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martedì, Aprile 29, 2025
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Michelangelo e il naso rotto: genio e invidia

Il gossip di Cesare Fracassi
L'invidia e la rivalità nelle botteghe fiorentine segnarono la vita di Michelangelo, lasciandogli un segno indelebile sul volto e nella storia dell'arte

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Gli artisti aretini avevano sempre sofferto il clima di competizione e invidia che si respirava nelle botteghe artistiche di Firenze.

Quando entrò come artista minore – poiché la scultura era considerata inferiore rispetto alla pittura – nella bottega del Ghirlandaio, Michelangelo si trovò subito di fronte a continue critiche.

Un giorno, un altro degli apprendisti copiò alcune figure del maestro senza rispettarne i canoni stilistici. Michelangelo, prendendo carta e matita, ne propose una versione eseguita alla perfezione, dimostrando il suo straordinario talento.

La sua fama a Firenze crebbe rapidamente, tanto che lo stesso Lorenzo de’ Medici lo invitava spesso a pranzo. Sebbene Michelangelo fosse nato a Caprese, la sua famiglia era originaria di Firenze. Suo padre, appartenente a un’antica casata patrizia, era stato inviato nel piccolo paese come esattore dopo aver dilapidato le ricchezze familiari.

L’invidia nei confronti del giovane artista era tale che un suo collega di bottega, un certo Pietro Torrigiano, accecato dalla gelosia, gli sferrò un pugno che gli ruppe il naso, deturpandolo per sempre.

Le critiche continuarono anche quando la statua del David fu collocata in Piazza della Signoria. Alcuni sostenevano che la testa e le mani fossero sproporzionate, troppo grandi rispetto al resto del corpo. Qui intervenne Giorgio Vasari, grande estimatore di Michelangelo, spiegando che la statua era stata concepita per essere collocata in alto, sulla facciata del Duomo, insieme ad altre figure di profeti. Se fosse stata vista dal basso, le proporzioni sarebbero risultate perfette. Tuttavia, essendo stata posta su un basamento più basso nella Galleria dell’Accademia, l’effetto originario risultò alterato.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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