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Arezzo rivoluzionaria, la penisola italica, austriaci, russi, francesi, polacchi, e non erano turisti

il gossip di Cesare Fracassi
Arezzo rivoluzionaria: nel cuore dell'Italia, tra sfide e resistenza contro l'oppressione straniera.
La rivolta di un popolo che ha scritto la propria storia con coraggio e determinazione.
Arezzo, dove la rivoluzione diventa leggenda

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Dopo la rivoluzione in Francia (1789) fu incaricato il giovane generale Napoleone Bonaparte, nel 1796, di invadere la penisola italica, cosa che riuscì in maniera quasi del tutto pacifica e senza impedimenti e a cuscinetto con i dominii austriaci, promosse la costituzione della Repubblica Cisalpina, parte della Lombardia e dell’Emilia, oltre che quella Cispadana, Bologna, Ferrara Modena e Reggio.

Nel 1798 vi fu un tentativo di insurrezione a Genova, che fu represso immediatamente, ma l’anno dopo, quando Naooleone era in campagna, in Egitto, con il suo numeroso esercito, gli aretini insieme al suo contado si mossero contro le truppe di occupazione, Arezzo a quel tempo aveva circa solo 8000 abitanti, sfruttata dal potere centenario dei fiorentini, solo negli ultimi tempi, con il governo di Leopoldo, si era bonificato la Valdichana e si era dato spazio ad una nuova crescita economica della zona di Arezzo.

Dicevo che Arezzo riuscì a liberarsi delle truppe francesi dalla città, ma il grosso delle truppe alleate alla Francia, polacche, era a Perugia, un vero e proprio esercito di 4000 uomini.
Nella zona di Querciolo e Rigutino, furono piazzati un centinaio di cecchini, che riuscirono a decimare queste truppe e metterle in fuga, precedentemente queste avevano represso la sommossa della città di Cortona e erano arrivate al di là di Vitiano.

Questa rivoluzione che si allargo’ per tutta la Toscana ebbe inizio proprio ad Arezzo, lo spirito ghibellino dei non botoli, ma ringhiosi e combattenti con il loro spirito medioevale.

Tornando a quegli anni del 1799, a Nord le truppe Austriache con quelle degli alleati russi, comandate dal generale Suvurov, sbaragliarono i francesi al Trebbio ponendo fine alle due pseudo indipendenti repubbliche.

La rivoluzione oartita da Arezzo fu chiamata di “Viva Maria” solo una penisola, terra di conquiste , io mi sento aretino de’Rezzo e solo de’Rezzo!!

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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