La dicotomia tra destra e sinistra non ha più senso, se intesa come un’etichetta che definisce il punto di partenza di un individuo. Si tratta di ideologie, di credi che abitano la mente di ciascuno di noi. Che si provenga da destra o da sinistra, l’origine delle nostre scelte è interna, razionale o irrazionale che sia.
Forse dovremmo partire da una base ideologica chiara: una razionalità che può essere di sinistra o un’irrazionalità che potrebbe altrettanto appartenere alla destra. Ma se guardiamo alle radici, è necessario sollevarsi da condizionamenti materiali, sociali, familiari o tradizionali. Questi fattori, comuni tanto ai ricchi quanto ai poveri, rischiano di offuscare il quadro generale.
Guardando la storia, ad esempio, gli aretini si sono sempre distinti per uno spirito indipendente e democratico, scegliendo di sostenere Mario anziché Silla, nonostante le atroci conseguenze. Tuttavia, il termine “democratico” merita una riflessione: cosa significa davvero democrazia? Molti, sia a destra che a sinistra, ignorano persino l’etimologia della parola.
In realtà, entrambe le fazioni sembrano perseguire un unico obiettivo: il potere. La politica diventa il mezzo per garantire benessere personale, con stipendi da 10.000 euro netti al mese e decisioni che li rivalutano. Dietro i leader, ci sono vassalli e sottovassalli che aspirano a emolumenti e poltrone, cercando di scalare la gerarchia.
Da un lato, c’è chi promuove un’autarchia tradizionale, considerando la visione cosmopolita come pericolosa. Questa posizione si fonda anche sulla crisi demografica, attribuibile a un sistema politico che, negli ultimi 50 anni, ha aumentato le tasse e reso più oneroso crescere una famiglia.
Dall’altro lato, c’è chi abbraccia un’accoglienza cosmopolita che, però, è più strategica che autentica. Non si tratta dell’ideale illuminista di Voltaire, ma di un calcolo politico basato sulla speranza di attrarre i voti delle seconde generazioni degli immigrati. Anche in questo caso, il fine ultimo rimane il potere, il denaro o un prestigio personale.