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Giorgio Vasari e la nuova concezione dell’artista

Il gossip di Cesare Fracassi
Giorgio Vasari ridefinisce la figura dell’artista, elevandolo da semplice artigiano a intellettuale, grazie a studio, cultura e ingegno

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Nel Medioevo la cultura era associata principalmente a poeti, scrittori e storici. Con Giorgio Vasari, invece, si afferma l’idea che anche chi crea opere con le proprie mani—pittori, scultori e vasai—debba essere considerato parte del mondo culturale. Queste arti, infatti, non si limitano a un mero lavoro manuale, ma derivano da studio, elaborazione mentale e una solida cultura generale, oltre che da capacità innate.

Lo stesso Vasari ricorda come il suo prozio, Luca Signorelli, già nel XV secolo avesse iniziato a sviluppare un concetto di prospettiva che superava la rappresentazione piatta tipica della pittura fiamminga.

Lavorando con le mani, sia nella preparazione delle tele e dei colori che nella realizzazione degli affreschi, Vasari era costantemente a contatto con materiali e sostanze che gli provocavano fastidi fisici, come epistassi e pruriti continui. Persino Benvenuto Cellini, suo concorrente e coetaneo fiorentino, alimentava pettegolezzi su di lui, sostenendo in modo ironico che, credendo di grattarsi nel sonno, avesse finito per scorticare la gamba di un suo assistente, un certo Manno. Tuttavia, queste erano solo dicerie, probabilmente alimentate dall’invidia, anche perché Vasari non era solito frequentare la corte del Duca di Firenze, preferendo invece lavorare su commissione a Roma o rifugiarsi nella tranquillità di Camaldoli.

A Camaldoli aveva conosciuto Bindo Altoviti, appartenente a una famiglia di banchieri rivali dei Medici, che sovrintendeva al taglio di abeti nelle foreste casentinesi. Quegli alberi erano destinati a Roma per la costruzione della Basilica di San Pietro. L’invidia e le maldicenze di artisti fiorentini e bolognesi nei confronti di Vasari derivavano dal gran numero di commissioni che riceveva, grazie alla sua poliedricità artistica. Lo accusavano di servirsi di numerosi aiutanti, quando in realtà ne aveva solo tre. Per rispettare le scadenze, prometteva ai suoi allievi ricompense insolite: capi d’abbigliamento alla moda, come i mutandoni a strisce, un indumento che nel Medioevo gli uomini non erano soliti indossare.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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