In sede di Corte d’Appello a Firenze, è stata aumentata la pena fino a 14 anni e 8 mesi, dopo il rinvio da parte della Cassazione, a carico di Mauro Cioni, l’ex prete divenuto santone che aveva creato una vera e propria setta a Montecchio di Cortona.
E’ stata confermata l’accusa di riduzione in schiavitù di nove “fedeli”, plagiati da Cioni e ridotti a schiavi, dal punto di vista sessuale ed economico, sfruttando la loro condizione di sudditanza psicologica, per guadagnare la salvezza eterna della loro anima.
I giudici della Corte d’Appello, presieduti da Alessandro Nencini, hanno inflitto un aumento della pena a carico del santone rispetto agli otto anni iniziali richiesti solo per il reato di violenza sessuale.
In appello a Cioni era stata ridotta condanna inflittagli in primo grado a 15 anni, a seguito del ricorso in Cassazione, confermando la pena di otto anni per violenza, derubricando invece la riduzione in schiavitù dei seguaci a maltrattamenti, reato che nel frattempo è andato prescritto.