Nel tardo pomeriggio del 23 novembre 2023, mentre mi dirigeva dalla via Bologna alla via Lazio in direzione di via Marco Perennio, stavo svoltando a sinistra per parcheggiare nel primo spazio disponibile di fronte a “Dimensione Elettronica”.
Tuttavia, a mia insaputa, nel primo spazio di fronte al civico 49 era in corso la realizzazione di una presunta pista ciclabile, una situazione completamente non segnalata.
Mentre mi avvicinavo all’area di parcheggio, ho urtato con la mia gomma anteriore destra il cordolo della pista ciclabile in costruzione, alto circa 20-25 cm e completamente privo di segnaletica. Sorprendentemente, nemmeno il cantiere era stato segnalato adeguatamente. Di fronte a questa situazione pericolosa e inaccettabile, ho deciso di rendere pubblica la mia esperienza attraverso l’Ortica , pubblicando le immagini scattate sul momento.
Al fine di documentare il danno e perseguire un risarcimento, ho chiamato una pattuglia della polizia municipale.
Sorprendentemente, il mio assicuratore mi ha sconsigliato di procedere con una richiesta di risarcimento, affermando che avrei dovuto affrontare costi legali e attendere almeno un anno per ottenere giustizia.
Nonostante la mia decisione di non cercare il risarcimento, il 23 gennaio 2024, ho ricevuto una multa dal Comune di Arezzo, accusato di non aver effettuato la svolta a sinistra in sicurezza e di aver urtato il marciapiede.
La multa, di circa 112 €, è giunta come una sorpresa sconvolgente, poiché il verbale allegato contiene informazioni completamente distorte.
Nel verbale, due accertatori affermano che il manufatto della pista ciclabile era già concluso al momento dell’incidente, un’affermazione completamente falsa poiché il cantiere era ancora in corso e privo di segnaletica adeguata.
Questa esperienza solleva gravi preoccupazioni sulla gestione delle infrastrutture da parte del Comune di Arezzo.
Incoraggio fortemente i cittadini ad essere consapevoli delle negligenze del Comune, e a non aspettarsi giustizia da parte delle autorità locali, specialmente quando la sicurezza pubblica è compromessa.
Ringrazio sarcasticamente il Comune di Arezzo e il suo sindaco, l’innominato, per aver istituito un regime che sembra premiare la cecità dei vigili urbani, piuttosto che tutelare i cittadini onesti.
In una città dove le vittime rischiano di essere punite, la giustizia sembra essere un lusso inaffrontabile per chiunque si trovi dall’altra parte delle negligenze municipali.