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martedì, Aprile 29, 2025
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Il filo invisibile tra le anime

Esistono legami che sfidano il tempo e la logica, connessioni che riconosciamo senza bisogno di spiegazioni.

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Ci sono incontri che non sono semplici incontri. Persone che arrivano e in un attimo senti che c’erano già, che da qualche parte, in qualche tempo, erano già parte di te. Non c’è bisogno di spiegazioni, di parole, di conferme. Lo senti e basta. È un riconoscersi senza aver bisogno di ricordare.

A volte accade in un istante, come un colpo di luce che squarcia il buio. Ti basta guardarle negli occhi e sai che non è la prima volta che vi trovate faccia a faccia, anche se la logica dice il contrario. E poi ci sono quelle altre persone. Quelle che, senza motivo apparente, senti lontane, sbagliate, inconciliabili con te. Magari ti sorridono, magari sono gentili, eppure dentro di te qualcosa si chiude, si ritrae. È come se un avvertimento silenzioso risuonasse dentro di te: attenzione, quest’anima non è sulla tua stessa strada.

È una sensazione profonda, radicata, che arriva prima della mente e che il corpo registra come un’onda invisibile. Può succedere ovunque: in un incontro fugace per strada, in una conversazione casuale, persino in una stanza piena di gente. Ci sono persone che ci attirano senza una ragione chiara e altre che respingiamo senza poter spiegare il perché. E la cosa sorprendente è che, spesso, questa impressione iniziale non cambia nel tempo. Anzi, si rafforza.

Perché succede? Perché certe persone ci scaldano il cuore con una naturalezza che non si spiega, mentre altre ci fanno sentire fuori posto, a disagio, senza aver fatto nulla di concreto per meritarlo?

Ci sono teorie che parlano di vite passate, di legami che attraversano il tempo, di anime che si ritrovano o si scontrano ancora e ancora. Si dice che certe persone entrano nella nostra vita per insegnarci qualcosa, per riparare un debito antico, per concludere una storia che era rimasta sospesa. E anche se uno non crede a queste cose, resta il fatto che certe sensazioni non si possono negare. Possiamo chiamarla energia, possiamo dire che è una questione di affinità, possiamo pensare che sia solo chimica, eppure quel filo invisibile esiste. Lo abbiamo tutti sperimentato almeno una volta nella vita.

E poi c’è il rovescio della medaglia. Perché non tutti gli incontri sono dolci, non tutti i legami portano conforto. A volte incrociamo anime con cui abbiamo un nodo irrisolto, un legame spezzato in malo modo. E allora l’incontro diventa scontro, la vicinanza diventa insofferenza, la sensazione è quella di due calamite che si respingono. Non c’è odio, non c’è un vero motivo apparente, ma è impossibile stare nella stessa stanza senza sentire l’aria diventare più pesante.

C’è chi entra nella nostra storia con una dolcezza che sembra inevitabile, e c’è chi ne viene respinto come da una barriera invisibile. Alcuni incontri ci lasciano la sensazione di casa, altri quella di un pericolo senza volto. Alcuni amori iniziano con la certezza che ci fossero già, da qualche parte, in qualche tempo che non ricordiamo. Alcune distanze si creano senza bisogno di discussioni, senza bisogno di scontri: semplicemente, certi mondi non possono stare nello stesso spazio, e il corpo lo sa prima ancora della mente.

E poi ci sono gli incontri che ci cambiano. Persone che arrivano all’improvviso e, senza saperlo, ci spostano di qualche centimetro lungo il nostro cammino. Ci lasciano qualcosa—una parola, un gesto, uno sguardo—e noi non siamo più gli stessi di prima. Magari restano solo per un istante, magari per una vita intera, ma il loro passaggio lascia un’impronta, anche quando non ce ne rendiamo conto subito.

Forse non c’è una risposta definitiva. Forse non serve nemmeno cercarla. Quel che conta è ascoltare quel filo quando si tende, quando ci chiama, quando ci dice di avvicinarci o di allontanarci. Perché se c’è una cosa certa è che nulla accade per caso.
S.S.C.

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
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