Ogni volta che mangiamo il nostro sangue cambia la sua composizione in rapporto agli alimenti ingeriti.
E poiché si tende ad introdurre un eccesso giornaliero di carboidrati (pasta, pane, pizza, dolci, prodotti da forno…), la glicemia dopo i pasti sale e si ha il picco glicemico, cioè il livello più altro della glicemia, che stimola il pancreas a secernere l’insulina, che trasferisce il glucosio dal sangue dentro il fegato.
E poiché si tende ad introdurre un eccesso giornaliero di carboidrati (pasta, pane, pizza, dolci, prodotti da forno…), la glicemia dopo i pasti sale e si ha il picco glicemico, cioè il livello più altro della glicemia, che stimola il pancreas a secernere l’insulina, che trasferisce il glucosio dal sangue dentro il fegato.
La glicemia diminuisce nel sangue ma aumenta la dose del glucosio all’interno degli epatociti (cellule del fegato).
Una parte del glucosio si trasforma, sotto il controllo dell’insulina, in glicogeno ed una altra parte si trasforma in acidi grassi saturi (acido palmitico).
L’insulina fino a quando resta nel sangue compie questo lavoro.
Cioè trasforma in parte i carboidrati alimentari ingeriti in acidi grassi.Questo processo biochimico si chiama LIPOGENESI: formazione di grassi (trigliceridi).
Una parte del glucosio si trasforma, sotto il controllo dell’insulina, in glicogeno ed una altra parte si trasforma in acidi grassi saturi (acido palmitico).
L’insulina fino a quando resta nel sangue compie questo lavoro.
Cioè trasforma in parte i carboidrati alimentari ingeriti in acidi grassi.Questo processo biochimico si chiama LIPOGENESI: formazione di grassi (trigliceridi).
Più insulina abbiamo, più si formano trigliceridi nel fegato. Più insulina si forma dopo cena e più aumenta colesterolo nel sangue.
L’eccesso di grasso nel fegato causa un ritardo nella eliminazione dell’insulina (clearance epatica dell’insulina), che resta più a lungo nel sangue, generando uno stato di insulino rersistenza.
Gran parte delle persone in sovrappeso ed obese possiedono questo scenario all’interno del loro organismo.
Se non si modifica questo scenario biochimico ed ormonale non si può dimagrire e non si può prevenire il diabete mellito tipo 2.
Se non si modifica questo scenario biochimico ed ormonale non si può dimagrire e non si può prevenire il diabete mellito tipo 2.
Si dimagrisce solo se teniamo bassa la glicemia e l’insulina dopo ogni pasto.
Si può avere uno stato di insulino resistenza, cioè avere l’insulina nel sangue, ma non esercita la sua azione.
In questa condizione la glicemia aumenta nel sangue fino ad arrivare al diabete mellito tipo 2.
Con uno stato di insulino resistenza aumenta accumulo di massa grassa, e’ molto difficile dimagrire.
Si può avere uno stato di insulino resistenza, cioè avere l’insulina nel sangue, ma non esercita la sua azione.
In questa condizione la glicemia aumenta nel sangue fino ad arrivare al diabete mellito tipo 2.
Con uno stato di insulino resistenza aumenta accumulo di massa grassa, e’ molto difficile dimagrire.
Consiglio di conoscere il proprio metabolismo glucidico per stare in salute e non cadere nel diabete mellito tipo 2 di eseguire queste analisi: glicemia, insulina, emoglobina glicata, applicare indice H.O.M.A. (Homeostasis Model Assessment):
(glicemia a digiuno X insulinemia a digiuno) /405. Un valore sopra a 3 siamo in stato di insulino resistenza.
Da evitare oppure da eliminare, con una gestione attenta della propria alimentazione: non superare la dose di 50 g di carboidrati in ogni pasto.
Ogni alimento di origine vegetale ha la sua dose di carboidrati: 100 g di pane contengono 50 g di carboidrati.
100 g pasta 78 g carboidrati, 100 g cereali e legumi 50/ 60 g carboidrati, 100 g patate 20 g carboidrati, 100 g frutta 10-12 g carboidrati .
Ogni alimento di origine vegetale ha la sua dose di carboidrati: 100 g di pane contengono 50 g di carboidrati.
100 g pasta 78 g carboidrati, 100 g cereali e legumi 50/ 60 g carboidrati, 100 g patate 20 g carboidrati, 100 g frutta 10-12 g carboidrati .
Consiglio di iniziare il pasto con un piatto di verdura cruda finemente tritata e di concludere il pasto con un piatto di verdura cotta.
La salute sta nel piatto quotidiano.