Le proteine magre sono contenute negli alimenti, che hanno una dose limitata di acidi grassi saturi.
Con il passare degli anni occorre mangiare più proteine, meno carboidrati, meno acidi grassi saturi, più fibra alimentare vegetale, più vitamine, più molecole attive sul DNA (modulatori genici), più acqua.
Il corpo umano e’ una vitale formula biochimica generata dalle molecole alimentari e respiratorie.
Mangiamo con voracita’, tutto e subito, dosi più elevate di proteine grasse, derivate da alimenti animali: salumi, formaggi, carni grasse.
Noi mangiamo cio’ che mangia l’animale.
Le proteine grasse sono chiamate “grasse” perché sono accompagnate negli alimenti da una elevata dose di acidi grassi saturi.
Tutti i tipi di formaggio contengono proteine grasse. Gli affettati e i salumi hanno proteine grasse.
Le proteine magre sono contenute nella carne bianca, pesce, uova, legumi, noci, mandorle…alimenti vegetali.
Consiglio di leggere l’etichetta degli alimenti e fare il rapporto tra PROTEINE / LIPIDI di ogni alimento.
Il rapporto deve essere superiore almeno a 5.
Esempio: il formaggio più apprezzato in Italia ha in 100 g: 38 proteine e 29 g lipidi.
Il rapporto tra proteine / lipidi e’ 1.13. E’ inferiore a 5.
Siamo in presenza di proteine “grasse”.
Con questa osservazione desidero solo evidenziare un criterio per la scelta degli alimenti. Uso il termine “proteine magre e grasse” per divulgazione.
E’ la QUALITA’ molecolare degli alimenti, di un pasto, a condizionare la nostra salute. Viviamo in una società commerciale alimentare che definisco obesogena, cioè generatrice di obesità.
L’industria e la produzione agro-alimentare hanno una loro precisa responsabilità nella obesita’ e nella determinazione delle patologie.
Gran parte degli alimenti in commercio sono ultra processati, cioè elaborati con aggiunta di additivi chimici per la loro conservazione, per la loro attrazione di acquisto e di consumo. Noi mangiamo ogni giorno queste molecole chimiche, gli additivi, che non sono nutrienti utili al corpo umano.
Hanno solo un valore commerciale di marketing.
Nella etichetta gli additivi sono indicati con la lettera E seguita da un numero.
ETICHETTA CLEAN LABEL.
Si sta diffondendo sempre di più nel mondo la tendenza ad avere una etichetta nutrizionale “clean label” / “etichetta pulita”, che attesti al consumatore un alimento naturale, privo di additivi (numeri E), caratterizzato da una lista ingredienti corta, semplice, costituita da materie prime manipolate il meno possibile.
Occorre andare verso questo modello di etichetta, rifiutando l’etichetta “NUTRI-SCORE” con i colori già adottata da Francia, Germania e altre Nazioni europee.
Ma occorre superare anche la proposta italiana “Nutrinform Bactery”.
Sono proposte scientificamente superate e funzionali alla produzione agro-alimentare e alla grande distribuzione commerciale, ma non adatte ad una sana informazione nutrizionale verso i consumatori.