C’è poco da fare: il buio fa paura! La nictofobia è un tipo di fobia specifica e riguarda, sia piccini che adulti.
Il buio di per sé è uno stimolo avversivo universalmente condiviso, poiché nasconde all’uomo informazioni riguardanti il proprio ambiente, il che viene letto come indice di pericolo.
Ora, al di là dell’aspetto medico, quello che a noi preme sottolineare è che stiamo continuando a ricevere decine e decine di malumori riguardanti proprio la situazione che si è determinata in tutta la città con lo spegnimento della illuminazione pubblica dal tramonto al crepuscolo.
Una situazione difficile da comprendere anche se stiamo vivendo una congiuntura economicamente difficile dove il ricorso alla parsimonia è più che auspicabile, ma risparmiare su un servizio primario come l’illuminazione pubblica è, francamente, poco giustificato e assai difficile da condividere.
Anzi, per nulla!
Se il signor Sindaco e relativo assessore ai Lavori pubblici vogliono fare le nozze coi fichi secchi hanno sbagliato di grosso.
La sicurezza è un bene primario che deve essere garantito ad ogni costo al cittadino. Non ci sono crisi che tengono.
I risparmi si possono e si devono fare su altre pieghe di bilancio.
Accendere la Città del Natale per farsi belli di fronte allo straniero, di cui ci dobbiamo far carico di smaltire quintali e quintali di rifiuto organico, e guadagnare qualche servizio in network nazionali e poi far ripiombare, per il resto della settimana, gli aretini nel buio pesto con tutte le ripercussioni che ne conseguono, è un giochino che non ci appassiona.
Anzi, ci indigna.
Ci dispiace per chi ha la memoria corta, ma questo è un periodo dell’anno sempre temuto perché vi è un aumento di furti.
Basta documentarsi per averne la conferma.
Le strade vanno illuminate, la città va resa sicura.
Il medioevo è passato da un pezzo!
Quindi, a buon intenditor poche parole.
La luce ci serve per vedere le buche, anzi le voragini per le strade, ad Arezzo ci vorrebbe un bonus cingolato.
A parte gli scherzi la città del pitale col salottino bello si sta mangiando tutto il resto.
Dunque, un sindaco nictofilo?!