Porta Crucifera vince una Giostra d’altri tempi e raggiunge, in testa all’Albo d’Oro, Porta Santo Spirito.
Dicevamo Giostra d’altri tempi perché era dal giugno del 2010 che in piazza non si vedeva nemmeno un centro.
Ma questo non rende certo meno bella ed affascinante la Giostra, anzi.
La lizza ed il Buratto si diverto a sovvertire pronostici ed aspettative che si formano durante la settimana delle prove.
Vedi giostratori che non sbagliano un tiro, cavalli che non danno nessun problema e ti attendi una competizione con punteggi altissimi poi…poi arriva la domenica e tutto si sovverte.
Di quello che hai visto, dei commenti degli esperti, non rimane più nulla.
Il fato si diverte a sbugiardare tutto e tutti.
Ed ecco che si torna a vedere una Giostra come non si vedeva da molti anni.
Punteggi a cui non si è più abituati, tiri lontani (per l’abitudine che abbiamo oramai noi aretini) dal centro del cartellone, insomma quella Giostra che si vince con il classico (ma romani desueto) “quattro e quattr’otto”.
La cronaca dice che ad aprire la piazza è Gianmaria Scortecci (debilitato da un problema di salute) .
Il giostratore gialloblu marca solo due punti ripetendo il punteggio di giugno.
Per lui un anno da dimenticare e lontanissimo dagli standard a cui è abituato.
Segue Porta Sant’Andrea che manda in prima carriera Saverio Montini.
4 punti marcati dal giostratore bianco verde così come 4 punti marcheranno anche Davide Parsi per Porta del Foro e Lorenzo Vanneschi per Porta Crucifera.
Le seconde carriere si aprono con Elia Cicerchia.
Il suo compito è disperato.
Con solo 2 punti nella rastrelliera deve chiedere di essere baciato dalla fortuna che provveda a spezzare la lancia nell’impatto contro Buratto così da raddoppiare il punteggio. Così non è sul palmares di Cicerchia resterà un 4.
Porta Santo Spirito ripete pari pari il punteggio di giugno uscendo dalla Piazza con solo 6 punti marcati.
Per Porta Sant’Andrea è la volta di Tommaso Marmorini he nelle passate edizioni ha già marcato quattro volte 5 punti. Questa però non è la sua giornata e la lancia si ferma sul 3. Seguono proteste del Capitano bianco verde che ha ravvisato un ipotetico disturbo da parte dei figuranti di Porta Santo Spirito.
La discussione è accesa ma il Maestro di Campo, dopo consultazione con i suoi assistenti, ritiene che il disturbo, anche se ci fosse stato, non ha influito sulla carriera e conferma il punteggio.
Con un quartiere a 6 punti e l’altro con 7 Francesco Rossi, per Porta del Foro, ha la possibilità di mettere avanti a tutti il suo quartiere.
Un 5 sarebbe il massimo ma anche il 4 eliminerebbe 2 avversari in una sola volta e lascerebbe renderebbe incandescente la lancia di Niccolò Paffetti ultimo ad affrontare il Re delle Indie.
Ma anche per Rossi non è giornata ed il suo colpo è un tre netto.
A questo punto Paffetti può chiudere la Giostra con quello che molti considerano un tiro facile.
Oggi infatti il 4 è considerato un punteggio “medio”.
La Piazza, come è normale che sia, si scalda.
Porta del Foro e Porta Sant’Andrea sperano nell’errore di Paffetti e quindi inscenano qualche “scaramuccia” per tenerlo al Pozzo più del previsto e farlo innervosire.
Quando tutto si placa Paffetti da il via al suo cavallo ed impatta nel 4.
Era quello che cercava.
Figuranti e sostenitori rosso verdi non attendono neppure l’annuncio dell’Araldo e si dirigono verso la postazione per ritirare l’ambita Lancia d’Oro.
Poi tutti in Duomo per il rinfgraziamento alla Madonna del Conforto in onore della quale si corre la Giostra di Settembre.