Con il passare degli anni, mi sono reso conto che le celebrazioni del 25 aprile sono diventate sempre piu’ divisive e piene di polemiche.
Da anni ormai questa data è monopolizzata da una parte politica, quella che ricorda solo la resistenza rossa e i partigiani comunisti, dimenticando i partigiani bianchi e il ruoli importanti che hanno avuto i cattolici, i liberali, i monarchici.
Ma soprattutto in tanti si dimenticano del ruolo che hanno avuto le truppe angloamericane per far finire la guerra.
Senza il loro fondamentale apporto, oggi staremmo a parlare di altro.
Personalmente ho sempre ritenuto che sul finire della II guerra mondiale, in Italia, ci sia stata anche una guerra civile, perché storicamente è chiaro a tutti che italiani hanno combattuto contro altri italiani.
Chi, per rimanere fedele ad un impegno preso con Mussolini ando’ a nord, nella Repubblica Sociale Italiana.
Chi invece si voleva liberare per sempre del fascismo e dei tedeschi , ando’ a sud con il regio esercito e con i futuri alleati angloamericani.
Ad aprire questo dibattito sul 25 aprile furono per primi, a sinistra, lo scrittore e giornalista Gianpaolo Pansa e l’onorevole Luciano Violante.
Giampaolo Pansa ha dedicato tutte le sue ultime fatiche editoriali su questo argomento, a partire dal libro forse piu’ famoso, “Il sangue dei vinti”, squarciando il velo di ipocrisia e omertà che negli anni ha tenuto in oblio molte storie di italiani dimenticati.
Pansa diede inizio al cosiddetto “ciclo dei vinti”, una serie di pubblicazioni dove i protagonisti sono coloro che aderirono alla Repubblica Sociale Italiana, cercando di colmare una lacuna storica e dando voce a coloro che furono messi a tacere nel dopoguerra, i vinti.
Fu sempre Pansa che nel tempo ha definito il 25 aprile una celebrazione “dimezzata, dove, con il passare degli anni, non si celebra piu’ la fine della guerra per tutti, anche per chi ha perso, ma è diventata una festa solo per i vincitori, e per di piu’ quelli autoritari”.
A Luciano Violante va invece il merito, da Presidente della Camera dei Deputati in quota PD, di ricordare nel suo discorso di insediamento “i ragazzi e le ragazze di Salo’ “, aprendo uno squarcio di memoria collettiva e cercando di conoscere e capire le motivazioni che spinsero tanti italiani a continuare la guerra su un fronte diverso, seguendo Mussolini nella Repubblica Sociale Italiana.
Fu investito da una bufera politica e mediatica, creando grosso scandalo a sinistra.
E proprio in questi giorni Violante è ritornato sul tema “auspicando chi sta a sinistra un atteggiamento che rivendica ma non proprietario, a destra un riconoscimento del valore di questa data”.
Il 25 aprile, chi vuole veramente festeggiare la fine della guerra, oltre che alle celebrazioni ufficiali, vada anche a fare visita al Cimitero degli Inglesi di Indicatore.
E, su quella ordinata e pulita distesa di lapidi, commemori tutti quei soldati non italiani che sono morti sul nostro suolo, lontani dalle loro famiglie e dalle loro Patrie, sacrificandosi per dare agli italiani un futuro diverso e libero.
Io, personalmente, portero’ un mazzo di fiori e faro’ messa per commemorare la fine della guerra civile italiana e per il ritorno della pace, della libertà e della democrazia.
Sperando in una pacificazione nazionale per tutti gli Italiani.
“Fugit vita, sed non veritas”.
(sul loculo cinerario di Alfredo Melani nel cimitero di Arezzo)
Caro Breda condivido in pieno le tue parole è il momento di andare oltre.
Non c’e’ niente da fare…non ce la fanno proprio…vanno magari al cimitero di Indicatore…ma quasi per ripicca…come per sottolineare che da quelli sono stati veramente sconfitti, mica da quelle bande male armate e scalcagnate…ed e’ un bagno di sangue di ipocrisia…un festival di supercazzole…perche’ a dichiararsi antifascisti sic e simpliciter gli sembrerebbe di vendere la mamma.
La Resistenza?
E’ stata monopolizzata dai comunisti!
E’ stata una guerra civile (vero)…chi e’ andato al nord x tenere fede a Mussolini..gli altri al sud…Forse parla dei militari, non si capisce bene, fatto sta che la Resistenza e’ stato un fenomeno in larghissima parte centro settentrionale…e numerosi erano i partigiani ex militari, reduci dai fronti, molti x esempio gli scampati dall’invio al macello mussoliniano in Russia( cito gli eroici Nuto Revelli e Moscioni Negri).
La guerra civile diventa come una partita di calcio…dove se non al novantesimo almeno al settantottesimo (anno) ci si dovrebbero dare pacche sulle spalle e scambiarsi le maglie…coi ragazzi e le ragazze di Salo’.
Non si tratta di sottovalutare la complessita’ delle vicende umane personali…ne’ di fare dei partigiani delle ” macchiette”sempre senza macchia e senza paura.
Si tratta di riconoscere che c’e’ chi ha combattuto dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata.
E chi ha vinto ha restituito un po’ d’ onore alla Patria, per usare un termine di cui si riempiono la bocca certi personaggi e “personagge” che a sentirglielo pronunciare ci si sente irrimediabilmente “antitaliani”.
Chi ha vinto ha posto le basi x avere un Paese libero e democratico, compreso i comunisti, che erano in maggioranza tra i partigiani e hanno avuto il buon senso di non tentare avventure che non avrebbero certo portato a qualcosa migliore del fascismo, accettando invece il gioco democratico.
La Resistenza, come fenomeno storico, puo’ essere certo analizzato non retoricamente e anche in certi lati oscuri e poco onorevoli, cui scampano pochi fenomeni storici.
Ma allora, Bardelli, potresti anche non scomodarti ad andare a Indicatore, perche’ le truppe alleate hanno portato tragedie come le “marocchinate”.
La partita di calcio e’ finita da molto e ancora non avete capito che se i ragazzi di Salo’ e i loro padroni tedeschi avessero vinto il campionato l Italia e il mondo avrebbero continuato ad essere avvolti nell’ orrore.Non stareste per esempio a deprecare le leggi razziali e l ‘olocausto nei rapporti con la comunita’ ebraica, perche’ non ce ne sarebbe piu’ neanche uno.
La Resistenza e’ divisiva perche’ avete sparso e spargete un sordo rancore contro di essa.
E’ divisiva perche’ vi sta sulle palle. E ora siete anche al governo e dovete dare un colpo al cerchio delle convenienze istituzionali e internazionali, e un colpo alla botte dell’ ammicco nostalgico( al cuore non si comanda).
Ma cosa vuoi spiegare a uno che ha sempre avuto il supporto politico piu’ o meno chiaro dei fascisti del 3° millennio?