglietto da visita da chi attraverso le scali mobili accede al Centro Storico.
I turisti purtroppo devono prendere subito atto del degrado dell’area, che si presenta spesso un tappeto di rifiuti, bottiglie, mascherine e spazzatura assortita.

I netturbini all’alba prendono servizio, e alcuni ci confermano che la responsabilità di questo scempio non è del bar, che si limita a somministrare, ma del “pubblico pagante”, che è incivile.

La pulizia dell’area verde non è a carico della SEI, ma del Comune, che evidentemente se ne occupa poco o nulla, o troppo tardi, le immagini si riferiscono alle ore 11,00 di questa mattina e non è la movida del weekend.

Nel frattempo, a Sant’Agostino, i bagordi degenerano anche peggio, con bidobni rovesciati, spazzatura, devastazione e degrado degno di una baraccopoli del Terzo Mondo.

Divertirsi va bene, ma non così, urgono provvedimenti seri, che l’Amministrazione forse non riesce a programmare con efficacia.

4 Commenti

  1. L’impotenza e l’immobilismo dell’amministrazione è colossale.
    Non è colpa dei locali ma in passato li ho visti chiudere per molto meno, ancora una volta in foto c’è l’evidenza del consumo di bevande in vetro fuori dal locale e non è consentito.
    Per avere un immediato miglioramento della situazione basterebbe imporre un orario di chiusura decente e il divieto assoluto di vendita alcolici dopo le 23.
    Mancò il coraggio e pure i valori.

  2. I gestori non saranno responsabili a norma di regolamento sulle attività di somministrazione, visto che il parcheggio non è una loro pertinenza, ma come senso civico per me sono alla pari dei loro avventori: se riescono a servire un fottio di persone è perché i loro clienti utilizzano uno spazio pubblico enorme che a loro non costa assolutamente nulla. Il minimo sarebbe che a fine serata i gestori quello spazio pubblico lo ripulissero. Che mettano una cauzione sui bicchieri di plastica: con i soldi di chi non riporta i bicchieri ci pagano qualcuno per andare a raccattarli in giro.
    Il giochino di far ricadere sulla collettività costi e i disagi del divertimento offerto (a pagamento) dai locali ha stufato.
    Un abbraccio particolare a tutti i residenti sacrificati dall’amministrazione sull’altare dell’economia del bicchiere.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.
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