La mancia al cameriere?! Premio di efficienza!! No alle trattenute fiscali

di Massimo Gervasi

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Secondo una disposizione dell’AdE (circolare numero 26E) le MANCE rappresentano una componente reddituale, pertanto vanno dichiarate e tassate con una trattenuta del 5%.

Ce ne parla Massimo Gervasi dell’Associazione delle Partite Iva APIT ITALIA.
Naturalmente la mancia è un riconoscimento in denaro che riguarda in particolar modo il personale di un albergo o di un ristorante, ma non solo.
“La mancia è un riconoscimento, premio di efficenza e merito, uno stimolo a fare meglio e tale deve rimanere.

Negli Stati Uniti la mancia fa parte del servizio e te lo ritrovi anche nello scontrino ma la realtà del sistema fiscale americano è ben diversa da quella italiana, per molti aspetti migliore, per questo motivo non va equiparata.
Tassare le mance soprattutto se lo si fa a capo del dipendente può essere un danno per lo stesso, poiché la dichiarazione di un’entrata extra, anche se di poca rilevanza, potrebbe compromettere e aumentare il suo attestato ISEE, ridurre le detrazioni spettanti da lavoratore dipendente ed influire su bonus e agevolazioni.
Ricordiamoci che il salario di un dipendente medio, in Italia, si compenza con gli aiuti sociali e assistenziali.”

-continua Gervasi-
“Le stesse problematiche le andrebbe a riscontrare anche il titolare dell’impresa, albergo o ristorante che sia. Sarebbe per loro l’ennesima tassa indiretta che peserebbe su bilanci e studi di settore.
E poi, diciamocelo tutta, una tassazione sulle mance del 5% potrebbe divenire subito un occasione per i soliti furbi a scambiare le aliquote IVA dei servizi offerti (10% / 22%) con l’opzione mancia (5%). Si abatterebbe così una nuova bufera su quel sistema fiscale di accertamenti indotti e di evasione che già crea non poche avversità.

L’invito di Gervasi è quello di stimolare i clienti a premiare i lavoratori, con la famosa MANCIA, un contributo libero da vincoli fiscali; allo stesso modo andrebbero detassati i premi in denaro emessi dal datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti.
Il Governo si dedicasse invece ad una riforma seria del sistema fiscale dandone incarico ad una commissione esterna libera da conflitti d’interesse.
È appurato che l’ADE in Italia concentra tutti i suoi accertamenti sulle nano, piccole e medie aziende, dedicando invece controlli sulle grandi imprese e multinazionali solo nell’1% dei casi. Praticamente scansano i grandi evasori. Perche?! ”

-conclude il presidente Gervasi-
“Governo e sindacati pensassero di più a tutelare i lavoratori, tipo i RIDER che delle mance fanno la loro unica retribuzione: privi di tutele, con contratti improvvisati e precari, un vero e proprio caporalato in mano alle multinazionali.
Il sindacato, sottobraccio con il governo, continua a fare guerra alle imprese private anziché cercare di stabilire accordi a beneficio di tutti: i contratti collettivi nazionali del lavoro sono opera dei sindacati non delle imprese.

Le vere mance che andrebbero perseguite sono quelle date sottobanco nella pubblica amministrazione, che fanno del nostro paese una delle realtà più corrotte.”
Gervasi non le manda a dire.

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