Storie di vita aretina: Fabrizio e la sua edicola

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Alla ricerca degli ultimi avamposti di lavoro che stanno per scomparire, come le edicole, a causa dello strapotere del web.

Eppure dietro una edicola ci sono persone, con i loro drammi e le loro resistenze.

Abbiamo incontrato Fabrizio, titolare della edicola di giornali in via Emilia ad Arezzo.

Fabrizio è un personaggio particolare, di 63 anni e da 37 fa quel mestiere.
Qualcuno lo ricorderà in piazza S. Annunziata.
Fabrizio vive in una realtà tutta sua.
A volte si allontana dall’edicola per fare due passi lì intorno, lasciando tutto aperto e facendo preoccupare qualche persona non cliente che pensa gli sia successo qualcosa. Alcuni ragazzini che frequentano il parco dietro l’edicola sanno i suoi spostamenti e ne approfittano per delle incursioni, ma senza prendere niente, solo per curiosità nel vedere copertine di qualche giornale osé.
Essendomici trovato mi dicono che non farebbero mai uno sgarbo a Fabrizio perché oramai è loro amico.

Gli chiedo come vanno gli affari e mi risponde che la gente legge sempre meno, i giornali si vendono con il contagocce, come i settimanali ed i mensili.

  • Come fai ad andare avanti?
  • Ho poche esigenze, il giorno mangio un panino, la salute non è ottimale ma mi accontento.

Ha una espressione fragile, quasi da bambino.
Ora anche per la salute, ha in programma la vendita dell’edicola, ma non è facile in questo periodo.

Prima di uscire mi chiede sempre di cambiargli gli spiccioli in moneta cartacea altrimenti la sera, nel fare la cassa, anche se è misera, si confonde.

Qualche cliente, sapendo la sua situazione ci va di proposito per comprare qualcosa ed è un buon segno per una città distratta, ma con un cuore sempre pulsante.

Gli chiedo: cosa vorresti dire agli aretini?

La risposta è nel video.

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