In apertura di Consiglio Comunale, dopo un minuto di raccoglimento richiesto dal presidente Luca Stella in memoria dell’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha preso la parola l’assessore Giovanna Carlettini per la commemorazione di una dipendente recentemente scomparsa: “Stefania Lachini, figlia peraltro di una ex dipendente del Comune di Arezzo, ha combattuto per anni contro una grave malattia, alternandosi tra necessarie terapie e lavoro, svolto sempre con impegno ed entusiasmo.Continua a leggere
Entusiasmo che riusciva ad esprimere, nonostante tutto, in ogni momento della vita”. Carlettini ha espresso vicinanza alla famiglia e ai colleghi a nome di tutta l’amministrazione comunale e quindi anche del Consiglio, invitato a rispettare un minuto di silenzio.
Tre gli ospiti ricevuti in aula e introdotti dal presidente Luca Stella: lo studente Alessandro Dioni, Mirko Marinelli presidente della sezione localedell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro e Silvana Repetti presidente dell’Associazione italiana malati di Alzheimer.
Ad Alessandro Dioni, frequentante il Liceo Classico di Arezzo, il sindaco Alessandro Ghinelli ha appuntato, sulla giacca che il giovane indossava, la spilla-distintivo del Comune di Arezzo per il gesto “eroico”, riconosciuto tale dalla stessa Presidenza della Repubblica, che ha salvato la vita a un cinquantenne in arresto cardiaco.
Per quanto riguarda l’Anmil e l’Aima, si tratta di realtà molto significative operanti nel territorio e coinvolte in due importanti ricorrenze.
La prima festeggia infatti quest’anno il suo ottantesimo anniversario dalla fondazione mentre la seconda è reduce dalla Giornata mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione mondiale della sanità e che si tiene ogni 21 settembre.
Francesco Palazzini nuovo capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Cambio al vertice del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia: Francesco Lucacci ha rassegnato infatti le dimissioni da capogruppo e al suo posto è stato designato Francesco Palazzini.
Alessandro Dioni ricevuto in consiglio comunale
(nota del sindaco Alessandro Ghinelli)
“E’ con immenso piacere che oggi la Città, rappresentata in questa Aula consiliare, esprime unanime tutta la sua riconoscenza ad Alessandro Dioni, il cui gesto istintivo e generoso è stato determinante per la vita di un uomo.
La storia di Alessandro, della sua prontezza e della sua prova di maturità, è francamente una di quelle che consolano.Continua a leggere
È confortante sapere che i giovani sono anche questi, e siamo certi che siano la maggior parte. Il coraggio e la lucidità nell’applicare nel migliore e più corretto dei modi prima il massaggio cardiaco e poi il defibrillatore meritano la nostra più piena riconoscenza.
Salvare una vita a 17 anni è un gesto che non solo merita di essere raccontato, ma anche di essere riconosciuto e portato ad esempio.
Alessandro ha compiuto con la semplicità, l’istinto, l’immediatezza più pura che solo i giovani possono avere, qualcosa di davvero grande.
Grazie a nome di tutta la città per un gesto che ha insegnato molto, esprimendo al meglio i valori umani e rendendo la nostra comunità un luogo migliore.
Di certo, questa storia ci fa comprendere quanto sia importante, in particolare tra i ragazzi, la diffusione della cultura della prevenzione e della formazione per il messaggio che entrambe portano con sé di consapevolezza e responsabilità, quelle che hanno permesso ad un giovane di compiere un gesto così grande, e meritevole di tutti i riconoscimenti fino ad oggi ricevuti.
A questi oggi si unisce il nostro, sincero, con il dono a lui del 33esimo Cavallino che distingue i rappresentanti della città che siedono in questa Aula”.
Le interrogazioni in Consiglio Comunale
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Giovanni Donati “sullo stato di abbandono del campo sportivo a Policiano. All’interno dell’impianto c’era una casetta in legno anche di discrete dimensioni generalmente utilizzata dagli atleti come spazio ricreativo.
Ci siamo accorti che è sparita. Continua a leggere
È stata rubata o altro? L’assessore lo ha notato”?
“Abbiamo fatto una scelta – ha ricordato l’assessore Federico Scapecchi – quella dei bandi di riqualificazione e di gestione pluriennale che hanno permesso di beneficiare di importanti risorse private a vantaggio degli impianti sportivi comunali.
Tra quelli da riqualificare c’è Policiano ma stiamo parlando in questo caso di lavori ingenti di cui un futuro gestore dovrà farsi carico.
La casetta non è stata rubata e non si è volatilizzata, si trattava di un abuso che è stato rimosso a cura dell’amministrazione comunale così che nel momento in cui un’associazione sportiva interverrà a Policiano, dovrà sobbarcarsi di minore lavoro.
La casetta è tornata nella disponibilità dell’amministrazione e ci sono pervenute richieste di utilizzo”.
Michele Menchetti ha chiesto al sindaco “quanto il futuro 5G andrà a incidere sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici.
I più a rischio saranno le donne in gravidanza, i bambini, i soggetti che soffrono di patologie sensibili.
Ma in discussione è anche il mantenimento di specifiche biodiversità.
Il sindaco intende dissuadere l’attuale governo a non procedere in direzione dell’innalzamento dei limiti suddetti”?
Francesco Romizi: “il fondo stradale è ridotto a uno stato improponibile.
In centro e nelle frazioni e il bello, o il brutto, è che alle segnalazioni dei cittadini non si dà alcun seguito. Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria, c’è la questione dei lavori pubblici che sono un susseguirsi di fallimenti.
Chiedo se non abbiate intenzione di riconoscere i propri errori, evitare dichiarazioni roboanti poi smentite dai fatti, fare un bagno di umiltà o perfino dimettervi”.
“Sul termine delle opere pubbliche sono anche disposto a fare autocritica – ha dichiarato l’assessore Marco Sacchetti – ma è un dato di fatto, e non lo cito a mia giustificazione, che scontiamo una congiuntura negativa che si è creata nel Paese che va ad aggiungersi a una struttura della pubblica amministrazione da sempre molto complessa.
Pensate che il ruolo ricoperto da un amministratore comunale gli consenta di incidere a fondo sugli iter regolati dagli attuali quadri normativi?
Entrando nello specifico delle opere, i lavori in via Fiorentina non seguono il ritmo auspicato ma stanno procedendo. Lo stesso si può dire per i lavori al sottopasso del Baldaccio”.
L’assessore Alessandro Casi ha ribadito che “resta in agenda l’impegno a riasfaltare le strade. Intendiamo portarlo avanti seguendo un elenco di priorità.
Anch’io non la uso come modo per sottrarmi alle responsabilità, ma la questione dei costi è diventata davvero pesante”.
Egiziano Andreani ha chiesto “se quanto appreso su via Filzi e sulla risoluzione del contratto relativo alla realizzazione della nuova sede della PM corrisponda al vero.
A questo punto, visti i vari ritardi accumulati, gli estremi giuridici di questa scelta non esistevano anche negli anni passati?
E se sì, perché profilandosi i presupposti la fattispecie non è stata anticipata”?
Anche Alessandro Caneschi e Michele Menchetti hanno presentato un’interrogazione ciascuno sul tema.
Per il primo: “quali saranno a questo punto i tempi nei quali la risoluzione produrrà effetti? Cosa intende fare l’amministrazione comunale per garantire nel frattempo il decoro dell’area e quale futuro verrà riservato alla stessa?
Io auspico solo che ci sia un atto di umiltà, il riconoscimento di un errore a monte, rilevato praticamente da tutti quando maturò anni fa la scelta dell’area, e una richiesta di scuse ai cittadini”.
Per il secondo “c’è la possibilità di rivedere il progetto e che via Filzi non ospiti più la sede della PM?
Quale sarà la soluzione temporanea per i vigili e il comando?
Il chiosco di Campo di Marte, di proprietà comunale e lasciato in stato di degrado e abbandono, può essere preso in considerazione come chiediamo da anni per la costituzione di un presidio della polizia municipale nella zona in questione”?
L’assessore Marco Sacchetti: “appartengo a una filosofia e un modus operandi che mi porta a procedere e andare avanti finché sussistono le condizioni, evitando i contenziosi, aleatori per definizione.
Fin quando è stato possibile, abbiamo dunque esperito il tentativo di trovare il modo di realizzare l’opera, seppur con ritardo.
E questo ha portato all’oggi quando invece è subentrata l’estrema ratio della risoluzione che è già effettiva.
Ora dobbiamo ripartire per una nuova strada e stiamo valutando tutte le alternative possibili per riavviare in altra forma questo appalto.
Sui costi finora sostenuti darò risposta scritta”.
“Confermo – ha aggiunto il sindaco Alessandro Ghinelli – che la scelta della risoluzione è stata oggetto di apprezzamento ed è maturata dopo aver condiviso le dovute valutazioni con l’ufficio legale”.
Alessandro Caneschi ha chiesto di conoscere i risultati dell’incontro tra sindaco e Anas relativo al progetto delle due bretelline che coinvolgeranno il territorio comunale e se in quella sede Anas ha palesato una posizione dinanzi alle richieste dei cittadini che erano state formalizzate tramite specifiche osservazioni.
L’assessore Marco Sacchetti: “l’incontro c’è stato, si è trattato di un incontro di cortesia: l’Anas ha palesato, anche dinanzi alle osservazioni della stessa amministrazione comunale, una posizione di chiusura, che ‘tecnicamente’ è anche comprensibile. Personalmente ho voluto ribadire che il Comune di Arezzo in conferenza dei servizi terrà una posizione propositiva nel tentativo di minimizzare l’impatto delle opere.
E lo farà recandosi in quella sede con un documento sul quale chiederemo un pronunciamento del Consiglio Comunale.
Ancora non abbiamo la data di questo passaggio ma ovviamente alla luce di questo organizzeremo anche il dibattito in aula.
Lì si apre una nuova partita che potrebbe portare, perché no, a un nuovo progetto”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “le due bretelline sulle quali si è concentrata l’attenzione dei cittadini, anche in virtù dei conseguenti espropri delle loro proprietà, sono il risultato di una prescrizione del ministero dell’Ambiente: la Due Mari, infatti, venne sottoposta a valutazione di impatto ambientale nazionale nel 2004 e tra le prescrizioni che scaturirono da quell’iter ci fu proprio la realizzazione di queste bretelle che ridurranno i problemi di viabilità nel momento in cui i cantieri, impattando sul nodo di Olmo, renderanno quest’ultimo inutilizzabile per molto tempo.
In merito al nodo di Olmo e con uno sguardo più ampio sull’intera vicenda, la problematica principale è l’impostazione data da Anas alla realizzazione del tratto di Due Mari compreso tra San Zeno e Palazzo del Pero, indicata come un’unica tranche di lavori e non come due lotti separati, come proposto oramai dal 2015: il primo da Palazzo del Pero allo svincolo di Santa Maria, ovvero la porzione più prossima alla città, e il secondo da Santa Maria a San Zeno. Non considerata questa impostazione i progetti finora proposti non sono mai stati soddisfacenti.
Vediamo se un voto unanime del Consiglio Comunale, che verterà inevitabilmente anche su aspetti di natura tecnica come la soluzione suddetta, diventerà un elemento di forza da spendere quando ci siederemo”.
Ancora Alessandro Caneschi si è soffermato sull’area ex Lebole: “la recinzione è oramai divelta in più parti e l’area si presta a intrusioni fuori controllo.
Non ci risultano ordinanze indirizzate alla proprietà che dispongano obblighi sia in merito alla sicurezza complessiva dell’area sia del suo decoro.
Quali azioni sono in programma e quali scenari si aprono per il futuro?
Perché non pensare a pianificare una diversa destinazione”?
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “le ordinanze contingibili e urgenti di regola hanno per oggetto immobili che insistono sulla pubblica viabilità e che prefigurano un pericolo oggettivo per chi percorre le strade.
È una soluzione, dunque, formalmente complicata in quanto gli edifici di cui parliamo non si trovano in questa situazione.
Ha invece senso concentrarsi sulla recinzione, per ripristinarne la continuità, e potremmo chiedere alla proprietà di farlo. Uso il condizionale perché sono in corso trattative tra privati per l’eventuale cessione dell’area.
Intervenire con ordinanze durante una fase di interlocuzione tra soggetti privati non terrebbe in debito conto la delicatezza del momento.
L’invito dunque che faccio è alla prudenza e di attendere almeno la fine dell’anno per conoscere gli sviluppi della vicenda.
Dopo di che ciascun consigliere comunale sarà legittimato a riproporre in Consiglio Comunale tutte le interrogazioni che vorrà e a sollecitare ordinanze che abbiano la recinzione come indirizzo”.
Nota dei consiglieri comunali Michele Menchetti e Francesco Romizi
“Rischia di aumentare l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche. Il sindaco si faccia portavoce presso il Governo per scongiurare questa decisione. Per la salute dei cittadini”Continua a leggere
“La nostra interrogazione urgente per cercare di capire quanto questa amministrazione sia consapevole del problema dell’inquinamento elettromagnetico, che lo sviluppo delle nuove tecnologie (tra cui il 5G) rischia di portare con sé, ha prodotto una reazione ‘ironica’ del sindaco e una riflessione da parte nostra.
In merito al primo aspetto, il sindaco, una volta che abbiamo terminato la lettura dell’interrogazione, ci ha rivolto una sorta di battuta sulle nostre competenze in materia rinviando a una risposta scritta. Non ne abbiamo certamente di ingegneristiche anche perché non ci sono richieste per il ruolo che ricopriamo. Facciamo infatti politica e rileviamo il silenzio assordante dell’amministrazione comunale sull’aumento dei limiti cautelativi di esposizione alle radiazioni elettromagnetiche emesse da antenne o router domestici. Bisogna essere laureati su ogni tema trattato in Consiglio Comunale oppure è importante dare voce alle istanze e alle preoccupazioni dei cittadini, magari qualcuno realmente competente, che ci contattano?
Ma voi ai cittadini non solo chiudete le porte. Non rispondete alle loro mail, come quella preoccupata del giugno scorso sul problema in questione e per fortuna inviata anche ai consiglieri comunali che ne hanno potuto così avere contezza. O addirittura sbarrate le finestre di palazzo comunale, come avvenuto in occasione del Consiglio Comunale aperto sul tema dei cattivi odori quando gli aretini presenti se ne sono andati protestando dinanzi alle parole del primo cittadino.
Sul secondo aspetto, è probabile che il sindaco non conosca alcuna persona elettrosensibile, altrimenti avrebbe sviluppato un altro tipo di atteggiamento. E probabilmente non sa cosa queste debbano passare per colpa dell’elettrosmog già adesso elevato. E se i limiti, come si paventa, venissero aumentati addirittura con un dpcm governativo?
Il sindaco è il primo garante della salute pubblica ma non si cura di questo problema che potrebbe assumere dimensioni gigantesche se l’esecutivo procedesse come paventato”.
Le pratiche Il Consiglio Comunale su proposta dell’assessore Alberto Merelli ha adempiuto alla tradizionale approvazione del bilancio consolidato che deve avvenire, a termini di legge, entro il 30 settembre.Continua a leggere
“Nel bilancio consolidato del Comune di Arezzo – ha chiarito l’assessore Alberto Merelli – entrano in ballo le società controllate che operano nel territorio: Atam, Multiservizi, Aisa spa, attualmente in liquidazione, Aisa impianti, Coingas, che anche in virtù di una sentenza del Consiglio di Stato è stata ricondotta alla fattispecie del ‘controllo’ nonostante il Comune di Arezzo non vanti il 50%+1 delle quote.
Poi ci sono le ‘partecipate’: Afm, Arezzo Casa, Estra spa. E ancora gli enti strumentali che comprendono le tre fondazioni, Guido d’Arezzo, InTour, Arezzo Comunità, le Asp, Istituto Fossombroni e Fraternita dei Laici, l’istituzione Biblioteca città di Arezzo.
I risultati d’esercizio sommati, in un quadro sostanzialmente positivo che riflette lo stato dei servizi offerti alla collettività, toccano i 5.540.000 euro di cui 2.620.000 euro si sono tradotti nel 2022 in dividendi per il Comune.
E in merito alle fondazioni voglio citare il dato dell’investimento in cultura effettuato da questa amministrazione che non ha eguali con il passato”.
Luciano Ralli:“se la situazione del pianeta Comune e relativi satelliti è solida, ci fa piacere innanzitutto sapere qualcosa sulle fondazioni.
Il bilancio consolidato è l’unica occasione in cui veniamo a conoscere lo stato di questi organismi.
In sostanza, il sindaco è a capo di una holding dai valori finanziari e patrimoniali consistenti.
La domanda politica allora è: questa mole sarà sufficiente a programmare i prossimi anni in sicurezza?”.
Marco Donati: “se in passato le partecipate in Italia erano diventate mezzi per ‘scaricare’ debiti in realtà riconducibili ai Comuni, dunque ben venga uno strumento come il bilancio consolidato che restituisce trasparenza e correttezza contabile, noto che ad Arezzo una società in particolare è diventate mezzo per risolvere un problema politico.
Credo che il caso Coingas vada attenzionato: nel 2017, senza entrare nel merito delle competenze personali, è stata presa la decisione di nominare un consigliere comunale nel cda dopo di che lo stesso è diventato presidente di Estra.
Non è banale che un’amministrazione comunale abbia compiuto una scelta contra legem e oggi questo aspetto è stato cristallizzato in una sentenza della suprema magistratura amministrativa.
Sorge quindi la domanda: tutti gli atti di Estra di questi anni sono validi?
E se non lo fossero, quanto inciderebbe su un’azienda importante con tanti dipendenti e stakeholder internazionali”?
Donato Caporali ha chiesto: “se il giorno in cui sorgerà la Multiutility questa entrerà nel perimetro del bilancio consolidato.
Occorre poi cambiare politica sugli utili di Aisa impianti a cui il Comune regolarmente rinuncia per lasciarli nella disponibilità dell’azienda.
Parliamo di oltre 300.000 euro che potrebbero essere investiti in maniera ben più incisiva in un monitoraggio costante sui cattivi odoro rispetto ai 60.000 euro previsti per lo studio olfattometrico”.
Approvata definitivamente con 16 voti favorevoli e 8 contrari la variante al piano operativo che prevede la trasformazione di una porzione di immobile produttivo in via del Gavardello in una media struttura di vendita.
La delibera è stata preceduta dall’esame delle osservazioni presentate da singoli cittadini, imprese e associazioni di categoria.
“Il nuovo volto – ha sottolineato l’assessore Francesca Lucherini – sarà quello di un’area maggiormente riqualificata anche in virtù dell’adattamento dei parcheggi e della diminuzione della superficie occupata, rispetto allo stato precedente, dal nuovo edificio che risulta coerente sia con le previsioni degli strumenti urbanistici sia con quanto sorge attorno, ovvero una ‘cittadella commerciale’ servita da adeguata viabilità.
Credo che l’urbanistica stia ripartendo in più settori, le pratiche di oggi ne sono la dimostrazione e dietro il mio operato c’è una maggioranza che mi sostiene e legittima”.
Le critiche delle opposizioni, per voce soprattutto di Giovanni Donati, Marco Donati e Alessandro Caneschi, si sono incentrate sia su aspetti formali, “come il mancato pieno rispetto della legge regionale urbanistica nella parte in cui prevede specifiche forme di pubblicità”, sia sul merito della pratica “che viene portata in Consiglio Comunale senza che sia stata fatta una valutazione approfondita sull’effettiva necessità economica di una nuova struttura commerciale: il numero di queste ultime non può certo aumentare all’infinito.
Alla luce delle problematiche che vengono sottolineate tramite un numero di osservazioni molto elevato, non certo usuale per una pratica urbanistica e che dovevano sollecitare interrogativi e strategie di concertazione, andava meglio ponderata una scelta così importante, con ricadute anche sui volumi di traffico, per cittadini e commercianti, evitando di procedere a una decisione sostanzialmente unilaterale”.
“La delibera odierna – ha rilevato Simon Pietro Palazzo – dimostra che Arezzo è attrattività per imprese che poi non si limitano alla realtà commerciale ma comportano ricadute positive ad esempio sull’indotto dell’edilizia e di conseguenza sui posti di lavoro”.
Per Francesco Lucacci “giungiamo al termine di una pratica che ha visto molte osservazioni e rilievi, ciò che in passato non abbiamo riscontrato dinanzi ad altre vicine strutture dello stesso tipo ma di dimensioni ben maggiori, certamente non paragonabili a quelle della struttura che sorge adesso e che incrementa l’offerta per la cittadinanza”.
Anche per Piero Perticai “la competizione non può andare che a vantaggio del consumatore”.
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