Era da poco stato sostituito lo slittone con lo skilift al Cantore, che portava su alla seconda Croce, all’inizio della omonima pista.
Erano gli anni dei derby di sci tra Arezzo, Siena, e Grosseto.
Tra gli agonisti senesi c’era anche Sandro, l’ex pilota di formula uno, fratello di Gianna, ma non c’era un grande attrito tra di noi, tanto è vero che negli anni successivi, uno di loro gareggiava per lo Sci Club Arezzo; inoltre ancora gli aretini non avevano tagliato il leccio nel cucuzzolo di Montaperti, simbolo del Monte dei Paschi.
Arrivavamo veloci, sciando, alla coda delle persone, che si era messa a scaletta, per prendere lo skilift, e con un “cristiana” secco ( frenata), davamo una leggera spinta al compare, che a suo volta la passava ad un altro amico accentuandola, e contavamo di fare goriziana per i malcapitati sciatori.
Intanto all’albergo Cantore, la padrona aveva un bel da fare a tenere a bada tra i tavoli poco prima del pranzo, e anche dopo, una Gianna, bambina, ma scatenata, che dopo, raggiunta la notorietà da rocchettista, sembrava una monaca rispetto ad allora.