Negli ultimi mesi la costante presenza ed attenzione sul territorio dei militari della Compagnia di Arezzo ha permesso di monitorare una serie di personaggi italiani e stranieri gravitanti nel mondo degli stupefacenti, che pur vivendo in questa provincia, avevano frequenti contatti con soggetti non aretini per lo più residenti in altre regioni.
Questi legami sospetti portati da subito all’attenzione dell’ufficio del Pubblico Ministero di Arezzo, pongono in essere una serie di servizi di osservazione e pedinamento in città, iniziati nella primavera 2021 e durati alcuni mesi, che portano gli inquirenti a ipotizzare che in Umbria ci fosse un deposito di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
Nelle scorse settimane, i militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Arezzo richiedono ed ottengono dalla Procura della Repubblica, l’emissione di un decreto di perquisizione locale e personale nei confronti di due uomini.
Ieri mattina, i militari coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Foligno (PG), competenti per territorio sul luogo delle perquisizioni, hanno arrestato un cittadino di origine albanese che aveva 17 panetti di cocaina, del peso di un chilogrammo ciascuno.
L’attività, svolta nel Comune di Foligno, è iniziata con l’ispezione di due abitazioni, è proseguita poi con i carabinieri che in un’autovettura di uno dei due indagati trovano un possibile nascondiglio per occultare beni di natura illecita e la scoperta di oltre a 12.000 euro in contanti già trovati nell’abitazione, spinge i militari dell’Arma a porre molta cura nella perquisizione di un garage nella disponibilità dell’altro individuo.
In effetti in alcuni sacchi riposti in uno scaffale del box vengono trovati i 17 chilogrammi di cocaina, e ulteriori 60.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita, nonché materiale per il confezionamento della droga.
Lo stupefacente, al dettaglio, avrebbe potuto fruttare oltre un milione e 300 mila euro una volta immesso sulle piazze di spaccio.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato e condotto su disposizione dell’A.G. presso il carcere di Spoleto.
L’altro soggetto, suo connazionale ed anch’egli con pregresse vicissitudini giudiziarie, è stato denunciato a piede libero per aver concorso nell’attività.