Nelle prime ore di questa mattina, a conclusione di un articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, i militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto; hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di quattro degli indagati, ritenuti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e distribuzione di monete false e di riciclaggio realizzato su canali online mediante l’uso di criptovalute (art. 41 6. 403 e H8-bis C.P.); in particolare, è stata applicata la custodia cautelare in carcere nei confronti di uno degli indagati e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di altri tre.
Gli elementi preliminarmente acquisiti hanno orientato le indagini nei confronti di una filiera distributiva realizzata da un “vendor” ovvero un soggetto che curava la distribuzione sul mercato on line- che, utilizzando il nickname @Gymmay gestiva un canale Telegram dedicato alla vendita delle monete false.
Gli acquirenti, accedendo al canale Telegram, dopo aver pagato in Bitcoin le monete contraffatte, per un corrispettivo corrispondente al 50% del valore nominale, ricevevano plichi postali spediticon vettori privati operanti a Massafra (TA).
Le attività investigative hanno consentito di focalizzare un gruppocriminale radicato in nella zona della provincia ionica, dedito alla gestione di una zecca clandestina, realizzata all’interno di un fondo commerciale.
Nel prosieguo delle indagini, la PG del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria (1^ Sezione OperativaRoma e Sezione Criptovalute), supportata da Europol, nonostante sulle spedizioni risultassero indicati nominativi fittizi mittenti riusciva a “de-anonimizzare” i soggetti coinvolti: in tal modo coniugando un uso di particolari tecniche investigative, tra cui l‘analisi delle transazioni effettuate sulla blockchain, alle tradizionali attività d’indagine, si perveniva all’ individuazione di un gruppo criminale i cui componenti, avvalendosi delle capacità tecnico-metallurgiche di alcuni (due sodali risultano impiegati nell’indotto metallurgico locale) e delle notevoli competenze tecnico-telematiche di altri, riuscivano a realizzare un complesso sistema finalizzato all’anonimizzazione delle transazioni. alla ricezione dei pagamenti in criptovalute ed alla successiva trasformazione delle stesse in moneta corrente.
Gli accertamenti svolti hanno complessivamente consentito di ricondurre alsodalizio criminale la realizzazione di n. 60 spedizioni di monete false in Italia e all’estero (Svizzera e Francia). per untotale di circa 90.780 Kg, ovvero nr. 102.000 monete da 2 euro.
Le indagini hanno, altresì consentito di ricostruire analiticamente un’intera filiera di approvvigionamento dei particolari materiali metallici utilizzati per la collazione della moneta bimetallica da 2 euro (piattelli ottonati —oring), risalendo a inconsapevoli ditte metallurgiche operanti nelle aree di Arezzo, Brugherio (MB) e Modena, che avevano rifornito il gruppo di un quantitativo di materiale complessivamente compatibile con il peso delle spedizioni effettuate.
Gli approfondimenti investigativi operati su tale piattaforma hanno consentito di riscontrare che le transazioni illecite venivano frequentemente effettuate mediante un servizio dì escrow e pagate in criptovalute. Questa modalità di scambio, che prevede un intermediario (l’Escrow) tra venditore e acquirente, si è rivelata una tecnica sofisticata per mantenere l’anonimato delle parti coinvolte.
E’ stato cosi possibile risalire, mediante l’analisi dei wallet Bitocoin utilizzati dall’Escrow e il monitoraggio dinumerosi canali Telegram e altri Social Network, come Facebook, Instagram TickTok, all’identificazione dell’Escrow @Saulgoodmanreal, quale soggetto che svolgeva il ruolo di intermediario-garante della transazionee che, oltre ad operare per il gruppo di Massafra, si rivelata essere uno dei più attivi nel panorama Telegram italiano;emergeva che il citato Escrow. identificato in un soggetto operante in Ginosa Marina (TA), nel complesso. si erareso garante di operazioni di compravendita per oltre 1 milione di euro, realizzando un compenso oscillante tra il 2% e il 4% rispetto l’ammontare dell’operazione.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, nei confronti del soggetto identificato nell’operazione quale “Escrow”, è stato eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di criptovalute riconducibili al profitto del reato di riciclaggio fino all’importo di bitcoin 2,19588495 corrispondente alla somma di euro 74.819,29.