Confermata la confisca per 1,5 milioni di euro alla proprietaria del night club Poison

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La Cassazione ha confermato la confisca, come misura di prevenzione, a quella che secondo la giustizia è stata una figura centrale nell’insediamento del clan mafioso Bove-De Paola ad Arezzo: Maria Assunta Fantasia, 60 anni, originaria di Benevent,o  condannata per i suoi legami con la camorra.
La Corte ha rigettato il suo ricorso e confermato la confisca per un patrimonio da 1,5 milioni di euro, formato da beni immobiliari, un’auto, patrimoni aziendali.

Ad Arezzo divenne la proprietaria del night club Poison in via Porta Buia, per il cui acquisto e gestione veniva utilizzato denaro proveniente dalle attività delittuose del clan.

Il locale veniva messo a disposizione dalla Fantasia in favore dei De Paola e degli affiliati del clan come luogo di spaccio.
Le conversazioni tra affiliati chiarirono “in modo incontrovertibile l’esistenza di un’attività all’interno del Poison utilizzato dai de Paola come trampolino per conquistare la piazza di spaccio aretina”.
“Quello secondo me si vuole prendere Arezzo in mano…Arezzo in mano se la può prendere.. se la prende Antonio a livello di roba se la può prendere… la piazza è buona se la prende, l’ho incontrato ad Arezzo… sta in un appartamento vicino al locale e smercia roba che fa piazza.
Che movimento fanno?…
Un bel movimento la sopra la vendono un sacco di roba!…”.

Diverse le intercettazioni tra membri appartenenti o vicini all’organizzazione permisero agli investigatori di scoprire che il night club si era trasformato in una base per coordinare la vendita di droga nella piazza aretina.

Dopo il processo, la Guardia di finanza ha ricostruito il patrimonio di Fantasia degli ultimi 30 anni (dal 1990 al 2018) e ha rilevato la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati.
A gennaio 2022 è arrivato così il decreto di confisca da 1,5 milioni, reso definitivo ora dalla Cassazione.

Il decreto di confisca, riguarda  beni per un valore stimato di circa 1,5 milioni di euro, costituiti dal capitale sociale della società Halen Sas con sede in Arezzo, e dall’intero patrimonio aziendale, composto da un appartamento in via Monte Cervino, lo stesso dove il boss trovò rifugio,, una Mercedes e dell’immobile dove era il Poison.

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