Dopo che Gina aveva messo i dentini di latte e Dean era stato promosso all’ultimo anno di asilo infantile, alla coppia di militari fu data una licenza premio, al fine di relazionare sullo stato dei Brachiosauri.
Tramite un elicottero si trasferirono nell’isola. La popolazione dei giganti lucertoloni dal faccino simpatico era entusiasta di questo gruppo di uomini. Anzi, Gina e Dean furono subito presi a simpatia da un vecchio esemplare di 28 anni, chiamato Mato, che insegnò a Gina a mangiare le foglie. Tant’è che una sera Dean le raccontò una favola in cui gli asini volavano, e lei ci credette… Ma, come dice il proverbio, “chi la fa l’aspetti!”
Il giorno dopo Dean, sopra la foresta, vide un’asina trasportata da un uccello preistorico senza becco.
Dopo aver visto questo volatile, corse da Manuel, che era intento con Nuvvelo a costruire una capanna per la famiglia, mentre Dolly prendeva il sole in un piccolo laghetto sotto una celestiale cascata.
“Babbo, babbo, babbo, ho visto un grande uccello senza becco che volava!”
E Manuel, senza distrarsi dal lavoro: “Sarà stato un aereo da ricognizione!?”
Dean: “No, no, proprio un uccello che trasportava un’asina!”
Manuel: “Che cazz…?!”.
Proprio in quel momento tornò Dolly, tutta di corsa, dopo aver preso il sole:
“Manuel… hanno iniziato la guerra nucleare! L’ho sentito al mio radio-orologio. Che si può fare!?”
Manuel: “Ah?!… So’ ‘na bella…!?”
Nuvvelo: “Non vi preoccupate: sopra quest’isola si crea una psicobolla difensiva impenetrabile dalle radiazioni!”
La radio, anzi, l’orologio radio, trasmise nuove notizie:
“Colpita la capitale di San Marino. Distrutte le tre rocche. 35.000 persone trasformate, da radiazioni particolari, in asine (le donne) e in uccelli senza becco (gli uomini).”
La trasmissione si interruppe, disturbata da strane frequenze…
RADIO MONTEFELTRO
Dolly si agitò: “I ragazzi? Dove sono?!”
Manuel rispose: “Sono nella foresta con Mato!”
Dolly urlò: “Nuvvelo, chiama Mato!”
“Già fatto!” replicò Nuvvelo.
Dolly sbottò: “Ma che sei troglio, Nuvvelo?!”
“Eh, no…” rispose lui, offeso.
Nel frattempo, un monaco tibetano aveva installato la bolla protettiva psicologica, ma restava un’apertura in alto, su un lato dell’isola. Nuvvelo allora chiamò Longocollo, un brachiosauro dal collo lunghissimo. Gli diede da mangiare un quintale di foglie e cortecce, e Longocollo chiuse il foro con uno sputo viscoso.
Dolly, preoccupata, chiese a Nuvvelo: “Ma regge?”
Il monaco, serafico, rispose: “Basta crederci.”
“Accidenti a loro!” sbottò Dolly. Poi aggiunse: “Sarà uno scherzo della Radio Montefeltro!”
Manuel si grattò la testa: “Allora bisogna smontare la bolla psicologica?”
“Ci penso io!” disse Nuvvelo. Ma, proprio in quel momento, un liquido verde sgorgò improvvisamente dall’alto, ricoprendo Manuel, Dolly e il monaco: era lo sputo di Longocollo, che aveva perso la stabilità a causa del foro nella bolla psicologica.
Poco dopo arrivarono Dean e Gina, portati in groppa da Mato. Manuel chiese a Dean: “Ma quell’uccello senza becco che trasportava l’asino, l’avevi visto davvero?”
Dean, con aria furbetta, rise: “Oh! Ma siete proprio come Gina, che crede che gli asini volano! Ah, ah, ah!”
Gina, perplessa, replicò: “Ma allora come fanno a mangiare, gli uccelli senza becco che trasportano gli asini?”
Manuel concluse scuotendo la testa: “Dolly, questi due citti sono proprio uguali a te. Credi pure alle guerre nucleari!”
E, in quel momento… BOOOM!