Nello scrivere e nel parlare non uso la parola moderno ma contemporaneo. “Omnia cum tempore”: c’è un tempo per ogni cosa. E con Orazio viviamo il senso vero di “ Carpe diem, quam minimum credula postero” che significa – Cogli l’attimo, confidando il meno possibile nel domani.
Collego a queste frasi la perdita della memoria a breve termine. La memoria a breve termine conserva le nuove informazioni per circa 20 secondi, poi se vengono elaborate in modo profondo (reiterazione elaborativa) passano alla memoria a lungo termine, dove si conservano per un periodo di tempo lungo (ore, giorni, mesi, anni), altrimenti vengono meno.
Noi perdiamo la memoria a breve termine perché viviamo senza rendersi conto di vivere. Viviamo senza fisare il tempo della vita.
Scivoliamo sul presente. Galleggiamo nel presente senza radici. La fretta non lascia traccia in noi. Non resta nulla. Non e’ che perdiamo la memoria, e’ che noi non creiamo la memoria.
Ricordiamo quando si studiava una poesia a memoria: si leggeva e si ripeteva più volte e a voce alta. E ancora oggi ricordiamo la poesia.
Il conformismo non crea memoria.
E’ “mettere la testa” sul nostro vivere che crea la memoria a breve termine che elaborata si conserva come memoria a lungo termine.
E’ gestire il nostro cervello. CONTEMPORANEITÀ’ e NEUROPLASTICITA’.
Il nostro cervello ha avuto in dono dalla natura la neuroplasticita’.
I neuroni cerebrali nel ricevere le stimolazioni sensoriali esterne riescono ad elaborare nuove sinapsi, che sono collegamenti nervosi rivestiti di mielina che collegano i neuroni tra loro nel cervello.
E’ un dono vitale di evoluzione naturale, che ci permette di adattarsi, di creare cultura e civiltà.