Oggi scrivo sul valore nutrizionale di un pesce dimenticato l’aringa.
A me piace.
A me piace.
Affumicata, marinata, sotto sale, sott’olio… preparata con varie ricette.
E’ scarsa la sua presenza nel supermercato.
E’ considerato un pesce azzurro.
E’ considerato un pesce azzurro.
Ha una bella carta di identità nutrizionale.
In 100 g di pesce si ha:
16,5 g i proteine, 16,7 g i lipidi, di cui: 3,3 g di grassi saturi, 8,63 g di grassi monoinsaturi, 2,61 g di grassi polinsaturi (soprattutto omega 3), e solo 85 mg di colesterolo.
Ha un ottimo rapporto tra ω 3 (mg 488) /ω 6 (mg36,7). E’ tra i pesci con il più alto contenuto di vitamina D mcg 4,2 .
Contiene dosi generose di due acidi grassi polinsaturi, essenziali per arginare processi infiammatori, per potenziare il sistema immunitario, per costituire la membrana cellulare dei neuroni cerebrali:
EPA eicosapentaenoico 0,709 g,
DHA acido docosaesaenoico 0,862 g.
Sono due acidi grassi essenziali per la salute metabolica e immunitaria.
Questi due acidi grassi polinsaturi sono molecole essenziali per la struttura e funzione dei neuroni del cervello, per la loro neuroplasticita’, per avere più vitalità e memoria. Hanno due nomi difficili e sono poco conosciuti.
Questi due acidi grassi polinsaturi sono molecole essenziali per la struttura e funzione dei neuroni del cervello, per la loro neuroplasticita’, per avere più vitalità e memoria. Hanno due nomi difficili e sono poco conosciuti.
Ritengo che molte persone non solo non conoscono il ruolo di EPA e DHA, ma hanno una carenza nel loro organismo, nel loro cervello e sistema nervoso.
Questi due acidi grassi insaturi, positivi per la salute fisica e psichica, possono essere ingeriti con la loto formula integra, in quando l’aringa viene ingerita cruda e non cotta. Una aringa nella settimana con olio extra vergine di oliva garantisce il naturale apporto di EPA e DHA.
E’ l’aringa (Clupea harengus),
vive nella parte settentrionale dell’Oceano Atlantico.