Oggi a Terranuova Bracciolini, l’assessore alla legalità Stefano Ciuoffo ha celebrato un momento atteso da tempo, segnando un importante passo nella lotta contro le mafie.
Due immobili, frutto del riciclo dei proventi illeciti e delle attività criminali, sono stati destinati a funzioni sociali, simboleggiando il riscatto e la trasformazione di spazi contaminati dalla criminalità.
“Questi immobili, nati dal riciclo dei proventi illegali, saranno presto messi al servizio della comunità per svolgere funzioni sociali.
Terranuova Bracciolini, insieme ad altri enti locali, sta dimostrando come si possa trasformare il male in bene, creando presidi di legalità”, ha dichiarato l’assessore Ciuoffo durante l’inaugurazione.
La cerimonia pubblica ha coinvolto rappresentanti istituzionali dei comuni del Valdarno e della provincia di Arezzo, la prefetta di Arezzo, Luigi Dainelli (presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili) e Don Bigalli di Libera Toscana.

I due beni confiscati, acquisiti dal Comune grazie all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, sono una villetta alle Ville e un capannone in via Poggilupi.
La villetta sarà destinata al co-housing solidale e si intitola ad Angela Fiume, Fabrizio Nencioni e le loro bambine, vittime di un attentato mafioso nel 1993.
Il capannone, intitolato a Giuseppe Valarioti, sarà utilizzato come deposito dei mezzi comunali e archivio degli uffici tecnici.
L’assessore ha sottolineato l’importanza di valorizzare il sacrificio quotidiano delle forze dell’ordine e della giustizia nella lotta contro le mafie.
La Regione Toscana ha stanziato risorse di bilancio per restituire alla collettività questi beni, con l’obiettivo di concretizzare i principi e i valori della legalità.
La ristrutturazione degli immobili, finanziata con 450mila euro, ha incluso interventi di manutenzione straordinaria, organizzazione interna, impianti necessari e riqualificazione del resede esterno, rendendo gli spazi conformi alle norme vigenti.
Con l’inaugurazione di questi due immobili, si conclude un lungo iter di recupero che restituisce alla comunità territoriale simboli di rinascita e resistenza contro la criminalità. L’invito è esteso a tutti i comuni che possiedono beni confiscati di presentare domande di contributo entro il 31 gennaio, contribuendo così alla valorizzazione di risorse per la legalità.